FORMAZIONE CHIUSA

Padova -

Lavoratori,

pensavamo che certe discriminazioni cessassero con l' arrivo della nuova dirigenza ma purtroppo abbiamo pensato troppo “in meglio”. Per il comando e per le sigle sindacali “firmaiole” ogni pompiere dovrebbe saper “guidare il camion”. Giovedi scorso siamo stati convocati per due importanti temi che “pesano” nella vita lavorativa di ognuno:

criteri per l'accesso alla formazione provinciale e criteri per la mobilità interna del personale (quest' ultimo rinviato al 9 gennaio 2015)

Innanzitutto noi crediamo che tutto il personale debba avere pari diritto all' accesso alla formazione, in fattispecie abbiamo proposto che il criterio di selezione di partecipazione a corsi deve privilegiare chi ha meno corsi e che non ricadano esclusivamente sulla stessa persona, perchè riducono così la potenzialità di utilizzo del personale in soccorso ordinario e in calamità. Quindi va fatto in modo che sia data la possibilità a tutti di partecipare.

Alcuni hanno fatto riferimento a limiti di età anagrafica per certi corsi dimenticando che presso il comando operano e hanno operato diversi sportivi di buon livello, che anche ad età avanzata non hanno di certo problemi a superare un corso. Auspicabile eventualmente uno skill test o prova di selezione che valuti le capacità e non l' ètà o lo stato fisico (troppo magro, troppo grasso, troppo basso, troppo alto, biondo o calvo che sia e che ricordiamo compete ad altri).

Il comando ha illustrato i criteri che intende adottare, dando un titolo preferenziale a chi attualmente ha la patente per la guida di mezzi pesanti. Il nostro stupore è diventato misto tra incredulità e sbalordimento quando la sigla maggiormente rappresentativa del comando ha chiesto di raddoppiare il punteggio nel titolo preferenziale di autista per l' accesso a tutti i corsi di formazione professionale al comando.

Non condividiamo la discriminazione verso il personale non autista anche perché la scusa dell' incentivare a farsi la patente è smentita dal fatto che già ora il personale in servizio riesce a garantire 2 autisti per ogni squadra operativa in tutte le sedi operative della provincia; oltre quindi ai minimi operativi di una squadra base.

Forzare” il personale nel conseguimento della patente non significa un miglioramento del servizio ma solo un fare numero e sopperire a scelte sconsiderate dell' amministrazione centrale che non ha previsto una quota a concorso di autisti nell' accesso alla figura di vigile del fuoco.

Noi crediamo che la mansione di autista di mezzi di soccorso sia delicata, chi ricopre tale ruolo dovrebbe dedicarsi a fondo alla conoscenza dei mezzi, la toponomastica, la meccanica e tutti i corsi attinenti (terreno non preparato, autogru, mezzi speciali, abilitazioni a macchine operatrici ecc.)

Purtoppo l' amministrazione dopo anni capisce di aver sbagliato e per rimediare fa ricadere al personale il problema, cercando una psedo formazione obbligatoria con la scusante che “tutti i pompieri devono saper guidare un camion”, come se il camion fosse una bicicletta..... Stesso discorso potrebbe essere fatto per qualsiasi altra specializzazione operativa.

Non abbiamo condiviso questo accordo comando OO.SS. in quanto discrimina chi non segue un percorso formativo come quello di autista e per questo motivo non abbiamo firmato.