STATO DI AGITAZIONE USB VVF REGGIO EMILIA

Reggio Emilia -

Al Comandante VV.F. Reggio Emilia

Ing. Salvatore DEMMA


Al Direttore Regionale VV.F. Emilia Romagna

Ing. Silvano BARBERI


Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Gioacchino GIOMI



Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

Dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI



Oggetto: Dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria - volontà di promuovere lo sciopero provinciale della categoria Vigili del Fuoco - Richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.


 

Egregi Sigg.ri,

La scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente intende DICHIARARE lo stato di agitazione del personale del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Reggio Emilia, e richiede da subito l'attivazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore.

 

 

Il ricorso alla mobilitazione del personale Vigili del Fuoco del Comando VVF di Reggio Emilia, che si riserva di promuovere lo sciopero provinciale della categoria, nel caso in cui la procedura di raffreddamento prevista non dovesse avere un esito positivo, è determinato:

- dall’emissione dell’ OdG n. 234 del 30.05.2017 (All. 1) relativo alla gestione dei servizi di Soccorso per i quali questo Comando; la nostra Organizzazione Sindacale è completamente in disaccordo con quanto disposto con questo OdG e viste le richieste più volte avanzate in merito alle carenze di organico oramai “croniche” presso il Comando VVF di Reggio Emilia, si ritiene che non sia quella “prospettata” la soluzione dei problemi;

- dall’emissione dell’OdG n. 232 del 26.05.2017 (All. 2) relativo all’interpretazione che si è voluta dare alla Circolare Frattasi sul riconoscimento dell’art. 28;

- dalla situazione mezzi del Comando VVF di Reggio Emilia, che oramai hanno raggiunto un’età media di circa 20 anni e che per molti versi non sono più in grado di garantire la sicurezza “nel soccorso e del soccorso”, sia per i lavoratori VF che per i cittadini;

- dalla cattiva gestione delle informazioni interne al Comando VVF, non si sa se ufficiali o ufficiose, in merito ad esempio a fondi (“i fantomatici 400.000 euro del manutentore unico”) che dovrebbero essere erogati a favore del Comando per il “risanamento” delle sedi di servizio, che come già lamentato in altre occasioni da questa O. S., sono in condizioni critiche;

- dal mancato seguito alla richiesta da parte di questa O.S. di allargamento alla componente del personale tecnico (direttivi e non) ed operativo giornaliero (anche per il personale momentaneamente non idoneo al servizio) della fruizione e del calcolo nell’orario di servizio mensile della “pausa mensa” (recupero psico-fisico) o comunque denominato (riposo dopo le sei ore di lavoro continuativo) così come accade in tutti gli altri Comandi dell’Emilia Romagna (All. 3 nota di richiesta chiarimenti; All. 4 risposta del Dirigente Prov.le);

- dal mancato adeguarsi, come richiesto più volte da parte di questa O.S. (All. 5 Richiesta di questa OS; All. 6 risposta del Dirigente Prov.le), al rispetto delle regole sulla concessione degli alloggi di servizio collettivi, concessi , anche in situazioni “ambigue” e mai del tutto chiarite, anche a personale discontinuo a servizio giornaliero al quale non spetterebbe tale servizio (così come previsto dal DM del 2003 sugli “alloggi di servizio collettivi”) verificando puntualmente i requisiti necessari a tale concessione e verificando l’avvenuto pagamento di quanto dovuto da parte del personale fruitore;

- dalla incapacità di gestione di un servizio mensa che ha oramai esasperato il personale della sede centrale, che si è rassegnato e non sa più come “protestare” per chiedere un servizio quantitativamente e qualitativamente superiore;

- dalla mancata risposta data al personale SATI, in termini di riorganizzazione degli uffici, dopo gli ultimi spostamenti a seguito di pensionamenti e/o per sistemazione uffici, lasciando alcune aree (vedi Area VI – Risorse Finanziarie) con forti elementi di criticità, soprattutto in questo periodo estivo con coincidenza di ferie e “malattie” lunghe programmate di alcuni colleghi.

- dal ritardo eccezionale che il Comando ha, adesso che i materiali necessari alla sistemazione degli uffici amministrativi, movimentati e “riorganizzati” dopo l’arrivo del personale proveniente dal CFS, sono arrivati e giacenti in magazzino (dopo mesi che son stati richiesti alla direzione i fondi ed autorizzata la spesa).

 

 

 

Per tutti i motivi sopra descritti, si dichiara lo stato di agitazione provinciale della categoria e conseguentemente si chiede alle Autorità competenti in indirizzo l’attivazione della procedura della prima fase di conciliazione preventiva ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.

 

 

Si resta in attesa di un cortese cenno di riscontro.