GLI "UOMINI CHIAVE"

Rovigo -

Lavoratori,

Con questa vogliamo descrivere alcuni aspetti da noi sempre denunciati e che riguardano gli effetti del mitico comparto sicurezza, della legge 252/04, del D.Lgs.vo 217/05 e di tutte le loro derivazioni: regolamento di servizio, circolari, appunti, note, tabelle che ormai quotidianamente la nostra amministrazione ci “somministra” e che i soliti hanno appoggiato finora e continuano a sostenere a livello nazionale prendendo, come al solito per i fondelli i lavoratori.

Ieri si è svolta la procedura di conciliazione presso la direzione interregionale Veneto a seguito della proclamazione dello stato di agitazione della sola USB, Il motivo è la volontà del dirigente di Rovigo di non coprire il posto vacante di vice capo turno con un Capo Reparto, ma bensì con un Capo Squadra.

Riteniamo che la priorità sia il soccorso tecnico urgente e la giusta collocazione dei ruoli, in quanto non è ammissibile svolgere una mansione superiore senza una giusta equiparazione economico/normativa. Cioè, rispetto del lavoro e del lavoratore.

Quindi, a seguito della riunione del 21 settembre u.s. e considerate le intenzioni della dirigenza di Rovigo, assieme ad altre due sigle sindacali (Conapo e UIL) non abbiamo sottoscritto l’allora verbale, facendo capire che non era nostra intenzione sottostare a certi “giochi” in quanto tre sigle sindacali su 5 erano contrarie.

I “gialli” hanno firmato nei giorni successivi, contrariamente ai loro nazionali (che firmano e poi ritirano) la loro posizione. La UIL, naturalmente, ha chiesto un incontro “in solitario” mantenendo la propria contrarietà in merito.

Ieri dunque durante la procedura di conciliazione sono emersi i già scontati, e da tempo segnalati da USB, “benefici” del comparto. Praticamente tutte quelle riforme che negli anni ci stanno portando alla completa perdita della dignità di lavoratori. Con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto il perché del dirigente a preferire un lavoratore rispetto ad un altro… infatti siamo stati messi al corrente della nascita di nuove figure.

Una di queste è la “figura chiave”, più correttamente “l' uomo chiave” ovvero l' uomo giusto al posto giusto che non sempre è valutato in base al ruolo e all' anzianità ma bensì su altro che vi lasciamo immaginare. Decide il dirigente punto.

Il Direttore ha cercato di conciliare proponendo un successivo incontro per stabilire lo schema di organizzazione del comando, tenendo conto delle priorità di copertura delle funzioni da ricoprire in caso di carenza nei diversi ruoli. Ritenendo insufficente tale proposta conciliativa, abbiamo mantenuto lo stato di agitazione restando convinti che tutte le conseguenze delle normative già citate, siano comunque di livello superiore e che anche accordandosi localmente, e ne abbiamo diversi esempi, il dirigente può far valere l' incarico di “fiducia” o meglio “l' uomo di fiducia” prevalendo sul buon senso e sul rispetto dei ruoli.

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