"SOMMOZZATORI" richiesta incontro tavolo specifico

Nazionale -

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Paolo Francesco TRONCA

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Alfio PINI


Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie

dott. Fabio ITALIA

 

Direzione Centrale per l'Emergenza e il Soccorso Tecnico
ing. Pippo Sergio MISTRETTA

 

Direzione Centrale per la Formazione
ing. Gregorio AGRESTA

 

Direzione Centrale per le Risorse Umane
Pref. Carla CINCARILLI

 

e p. c. Area IV - Attività di soccorso speciale: soccorso acquatico, portuale e servizio sommozzatori
ing. Mario TRAMONTOZZI

 

Oggetto: richiesta di convocazione incontro per un tavolo specifico sui sommozzatori.

In riferimento all'oggetto, si fa espressa richiesta d'apertura di uno specifico di concertazione inerente al Servizio Nazionale Sommozzatori, questa Organizzazione Sindacale vuole portare all’attenzione dell’amministrazione alcune problematiche fondamentali, la quale risoluzione è imprescindibile per un sano e corretto sviluppo professionale e tecnico di questa compagine specializzata del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sempre più spesso lodata ed emulata da enti esterni, nazionali e internazionali, ma così poco considerata dai propri amministratori.

A nostro avviso i nodi focali che non possono essere ignorati a questo tavolo sono molteplici, e noi ci facciamo promotori al fine di una giusta soluzione, di quelli che per consequenzialità lavorativa sono i primi e più urgenti da affrontare:

1.       Piante organiche: con conseguente implemento del personale nei Nuclei con grosse carenze,  atto al mantenimento dell’attuale capillarizzazione sul territorio, caratteristica questa che ci distingue da qualunque altro organo di soccorso per risposta all’emergenza (che è immediata per il C.N.VV.F., ed a chiamata dei reperibili con tempi di attivazione che vanno dai 20\30 min. per i più veloci e arrivano a ore o addirittura a giorni per gli omologhi di altri enti);

2.       Formazione del personale: con conseguente attivazione immediata delle fasi di selezione ai fini della partecipazione al Corso Basico per Sommozzatori, e revisione dei limiti per l’accesso (abolizione dei 2 anni di anzianità, e innalzamento del limite massimo di età); attivazione dei corsi per implementare la componente speleosubacquea (come già previsto nel precedente tavolo di concertazione) e conseguente programmazione calendarizzata per i successivi corsi (indispensabili per cercare di arginare le carenze ormai croniche, che si acuiranno con i prossimi pensionamenti);

3.       Indennità di immersione/brevetto: conversione graduale da indennità di immersione a indennità di brevetto, con incremento annuo nel passaggio del 10% (1° anno 90% immersione, 10% brevetto - 2° anno 80%imm., 20% brev., e così via, alla fine, in modo che dopo 10 anni la conversione rimane definitiva in indennità di brevetto), condizione già in essere presso altre amministrazioni dello stato, ed atta a tutelare questi lavoratori che magari dopo vent’anni di lavoro, vengono esonerati dall’attività iperbarica, ma rimangono  preziosi riferimenti di esperienza e operatività presso i Nuclei; conseguente applicazione degli accordi che nel 2004 hanno portato l’indennità al 50% del dovuto, e che prevedono un’ultima fase per assegnare il restante 50%, ed ulteriore previsione di un adeguamento percentuale annuo, con assegnazione degli arretrati per questi anni (e gli interessi, vista la  mancata applicazione di quanto previsto contrattualmente).

A questi primi punti, andrebbero ovviamente aggiunti molti altri, ma per il momento preferiamo rimandarne la discussione a successive occasioni, auspicando che ciò contribuisca a una risoluzione in tempi brevi, almeno di quei problemi che riteniamo siano una parte consistente del fardello che quest’amministrazione ha messo sulle spalle di quei lavoratori che, scegliendo una specializzazione mirata all’accrescimento professionale, si ritrovano di fatto bistrattati, ed espressione di una componente minoritaria non degna nemmeno di essere considerata ai normali tavoli di concertazione.