TUTTI PAZZI PER IL PRESIDENTE
Un premier che sembrerebbe mettere d’accordo più e più anime, per il momento.
Chiaramente in questi giorni poco o nulla poteva dire sulle prospettive dei pompieri, ma intanto il Premier ci consegna un quadro variegato e in divenire, in cui nuovi protagonisti della politica non emergono ma si nota un fervore inedito e scenari interessanti. La Lamorgese la più entusiasta, a quanto pare.
Ovviamente il passo in avanti è di Giuseppe Conte.
Sul web si noteranno pure dissensi, ma intanto si registra un dato evidente rispetto agli anni passati. I Vigili del Fuoco a Palazzo Chigi non ci sono mai andati. Almeno in forma ufficiale e senza la presenza di tutto il mondo degli uomini in divisa a fare da fanalino di coda.
Un Conte, impeccabile ed elegante uomo di centro, è sul pezzo; conosce le dinamiche legislative (a quanto pare la sua laurea è ben che meritata) non si sbilancia in nessuna promessa ma parla di soldi veri, smentisce con dati alla mano il “cazzaro verde” (Omissis, Andrea Scanzi) e tiene a freno giggino dicendoci che dei sui milioni promessi non c’è neanche l’ombra.
Si concede a foto e scambia battute con tutti, chiede unità e da suggerimenti zittendo chi parla di “equi…qualsiasicosa”. La parola d’ordine è armonizzazione.
Del resto è giusto che sia così: “armonizzare è meglio che niente”.
Quello che non ci dice è contenuto nella nuova legge finanziaria che impone a tutta la pubblica amministrazione, Ministero dell’Interno compreso, una spending review di un miliardo di euro.
Ecco da dove provengono parte dei soldi del cuneo fiscale.
Quindi dobbiamo raschiare il barile e dobbiamo ripagarci sempre con i nostri stessi soldi. Azzeramento di Bilancio in Costituzione docet.
Ma la speranza è l’ultima a morire, quindi ecco aperti i tavoli tecnici per elaborare la migliore strategia per un ipotetico fondo che avrà come budget un corposo 10/20 milioni di euro.
In alternativa la defiscalizzazione, per Conte, è una strada molto percorribile.
La Lamorgese scioglie le riserve e fa dapprima riunire i sindacati con l’amministrazione per poi progettare la sua stessa messa in gioco. Siamo in attesa dell’incontro con la ministra.
Per USB il contratto è tutto: diritti, economie ed assunzioni. Ma soprattutto la garanzia che i soldi se consolidati nel contratto saranno spendibili sulla pensione, direttamente spendibili sullo straordinario ma soprattutto “vita, natural durante”.
Naturalmente il Dlg 127 va completamente bruciato; volendo potremmo nel contempo mettere sul “fuocherello” anche la Legge 252.
Per gli altri, sindacati, la corsa è “al salviamoci chi può”.
Finito il tempo di “equi…parate” adesso anche loro armonizzano le loro energie; qualcuno addirittura, in pieno delirio di onnipotenza si stringe la mano in nome delle tessere (crediamo noi) riparando alla separazione che risale al 2004/05 quando la pubblicizzazione del nostro rapporto di lavoro è coincisa con la morte dei nostri sogni di uno stipendio adeguato ai cugini, pompieri, europei.
Lavoratori, le bugie hanno le gambe corte; nel nostro comparto capelli lunghi, pizzetto e pancia. Ma il risultato non cambia.
Il Coordinamento Nazionale USB VVF