NO CONTRATTO?...NO PARTY!

SCIOPERO!...SE NON ORA...QUANDO?

Nazionale -

USB VVF ha dichiarato lo stato di agitazione come previsto dalle normative vigenti in materia di sciopero per la

MANCANZA DI UNA APERTURA DELLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE

 

 

 

Al Ministro dell'Interno

On. Angelino ALFANO

 

Al Sottosegretario di Stato all'Interno

dott. Giampiero BOCCI

 

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO

Tramite:

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Iolanda ROLLI

 

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Vice Capo Dipartimento Vicario

ing. Gioacchino GIOMI

 

Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

dott. Darko PELLOS

 

Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria-volontà di promuovere lo sciopero nazionale della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.

La scrivente Organizzazione Sindacale, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF, chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore. Le motivazioni sono ormai chiare da tempo e sono rivolte principalmente alla MANCANZA DI UNA APERTURA DELLA PIATTAFORMA CONTRATTUALE.

Il CCNL è ormai un’esigenza, oltre ad essere un diritto, negato da troppo tempo a una categoria, la nostra, che ha vissuto una fase di RIORDINO che ha stravolto il sistema del soccorso tecnico urgente. La RIDUZIONE DEI CENTRI SPESA (da 118 a 18) e la MODIFICA DEL LUOGO DI LAVORO GIURIDICO ha determinato un piano di  “esodo” (nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione) e “sovraccarico di lavoro” che ci ha reso di fatto PENDOLARI DEL SOCCORSO; la VETUSTÀ DEL PARCO AUTOMEZZI e il pietoso stato in cui versano molte SEDI DI SERVIZIO, dove non vengono rispettate nemmeno le più elementari norme di salute e sicurezza; il non rispetto della normativa contrattuale da parte del dipartimento che non vuole convocare le parti, in funzione della nostra RICHIESTA AI SENSI DELL'ART. 35 DEL DPR DEL 7 MAGGIO 2008 IN MERITO ALLA NASCITA DEL NUOVO DPR VOLONTARI IL QUALE SOSTITUIREBBE IL “VECCHIO” DPR 76 senza un dovuto confronto e presa di posizione ufficiale delle parti. Si ricorda a tale proposito che la nascita di questo NUOVO DPR OLTRE A STRAVOLGERE L'IMPIANTO GENERALE DI SOCCORSO PONE UN FORTE FRENO ALLA NECESSARIA POLITICA DI ASSUNZIONE E DI RICAMBIO GENERAZIONALE DEL CNVVF ormai ridotto all'osso; all'esigenza di dover riqualificare tutti i lavoratori che in questi ultimi anni senza CCNL hanno subito un SOVRACCARICO DI LAVORO DETTATO DALLA “VALANGA” DI CIRCOLARI EMESSE CHE HANNO DETERMINATO LE REGOLE DI MOVIMENTO MA NON D'INGAGGIO.

La scrivente Organizzazione Sindacale, denuncia uno stato d’immobilismo amministrativo, normativo contrattuale ed economico con il conseguente deterioramento costante delle relazioni sindacali, sia sul territorio sia al Centro, che ha portato il dialogo in una fase di stallo a solo danno della categoria. Allo stato attuale NON conosciamo quale sia l’indirizzo politico di questo governo rivolto al dipartimento VVF, ma ne subiamo  l’effetto nefasto legato alla produttività.

La scrivente ritiene da tempo che la LEGGE 252 e le sue dirette normative emanate (il DLg 217, il DLg 139, il DPR 64, ecc…) sono di fatto una “mannaia” che pende sulla testa dei lavoratori. Condizione che si è maggiormente aggravata con la chiusura dei contratti sia sul piano dei diritti che sulla condizione economica, e non solo, si è assistito ad un tracollo nel dispositivo di soccorso, con sperpero di denaro per progetti inutili, acquisto di mezzi ed attrezzature inidonei, mancanza di una visione certa che ci collochi all’interno di un progetto più ampio di Protezione Civile, come quello che l’USB da anni propone ai vari Governi!

Condizione che non vede anche in questi giorni, di modifica dei Dlg 217-139, nessuna azione positiva che porti dignità e rispetto a questa classe lavoratrice martoriata da fin troppo tempo.

