Siamo quasi stufi di dire "noi lo avevamo detto"

La riforma dentro la riforma

Torino -

La prima fase del nuovo concorso interno per il passaggio di qualifica a Capo Squadra è terminata. Si avete letto bene “prima fase”, in pratica è stata creata una sorta di gara a tappe o se preferite un tabellone tipo tennis con teste di serie e via discorrendo, con gironi eliminatori una sorta di Champions League, e il tutto per fare passare poco più di 1000 Vigili Permanenti a Capo Squadra, tralasciamo il fatto che le squadre da “comandare” non ci sono più e soprattutto che se questi sono i tempi non ne vediamo veramente la fine, il tutto mentre la stessa amministrazione in poco più di 6 mesi a selezionato, formato e nominato circa 1700 capo squadra volontari. Circa 3\4 mila Vigili Permanenti coordinatori hanno potuto apprezzare la burocrazia introdotta dalla riforma, se, nel frattempo, non hanno già avuto modo di apprezzare solerti Dirigenti del CNVVF che li hanno mandati allo sbando quali capi partenza ancor prima di diventare Capi Squadra! il tutto sempre grazie alla … riforma sia ben chiaro. Vien da se chiedersi se: tu Amministrazione, quando ti ha fatto comodo,  utilizzarmi come Capo, perché non mi hai passato Capo d’ufficio; sì perchè non si è fatta una sorta di sanatoria in considerazione anche della fase di transizione, tra il vecchio ed in nuovo ordinamento, cosa per altro fatta per assumere personale nel CNVVF (Levaldigi, Pantelleria, Lampedusa). Vien da chiedersi perché un vigile volontario diventa capo squadra volontario con un corso on-line e un Vigile Permanente deve, grazie alla riforma ed equiparazione alla polizia, andar via di casa per ben tre mesi a fare un corso?! Ma con il senno di poi sappiamo che non si và da nessuna parte, i sindacati e i colleghi che hanno sostenuto questa riforma, sono corporativi, sorridono sapendo che hanno solo contribuito a peggiorare il nostro rapporto di lavoro. La nostra Amministrazione che ha avallato questa riforma, i vice prefetti che hanno scritto le regole che dettano l’organizzazione del soccorso tecnico urgente, per l’ennesima volta hanno dimostrato, se mai avessimo avuto dubbi, di non conoscere la materia, di non conoscere i pompieri; burocrati e basta. Gli ingeneri del Corpo, i tecnici come qualcuno li chiama, ambiscono partendo dal basso a totalizzare ore su ore di prevenzione incendi e poi a far carriera, magari verso la casta dei prefetti. Questi sono coloro che hanno cavalcato la riforma hanno fatto carriera sulla “pelle” dei pompieri di cortile; pertanto non ci potevamo aspettare nulla di positivo da questa riforma e dalle nuove regole da essa introdotte. Abbiamo assistito all’emanazione di un bando di concorso da CS con regole e circolare emanate giorno dopo giorno fin due giorni prima della chiusura dello stesso! E anche qui nell’indifferenza di molti.