OPERAZIONE AUGUSTA 2016... TUTTO OK!!! ...QUASI!?!

I GRANDI ORGANIZZATORI SI DANNO ALLA FUGA, DOPO IL PIU' CLASSICO DEI FALLIMENTI

NATURALMENTE LA COLPA E' DEL MALTEMPO O DELLA DITTA (PAGATA PROFUMATAMENTE)

 

Nazionale -

Lavoratori,

10 milioni e seicentomila euro, risorse tolte al soccorso, soldi dei cittadini, ecco cosa fino ad oggi è costata questa operazione mal organizzata e peggio concepita. Il fallimento davanti agli occhi del mondo intero della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco, la monumentale dimostrazione che ognuno deve fare il proprio mestiere e che i nostri dirigenti dovrebbero smettere di credersi quello che non sono e di farsi grandi dietro gradi militari e competenze che evidentemente non hanno. Chi renderà conto della perdita di immagine del Corpo Nazionale e soprattutto chi è il responsabile dell’ennesimo spreco di denaro pubblico? I nostri strapagati dirigenti? Quando il povero pompiere sbaglia, messa in mora e disciplinare, magari solo perché ha rotto uno specchietto o ha risposto male ad un funzionario, ma si sa, forte con i deboli e debole coi forti è il motto di questa amministrazione, dopo la riforma in modo particolare.  Certo gli imprevisti possono accadere, che l'operazione fosse completamente disorganizzata era chiaro già dalle prime battute... ma arrivare al paradosso di mollare tutto e dare la colpa ad una ditta specializzata del settore è poco elegante. A questo punto è opportuno far recuperare “la nave della vergogna” da ditte con mezzi di navigazione idonei a questo tipo di operazioni. Evitando che “gestori improvvisati”, come i dirigenti della marina o dei vigili del fuoco, si occupino di una sfida al di sopra delle loro capacità.

I nostri dirigenti del resto sono già costati molto alla comunità sbagliando clamorosamente il montaggio del primo hangar che doveva alloggiare il relitto una volta arrivato ad Augusta. 

Naturalmente in questi casi l'amministrazione si autogiustifica e diventa assertiva...

Le notizie sconfortanti dell'ultima ora vedono il ritiro delle truppe cammellate dalla zona dell'operazione, che ricordiamo è iniziata il 27 aprile e a detta dei nostri manager doveva concludersi in pochi giorni, con il conseguente inabissamento del relitto che da 17 giorni viene preso e mollato come una specie di jo-jo... ottima figura davanti agli occhi del mondo...

Questo è  frutto del riordino , che mostra sempre più  i suoi fattori negativi, i suoi limiti... il soccorso è allo sbando,  le  attrezzature sono sempre più scadenti, i nostri mezzi a pezzi, non parliamo dei nostri “stipendi e delle nostre pensioni”  frutto della  politica del risparmio...

 

24 MAGGIO TUTTI A ROMA

ASSEMBLEA NAZIONALE USB

LA LOTTA  NON SI FERMA MAI