MENSA OBBLIGATORIA DI SERVIZIO. DIRITTI IN CAMBIO DEL BUONO PASTO? NO GRAZIE!

Pisa -

 

Al Dirigente Provinciale VV.F PISA

Ing. Ugo D’ANNA
 

Oggetto: informativa Circolare 2/2020 DCRLS

 

Egregio Dirigente,

con la presente si ritiene opportuno chiarire la posizione di questa os in merito alla informativa relativa alla circolare 2/2020 della DCRLS relativa all’appalto della gestione mensa.

Considerata la grave emergenza epidemiologica che stiamo attraversando, che precipitosamente ci ha catapultato in una nuova visione del vivere le nostre vite ed i rapporti con chi ci circonda, sicuramente ci porta ad una visione collettiva differente con le regole finora costruite sia in ambito lavorativo che nella quotidianità; la scrivente Organizzazione Sindacale  chiede ulteriore tempo per verificare e discutere insieme di altre modalità di svolgimento del servizio in oggetto, considerando anche le varie ed a volte diverse ricadute sul territorio regionale di leggi che inevitabilmente influiscono e ricadono direttamente sulle difficoltà nel proseguire con le tipologie di mensa finora prospettate ai lavoratori.

Nella condizione in cui ci troviamo l’eliminazione o la sospensione dei diritti sta diventando una consuetudine che le amministrazioni stanno attuando per applicare riordini consapevoli delle difficoltà che oggi hanno i lavoratori nel tutelare i propri diritti.

La nostra organizzazione si è sempre battuta per mantenere il diritto alla mensa e non svenderla attraverso i buono pasto per una categoria come quella dei vigili del fuoco che svolge attività lavorative particolari ed al di fuori dal comune.

Vogliamo quindi ribadire la posizione di questa O.S. contraria alla soluzione dei buoni pasto, perché riteniamo sia doverosa l’erogazione in tutte le sedi di servizio di una mensa di qualità, che rispetti i giusti parametri nutritivi previsti dalla circolare dell’Ufficio sanitario.

Chiediamo fermamente che la scelta sia democratica ascoltando i lavoratori, con il principio universale 1 testa 1 voto e che i lavoratori non si facciano influenzare da false aspettative rispetto al buono pasto. Il buono pasto è di fatto in mano a grandi multinazionali che sono le responsabili dell’impatto economico, sociale e ambientale sull’umanità. Quello elettronico deve essere speso il giorno del turno altrimenti non sarà spendibile, in luoghi decisi dal gestore ticket, con vincoli possibili anche sui generi acquistabili.

Nessun Dirigente potrà mai garantire la funzionalità delle cucine in essere nei distaccamenti quando si guasteranno gli impianti o saranno da sostituire attrezzature per cucinare o conservare i cibi.

Il tutto con le problematiche relative alla salute che viene messa in secondo piano a causa del materiale della cucina, delle stoviglie, dell’igiene e della funzionalità. Si perché il cibo portato da casa poi non risponde più a nessuna norma e controllo, come in parte purtroppo anche oggi nella “gestione diretta” ma che almeno ha la capacità di controllo dei lavoratori.

Il futuro quindi si prospetta con il pentolino e la piastra elettrica per scaldarlo? O ritorneremo alla “gavetta”? No grazie.

 

Si porgono i saluti di rito.

 

per il Coordinamento USB VVF

Claudio Mariotti