LA PIU' GRANDE ECATOMBE DEL MEDITERRANEO
FRA I VIAGGI DELLA SPERANZA ARRIVARE TRA LE BRACCIA DEI VIGILI DEL FUOCO
Lavoratori,
ad un anno esatto dal naufragio dell'imbarcazione affondata il 18 aprile del 2015 a cento chilometri dalla costa libica e a 200 da Lampedusa, nello stesso giorno in cui 400 somali su quattro gommoni furono dispersi nel Canale di Sicilia, hanno oggi inizio le operazioni di recupero delle oltre 700 salme dei migranti contenute ancora nella “pancia” del relitto. Adagiati sul fondale a 370 metri sotto il livello del mare per un anno intero ci sono centinaia di corpi di migranti stipati nella stiva di un peschereccio. Furono 28 i sopravvissuti. Già dal giugno scorso, su indicazione della presidenza del Consiglio, la Marina Militare ha avviato gli interventi di recupero dei corpi, grazie a veicoli a comando remoto che si sono immersi nelle profondità del Mediterraneo. Da allora sono stati prelevati dal relitto 169 cadaveri. La Difesa coordinerà l'operazione di recupero e una nave della Marina è salpata per fornire il necessario supporto logistico alla ditta specializzata che solleverà il barcone dal fondale tramite un sistema a pistoni (una squadra VF è a bordo). Una volta riportato a galla, il relitto sarà rimorchiato nel porto di Augusta. Posto dentro un hangar costruito per l'operazione di taglio ed estrazione. Il barcone sarà refrigerato con azoto liquido e i vigili del fuoco si occuperanno del prelievo dei corpi, aprendo dei varchi nella stiva.
Il rischio dell'operazione è una vera incognita. Il dipartimento dei vigili del fuoco di fatto sottovaluta diversi fattori, tra cui l'impatto psicologico di un intervento non convenzionale. Oltre a questo si sta esponendo i lavoratori del corpo nazionale ad un ambiente di cui non conosciamo gli effetti chimici che possono venirsi a creare. Il relitto in questione è rimasto in una specie di “frigorifero”, sotto il fondale marino, per troppo tempo. Ora, benché verrà aperto in un ambiente saturo di azoto liquido, non sappiamo di fatto cosa è contenuto al suo interno (materiali o “altro”). Il dipartimento potrebbe usare un MEZZO RADIOCOMANDATO (come è stato per la concordia) ma la nostra “intelligenze” ci ha abituato in questi anni alla confusione operativa (la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra).
Questa operazione non è soccorso, non è convenzione, non è vigilanza.... ma un modo di sfruttare da parte dei nostri manager la nostra opera per acquistare punti “personalmente spendibili, in termini di carriera”. Se la nostra amministrazione avesse la famosa “coscienza pulita” avrebbe dichiarato lo stato di emergenza ed avrebbe fatto in modo che i vigili del fuoco si fossero occupati della semplice vigilanza ai lavori. Invece a noi operatori del soccorso toccherà fare tutto il lavoro con una “tutina di carnevale” ed una turnazione lavorativa massacrante che vedrà giornalmente circa 96 vigili del fuoco alternarsi senza sosta nel tentativo di compiere questa operazione.
Come guadagno per l'operazione svolta i vigili del fuoco percepiranno 7€, non sarà acquistato nessuna attrezzatura (le nostre attuali attrezzature per fronteggiare il rischio biologico sono tutte scadute), non verremo considerati come categoria a rischio e usurante, non avremo nessuna assicurazione sanitaria (i vigili del fuoco sono attualmente sprovvisti di INAL o quant'altro, se ci facciamo male le cure sono a spese nostre), inoltre è al vaglio dell'amministrazione anche la possibilità di fare una manovra di recupero crediti sugli stipendi dei “pompieri” che nel passato facendo operazioni del genere oggi vengono dichiarate “prive di copertura economica”.
ECCO COME LAVORANO I VIGILI DEL FUOCO
AMATI DA TUTTI E SFRUTTATI DALLO STATO