ADESIONE USB VVF ALLO SCIOPERO/MANIFESTAZIONE DEL 19 GIUGNO 2014

Nazionale -

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Alberto DI PACE

 

Tramite: Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Iolanda ROLLI

 

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Vice Capo Dipartimento Vicario

ing. Alfio PINI

 

Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott. Darko PELLOS

 

 

Oggetto: adesione sciopero USB VVF allo sciopero/manifestazione del 19 giugno 2014 indetto da USB P.I.

Con la presente si comunica la formale adesione alla giornata di SCIOPERO NAZIONALE per rivendicare come Corpo Nazionale, e lavoratori del Pubblico Impiego, delle migliori condizioni di vita, migliori condizioni salariali. Ormai nei comandi siamo al collasso, si vive in ambienti al limite della decenza, i pasti nelle mense ci vengono confezionati con i rifiuti del mercato, si organizza il soccorso con mezzi di fortuna e solo dietro la grande disponibilità dei vari colleghi in servizio, le assunzioni ormai sono limitate da anni e le squadre sempre più ridotte. Ma soprattutto con il blocco dei contratti alla fine del mese diventa difficile arrivarci senza stenti, in compenso ci organizzano anche il nostro tempo libero:  rientri per emergenze – formazione (ogni giorno ce n'è una), orari straordinari per vigilanze ed altro senza fruire di missioni o trasferte.

Analizzando, inoltre, alcuni dati oggettivi che partono dalla popolazione italiana (60 milioni almeno quelli censiti più quelli dei quali non si conosce l’ubicazione) la stessa dovrebbe essere “assistita ” dal soccorso antincendio da 29.500 VV.F., più personale SATI e mille direttivi che non sono coinvolti direttamente con l’evento soccorso.

Alle 29.500 unità va sottratto il 20% fisiologico d’assenze (recuperi, ferie, impegni istituzionali, giornalieri - dato questo al ribasso) 29.500 – 20% (5900) = 23.600 unità. Di conseguenza se facciamo sessanta mln di abitanti / 23,600 VF, si ottiene un vigile del fuoco ogni 2550 abitanti. Il dato varia ancora con la realtà quotidiana - 23.600 divisi in quattro turni hanno 5.900 vigili del fuoco al giorno sul territorio da questo calcolo vanno sottratte le unità in servizio presso gli aeroporti (35 in tutta Italia) che in nessun caso possono essere utilizzati per il soccorso ordinario di conseguenza 5.900 meno 2000 sul territorio il personale reale che svolge il soccorso, si riduce a 3.900 unità.

3.900 unità vigili del fuoco professionisti divisi per sessanta milioni d’abitanti hanno il seguente dato: un vigile del fuoco ogni 15.300 abitanti. Per adeguarci ad altri territori della comunità Europea dovremmo avere un V.F. per ogni 1.500 abitanti!!!

Con questo organico dobbiamo fare fronte a tutti gli interventi sul territorio, circa 750.000 divisi per 365 giorni, fanno 2060 interventi al giorno! Organizzazione questa non uniforme né reale in alcuni agglomerati (es. alluvione a Roma febbraio 2014, in servizio 187 vigili del fuoco per una popolazione di quattro milioni; il risultato che emerge è che in servizio in quei giorni vi era un V.F. ogni ventidue mila abitanti circa). Solo questi dati ci pongono come organizzazione sindacale generale dei cittadini che può solo rifiutare il progetto di riordino! A ciò aggiungiamo che degli otto mila comuni del paese molti non sono proprio “assistiti ”; mentre altri ancora non sono “serviti” in tempi utili. L’ultimo dato registrato ci fotografa questa situazione: su 301 Kmq solo 149 Kmq è servito dai servizi antincendio mentre il restante territorio (ovvero più della metà) non è coperto. Nello specifico si chiarisce che:

 

  • DEFINIZIONE MODELLI ORGANIZZATIVI E COMPOSIZIONE MINIMA DELLE SQUADRE: la squadra tipo deve essere composta per ogni APS, da sei unità vigili del fuoco, poi a ciò si aggiunge la necessità di squadre specialistiche, coordinamenti, supporto;
  • DOTAZIONI ORGANICHE DEI DISTACCAMENTI: unico dato che emerge è la riduzione generica/generalizzata dell’organico nei distaccamenti che sarebbe trasferito nelle sedi centrali (o viceversa), ma non ci sono dati che confortano questa tesi, è una pura traslazione di qualche unità. Senza tenere conto che NON saremo nelle condizioni di potere assicurare il soccorso nemmeno in quelle sedi oggi classificate SD2 (di sette unità a turno va considerato un recupero e almeno un’unità in ferie per poterle fruire nell’anno) pertanto volendo lasciare il distaccamento abbandonato con cinque unità, l’APS NON può considerasi operativa! Inutile parlare dei distaccamenti SD1, dove con sei unità meno le assenze fisiologiche avranno l’impossibilità di svolgere il soccorso (qui la certezza è di tre unità operative);
  • IL PERSONALE SATI: nell’organizzazione del soccorso facciamo notare che si vuole attuare solo una mobilità di personale dai comandi verso le direzioni, non si accenna al loro ruolo all’interno dei dispositivi di soccorso. L’USB, ritiene che nessuno debba compiere mobilità se non volontariamente, ma soprattutto bisogna partire con l’omologare questi lavoratori con eguali diritti e norme al personale operativo;
  • ORARIO DI LAVORO: notiamo che l’attacco all’orario di lavoro sia efferato e a solo danno del lavoratore VVF. Riteniamo che la modifica dello stesso sia possibile solo quando vi sia uno stato di calamità nazionale proclamata dal Ministro; evitando d’andare verso la direzione, proposta dal documento che vede diverse articolazioni di orario rispetto all’ordinario;
  • SEDI DI SERVIZIO: riteniamo inaccettabile la nascita dei presidi (in tutte le loro forme presentate) poiché si ritiene questa tipologia di sede propensa sia alla precarietà sia troppo legata a standard poco incisivi che ne preluderebbero l’eventuale chiusura (tipo come il parametro 1/3 d’interventi in meno, rispetto all’ordinario diurno, nel periodo di notte);
  • SPECIALIZZAZIONI: l’abbattimento è una perdita del patrimonio professionale del CNVVF che non possiamo accettare;
  • SPECIALITÀ: l’aumento imponente che notiamo nel documento rapportato al taglio reale sulle unità per sede d’intervento ci fa capire che vi sarà un forte aumento del carico di lavoro a parità remunerazione. Oltre a ciò riteniamo che per il solo mantenimento, visti la riduzione delle unità, si presenti la seria considerazione di dover allungare il nostro orario di lavoro (usando l’istituto di turno libero) con un forte aggravio sul recupero psico-fisico del lavoratore.

In ragione di quanto presentato si proclama lo stato di adesione allo sciopero nazionale indetto da USB PI i difesa sia della categoria, che viene fortemente colpita da questo riordino, sia dei cittadini fruitori dei servizi sociali del corpo nazionale VV.F.