USB IN PROTESTA TRA LE VIE DI ROMA
DAL 17 OTTOBRE DEL 2012 AL 24 MAGGIO 2016 GLI UNICI A PROTESTARE
Lavoratori,
era il 17 ottobre del 2012 l’anno in cui i vigili del fuoco occupavano il Viminale armati di pannoloni e cateteri, manifestando contro la riforma pensionistica dell’allora ministro del lavoro e delle politiche sociali in carica che proiettava la categoria verso un baratro previdenziale inaccettabile. Da li a poco una serie infinita di “flash mob” di questa O.S. hanno catalizzato il malcontento dei lavoratori e la protesta contro una serie di riforme illegittime culminate nel riordino e nell’applicazione di quanto stabilito il 9 aprile 2014. Ricordiamo il “No Monty Day” il quale proseguiva l’azione di protesta messa in moto da USB contro l’attacco della politica verso i lavoratori della pubblica amministrazione ed i vigili del fuoco manifestarono, in quella occasione, la difesa del loro diritto al riconoscimento previdenziale, contro una riforma ingiusta.
Dalla “riforma fornero” in poi e contemporaneamente al fatto di essere proprio stati “militarizzati“, siamo sempre stati in piazza senza mai fermarci, solo lo scorso anno 187 volte abbiamo fatto sventolare le bandiere della protesta. Questo nel tentativo di rivendicare il diritto a ciò che ci spetta sperando di far comprendere sempre più che noi come vigili del fuoco non commettiamo l’errore gravissimo a voler somigliare ad altri ma vogliamo quello che ci spetta. In quanto noi siamo unici nel nostro genere, ed invece gli altri, i fra di loro simili … ricordiamo che il nostro paese è il paradosso vivente in scala mondiale dello stato con più forze di polizia diversificate tra loro (tra l’altro per colpa di tali aberrazioni non dimentichiamo che paghiamo continuamente multe alla comunità europea)… sono un doppione l’uno dell’altro sia in termini di competenze che in condizione normativa. Quindi grazie alla lotta di classe i lavoratori vigili del fuoco hanno vinto la battaglia del nichilismo di chi stando dietro una tastiera si sente forte e poi in piazza non va…
Ma la strada per il vero riconoscimento pensionistico e stipendiale oltre che occupazionale e di diritto è ancora lunga, visto che i “sindacati gialli” (siano essi confederali o autonomi) non hanno smesso di remare contro, abbracciati alla politica. Adesso pende sopra di noi la paura delle pensioni integrative (che saranno gestite dai sindacati “corrotti”) ed è per questo che non dobbiamo abbassare la guardia. Oltre a questo esiste la paura del recupero credito sulle nostre indennità.
Lavoratori per risolvere questi problemi necessita la lotta di classe… la vera rivendicazione dei propri diritti naturali atti a salvaguardare la dignità di essere un lavoratore… basta nascondersi dietro le illusioni!!!
C’è necessità di rilancio del soccorso tecnico urgente attraverso una vera riforma della protezione civile e bisogna che ci venga riconosciuto lo status di categoria altamente e particolarmente usurante sottolineando che essendo operatori del soccorso siamo altamente a rischio!
Abbiamo bisogno del contratto per costruire il diritto all’economia.
PER I NOSTRI DIRITTI CHE ABBIAMO L'OBBLIGO DI RIVENDICARE E POI DIFENDERE, LA PIAZZA È LUNICA SOLUZIONE VERSO UNA POLITICA CHE HA DECISO DI SMANTELLARE LO STATO SOCIALE,
PER DIRE NO AL RIORDINO,
PER DIRE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL SOCCORSO
NOI RITORNEREMO NELLE PIAZZE!