IL DIPARTIMENTO E IL TERREMOTO

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE??? 1 MLN DI € AL GIORNO PER I SOCCORSI CONTRO GLI 80 MLN DI € AL GIORNO PER LE SPESE MILITARI... E' TEMPO DI SALVAGUARDARE IL TERRITORIO CON UNA BUONA POLITICA DI RILANCIO DEL MONDO DEL SOCCORSO E CON UNA BUONA POLITICA DI RIFORMA DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEL SOCCORSO TECNICO URGENTE

Nazionale -

Lavoratori,

mercoledì c'è stato un incontro al dipartimento, alla presenza del nuovo “capo”, per discutere di come è andata la prima risposta dei vigili del fuoco al terremoto di Amatrice.

Da subito la dirigenza ha evidenziato i numeri di presenza sul sito, 1067, e il numero dei recuperi fatti che supera il raddoppio di quanto avvenuto all'Aquila (solo in questa settimana 41). Questo a testimoniare di come questo terremoto non è per nulla da sottovalutare e che la forza  dimostrata fino ad ora, dell'evento sismico, ci terrà fortemente impegnati anche i previsione dell'arrivo della stagione delle piogge.

USB ha  invece  sottolineato i vari punti di  caduta emersi  sia dalle varie informazioni arrivate a noi sia  dalla costatazione diretta  che come Organizzazione Sindacale abbiamo avuto andando direttamente sul luogo vittima del tragico evento.

Nessun integratore idrosalino, forti difficoltà logistiche (alcuni operatori del soccorso  hanno dormito in strada o negli abitacoli delle vetture), non si è attivato nessun servizio di ristorazione o pulizia (il tutto è stato  fatto dai vigili stessi), nessuna cura sulla scelta dei sito dove montare i vari campi (si è in molti casi troppo lontani da Amatrice), nessuna attenzione sulla presenza di amianto e le varie procedura da adottare, nessun dato da parte dell'ARPA è stato preso in considerazione da parte del nostro dipartimento, molto caotica è stato il recepimento del raddoppio dei turni da parte del territorio (molti “comandi” hanno interpretato a loro piacimento la possibilità di risparmiare sul richiamo il “personale” per sostituzione di chi si è recato sul terremoto, mettendo in serio pericolo il dispositivo ordinario di soccorso), mancanza di razioni kappa (che non sono stati comprati dai vari “comandi” per mancanza di fondi), nessuna assistenza topografica della zona (molti nostri mezzi hanno avuto difficoltà a raggiungere Amatrice per scarsezza di informazioni) estremi ritardi nella composizione del primo contingente che è stato di 465 unità e che ha impiegato quasi 18 ore per arrivare al completamento di tale numero, a nulla praticamente sono valse le esperienze delle emergenze passate! Viterbo, Rieti, L'Aquila e Ascoli Piceno i primi ad arrivare ….  Terni l'ultimo. Questo non perché i vigili del fuoco di Terni non erano pronti, anzi, ma perché la macchina organizzativa centrale (CON) ha funzionato ad intermittenza.

Abbiamo chiesto che l'amministrazione si prodighi a mettere in moto un protocollo per il riconoscimento diretto delle nostra figura di lavoratori atipici e particolarmente usuranti... basta giochetti politici strani che ci mettono fuori per qualche notte non fatta durante l'anno... noi VF lavoriamo sempre!!! Dobbiamo, inoltre, mettere  in sicurezza sisma tutte le nostre sedi di servizio che  non hanno avuto un adeguato  piano di ristrutturazione sismico (servono 75 MILIONI DI € per poterlo fare). Serve riprendere nuovamente la prevenzione e con essa pretendere il pagamento da parte di tutti quegli enti, gli aeroporti in primis, sono debitori verso i servizi VF (mancano 120 MILIONI DI €).

A noi di USB la gestione di questo evento calamitoso nelle prime battute ci ha dato l'idea di una calamità, la prima praticamente, fatta in piena applicazione del riordino. Quindi che ha dovuto fare i conti con la carenza di unità (siamo un vigile del fuoco ogni 15000 abitanti a fronte degli 1 ogni 1500 che dovremmo, almeno, essere) con la vetustà dei mezzi scarsamente manutenutati (gestione dei centri di spesa) e soprattutto la solita mentalità del dipartimento di fare gestione alternativa sugli eventi non applicando di fatto nessuna delle disposizioni concordate con le OO.SS. ma andando praticamente a braccio.

Il risultato è che abbiamo dovuto lavorare il doppio e dobbiamo far fronte ad un terremoto di dimensioni geografica difficili senza poterci far forte di una buona simbiosi con le altre realtà presenti sul luogo dell'evento. La protezione civile, il 118, le forze di polizia, ecc. sembrano ammassate fra di loro nella corsa ai riflettori e il caos regna sovrano tra i cumuli di macerie. Il Governo sta usando Amatrice come passerella e i vertici del dipartimento stanno facendo da muro, di gomma, tra l'informazione e la reale azione necessaria di salvaguardia. Questo è il Riordino e la politica dei tagli a cui solo USB ha detto NO.

I terremoti si affrontano creando una simbiosi tra gli attori presenti sullo scenario. Non abbiamo bisogno di concorrenza ne di fare a “pugni” con nessuno. Bisogna prendere coscienza che c'è bisogno di una riforma vera di tutto il mondo del soccorso abbattendo i dualismi. Bisogna investire risorse e non toglierle per risparmiare. Basti solo pensare che 1 MILIONE DI EURO spendiamo al giorno per mantenere questo dispositivo di soccorso per la salvaguardia delle zone colpite che è nulla di fatto se paragonati agli 80 MILIONI DI EURO che spendiamo per le spese militari. Forse su questo varrebbe una buona riflessione.

Abbiamo bisogno di creare una struttura snella che, sotto la direzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si occupi di prevenzione, previsione, ricerca e studio degli eventi, soccorso integrato (sanitario, tecnico urgente, ambientale, ecc) creando una macchina forte e semplice capace di dare una vera risposta al paese  sia nell'ordinario sia in avvenuta di eventi del genere. Dobbiamo fare un piano di sicurezza “casa” che dia tranquillità al cittadino, come prevede la legge 225. Dobbiamo non sottovalutare il fattore “imprevisto” che far parte della nostra opera. Basta con quella riforma della protezione civile nazionale, a firma dell'allora prefetto Gabrielli, che  nel lontano maggio del 2012 getto le basi per la realizzazione del sistema di privatizzazione del soccorso attraverso l'assicurazione dei siti colpiti da eventi calamitosi. Dobbiamo bloccare l'azione dello stesso governo Renzi che in ripresa di tale riforma di settore sta attuando un piano casa mirato alla svalutazione  degli immobili colpiti.

NOI DI USB DICIAMO NO AL RIORDINO E VOGLIAMO IL RILANCIO DEL SOCCORSO TECNICO URGENTE

AMATRICE NON E' IL PRIMO TERREMOTO CON VITTIME MA VOGLIAMO CHE SIA L'ULTIMO