Il traghettamento al regime Pubblicistico è di fatto risultata una riforma che ha scimmiottato un sistema adottato da atri corpi dello stato più vicini alle logiche della sicurezza che a quelle della salvaguardia, che hanno fatto nascere in seno al Corpo Nazionale una potente struttura burocratica:

·         assistiamo a scene di cattiva gestione del soccorso tecnico urgente (vedi emergenze continue e mancate convocazioni per la pianificazione e formazione obbligatoria ingestibile) che quotidianamente ledono alla normale attività lavorativa;

·         il documento di Riordino del CNVVF non tiene in considerazione aspetti importanti per la vita del Soccorso Tecnico Urgente, ma si limita a tagliare sedi sul territorio o peggio ancora sollecita la nascita dei presidi, distretti e posti di vigilanza (aperti di giorno e chiusi di notte) oltre ad altri aspetti importantissimi che investono direttamente la vita del CNVVF;

·         l’inspiegabile tentativo di chiusura dei nuclei in nome della “spending review”;

·         la continua mancanza di una politica interna attenta alla sicurezza sui luoghi di lavoro (non esiste l’ufficio centrale del DL 81) e alla salute dei lavoratori (manchiamo di un Osservatorio Medico sulla salute dei Lavoratori VF) atto al riconoscimento della Categoria Particolarmente ed Altamente Usurante (studio/riconoscimento delle patologia professionali e Stress Correlato)  e i relativi Tempo di Vestizione;

·         il continuo “uso/abuso” di squadre sul territorio composte da numeri inferiori a 6 unità in nome della produttività manageriale periferica;

·         la non considerazione dei relativi carichi di lavoro che tra emergenze continue ed ordinario amministrativo ormai dettato dagli eventi gravano pesantemente sulle spalle di tutti i lavoratori del CNVVF;

·         il continuo “demansionamento” dei lavoratori VF che di fatto si trovano rilegati al ruolo di “tappabuchi” ( vedi nuove figure: vice caposquadra e caporeparto a ruolo aperto);

·         la mancata professionalizzazione e riconoscimento economico di tutte le categorie del CNVVF, siano esse specialità, specializzazioni, SATI, incarichi di responsabilità o operativi in genere.  A solo titolo di esempio i SATI i si ritrovano nel mezzo di una bufera di cambiamenti che li vedono in prima persona vittime di un Riordino dopo essere state il “simbolo delle nefandezze” della LEGGE 252 e del DL 217 in quanto questi lavoratori vivono addirittura una carriera “al contrario”, effetto unico nella Pubblica Amministrazione;

·         le azioni illegittime dell’amministrazione volta a sottrarre indebitamente salario e dignità ai lavoratori che in infortunio o in diritto di godimento di leggi speciali si vedono sottratti parte spettante del loro salario (artt. 22-23 del CCNL 2002-2005, brevetti) evitando che tale “virus della produttività” faccia altre vittime contrattuali come varie indennità;

·         la politica restrittiva in materia di mobilità sia amministrativa che in riferimento ai sensi dell'art. 42 bis del D.lgs. 151/2001, dell'art. 33, comma 5, della Legge 104/1992 e dell'art. 78, comma 6, del D.lgs. 267/2000;

·         le circolari che in regime di diritto pubblico modificano, a danno dei lavoratori, tutte le normative contrattuali in regime di diritto privato (es. ex art 28 del CCNQ del 2000).    

La scrivente ritiene che l’origine dei mali del corpo, in senso organizzativo, derivano da un’assente politica delle assunzioni (determinato da una dotazione organica non in linea con gli standard europei 1 VF ogni 1000 abitanti invece degli attuali 1 VF ogni 15000 abitanti) che determina uno stato di sofferenza continua. Precisiamo che Con l’attuale organico (3.900 unità al giorno) dobbiamo fare fronte a tutti gli interventi sul territorio, oltre 750.000 divisi per 365 giorni, fanno 2060 interventi al giorno! Solo questi dati ci pongono come Organizzazione Sindacale generale dei cittadini che può solo rifiutare il progetto in questione! A ciò aggiungiamo che degli otto mila comuni del paese molti non sono proprio “serviti”; mentre altri ancora non sono “serviti” in tempi utili. L’ultimo dato registrato ci fotografa questa situazione: su 301 Kmq solo 149 Kmq è servito dai servizi antincendio mentre il restante territorio (ovvero più della metà) non è coperto.

Gentile Ministro,

giornalmente, 2060 interventi di media devono essere affrontati, secondo le norme del suo dicastero, da squadre composte di 5 unità. Quindi in base al rapporto interventi/soccorritore il sovraccarico creato ci da un dato da non sottovalutare. Nel reale dispositivo di soccorso mancano  8240 Vigili del Fuoco che necessitano per la corretta composizione delle squadre  raggiungendo cosi il necessario numero di 10300 unità minime che ogni giorno devono assolvere al soccorso tecnico urgente alla popolazione. Naturalmente a questo bisogna aggiungere che il CNVVF affronta anche le macro emergenze (calamità).  Quindi è logico che alla carenza totale di 32960 unità del soccorso generico bisogna valutare altre unità necessarie per la funzionalità  del dispositivo nazionale di salvaguardia delle vite umane.

In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione Nazionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.

 

   il Coordinamento Nazionale USB VVF