Corsi e-learning: Formazione a distanza per i neo CS permanenti

Torino -

Il termine "kafkiano" è un neologismo della lingua italiana che indica una situazione paradossale, e in genere angosciante, che viene accettata come status quo, implicando l'impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico che su quello psicologico (da wikipedia).  

Esattamente quello che sta succedendo nel CNVVF, per i passaggi di qualifica a CS/CR, per la parte relativa al 40%, dopo aver affrontato la parte del 60% e ne vedremo delle belle anche lì, finalmente anche i nostri soloni del Dipartimento, hanno incominciato a rendersi conto di quello che molti dei “badilanti”, o gente del cortile, aveva già capito e cioè che se fosse applicato in toto il Dlgs. 217/05, nella parte riguardante i passaggi di qualifica relativa all’accesso per il 40%, sarebbe stato necessario affittare lo stadio Flaminio di Roma per far sostenere a tutti gli idonei le prove selettive; del resto sarebbe stato sufficiente fare due conto e valutare quanti Vigili con sei anni di anzianità avrebbero potuto teoricamente accedere alla selezione.

Quindi cosa avviene? Semplice “sia fatta una preselezione” ed in base a quali criteri? Dopo chissà quali summit ad altissimo livello ci viene proposto un criterio che si basa sulla valutazione di aver  superato almeno di 2/3 corsi, di quelli da loro individuati. Tanto per incominciare chi controlla la qualità di tali corsi? Ma andando ancora oltre, cogliendo di fior in fiore nell’elenco per i VVF “generici”: “patente terrestre di IV”, qualcuno è in grado di spiegarci perché un qualificato dovrebbe saper condurre degli automezzi con relativo rimorchio? Ma andiamo avanti “disseti statici”, “polizia giudiziaria”, “prevenzioni incendi e abilitazione ai sopralluoghi”, ora vorremo capire se uno già possiede questi corsi, cosa farà durante il periodo formativo di tre mesi? E perché questi corsi e non altri? E ci fermiamo qua, perché avremmo da obiettare anche per gli altri proposti sembrano fatti ad personam!!!

Ma la cosa ancora più incredibile, quale garanzia di pari opportunità è stata data tra il personale del CNVVF nei vari Comandi, nella partecipazione alla formazione? Sarebbe molto interessante avere i dati relativi alla distribuzione di questi corsi tra il personale e tra i vari Comandi, dati che sicuramente … hanno portato, la nostra Amministrazione, a fare questo tipo di valutazione. Sono probabilmente, i corsi che permettevano di restringere maggiormente il numero dei partecipanti; poi, cosa dovremmo dire di quei Dirigenti del CNVVF che si sono inventati corsi di formazione al di fuori di ogni logica, (vi ricordate corso per cuochi!!) sarebbe forse il caso che come lavoratori chiedessimo i danni all’Amministrazione, visto che hanno comportato una spesa inutile in un settore già sottoposto a molte ristrettezze.

Allora visto che siamo ancora in una fase interlocutoria, dato che non si è in grado di applicare il tanto “amato” e “lodato” nuovo ordinamento (252/04-217/05), rilanciamo con una piccola proposta: osservato che ormai sono più di due anni che non vi sono passaggi di qualifica e temiamo che passerà anche il terzo prima che tutto sia completato, chiediamo una “moratoria”, cioè si mandino a casa propria tutti i qualificati CS, in giro per l’Italia, stessa cosa potrà e dovrà essere fatta per i CR, si valutino le carenze per ogni Comando provinciale e si dia l’accesso al corso CS; dopo di chè siano stabilite le carenze, come da tabella del 2001 e si bandisca un nuovo concorso come da Dlgs. 217/05; infine per quanto riguarda il corso della “moratoria” si faccia on-line al proprio Comando, cosa già fatta per analogo corso ai Vigili del Fuoco Volontario oggi neo Capi Squadra.

Infine se la parte della preselezione dovesse passare come da proposta ci aspetteremmo, finalmente, da parte del personale “badilante” escluso, le ovvie conseguenze visto che sarebbero l’ennesime vittime di questo delirio chiamato nuovo ordinamento e da parte delle OO.SS. che da sempre esaltano questa nuova rinascita del CNVVF, almeno qualche parola di pentimento se non addirittura di scuse.