Consiglio Nazionale settore Vigili del Fuoco 17 settembre 2009

Nazionale -

 

Riprende dopo la pausa estiva l’attività sindacale, anche se per noi non è stata mai interrotta.

Anzi proprio a partire dalle difficoltà della stagione estiva il lavoro sindacale si è intensificato.

Abbiamo tenuto fortemente la battuta all’interno dei posti di lavoro in modo adeguato, siamo stati capaci di essere su tutte le pagine dei quotidiani locali e nazioni, è vero che la situazione dell’Abruzzo ci ha un po’ aiutato, ma è pure vero che senza mettere in moto alcuni meccanismi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della categoria non sarebbe emerso quasi nulla.

Prima ancora però di parlare delle questioni nostre interne come Vigili del Fuoco, è necessario avere chiaro (lettura molto leggera) il panorama politico che ci si presenta in questa fase.

A parte le cazzate dei giornali di questa estate sulle quantità di viagra e altro che ciuccia il Presidente del Consiglio, la crisi sociale, economica e finanziaria nel paese viene percepita fortemente dai lavoratori – tantissima gente è stata buttata fuori dai circuiti lavorativi, esempi ne abbiamo a bizzeffe dai lavoratori appesi sulle gru a quelli incatenati nei posti di lavoro per finire all’occupazione dei tetti delle fabbriche per scongiurare la loro chiusura e la messa in strada dei lavoratori.

O peggio quando si gioca sulla salute dei cittadini – abbiamo registrato in questo periodi fattori chiamati di ”malasanità”! noi crediamo che questi sono gli effetti del progetto del Governo di razionalizzare la spesa altro che malasanità… tagli della spesa pubblica e dei servizi sociali…

Non ultima la situazione che si sta creando nella scuola pubblica con il licenziamento dei professori – cose queste, che come RdB abbiamo denunciato già a partire dal primo decreto della Gelmini – purtroppo come spesso succede fino a quando i lavoratori non pagano sulla loro pelle le conseguenze di questa crisi non si vedono e soprattutto invece di aggregarsi nell’organizzazione sindacale si affidano ai loro aguzzini – cgil, cisl, uil, ormai da anni protagonisti di questo scempio con accondiscendenze su tutta la politica di rigore – oppure pensano di potere trovare ognuno una propria nicchia dove salvarsi!!

Ma le cronache sindacali sono ancora più amare ed aspre – si è cominciato a parlare delle gabbie salariali per tutti i lavoratori, trovando anche su questo sponde politiche e sindacali consenzienti, come soluzione della crisi – e siccome il Governo ha dichiarato che nessuno deve rimanere indietro è previsto, per chi non c’è la fa, un sistema di carità …pelosa.

In questo quadro vale la pena sottolineare l’atteggiamento dei sindacati concertativi in particolar modo cisl e uil che hanno rincarato la dose appoggiando e chiedendo immediatamente la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’azienda cui lavorano – inutile dire che la partecipazione vorrebbe dire per i lavoratori dividere le perdite - visto che gli utili o li hanno portati all’estero oppure investiti in altri posti – con tutta onestà riteniamo che se la gestione fosse in attivo non avrebbero certamente chiamato i lavoratori a ripartirsi gli utili.

Mentre la cgil sta facendo tutto un lavoro di recupero e rientro ai tavoli del governo dopo la sfuriata sull’accordo del 22 gennaio scorso – tra incontri con la confindustria e cene private ha già dato l’assenso al calcolo degli aumenti stipendiali secondo i dettami stabiliti sempre dall’accordo di gennaio che non hanno firmato secondo l’IPCA – secondo passaggio sarà sicuramente la triennalità dei CCNL.

A ciò aggiungiamo i vari decreti Brunetta che cominceranno a rendesi evidenti attraverso provvedimenti nei singoli posti di lavoro dove bisognerà individuare i “bravi“ – “i meno bravi” - ed i “cattivi” lavoratori a cui assegnare gli aumenti stipendiali!

 

La crisi economica internazionale. Il primo elemento è la crisi economica internazionale che è scoppiata da ormai oltre due anni e che continua ad approfondire la sua gravità e la sua estensione.

La crisi è il risultato di una vera e propria metamorfosi nel meccanismo di accumulazione che si è inceppato a metà degli anni ’70 e che ha portato ad uno smisurato aumento della speculazione finanziaria, diventata un vero e proprio cancro che assorbe tutti i profitti e che ha creato l’illusione generale che si potesse creare ricchezza senza la fatica della produzione di beni e di servizi. Illusione crollata oggi rovinosamente su se stessa.

Gli effetti provocati dalla crisi sui livelli di vita della classe lavoratrice e dei ceti popolari assumono caratteri inediti, senza precedenti, per intensità e diffusione, causando sofferenza sociale, insicurezza, paura.

L’uso politico della crisi indebolisce la tenuta del movimento sindacale organizzato in tutti i paesi, sia quelli a capitalismo maturo, sia quelli definiti come economie emergenti.

Una crisi che per la prima volta si dà come fenomeno globale e generalizzato, senza limiti di stratificazione sociale e senza confini di delimitazione geografica.

Quella in corso non è una semplice flessione ciclica dello sviluppo economico, come quelle che l’hanno preceduta negli anni successivi al secondo dopoguerra.

Si tratta con ogni probabilità della crisi terminale del ciclo di accumulazione sistemica ad egemonia statunitense, iniziato tra le due guerre mondiali e giunto a maturità nel corso degli anni ’60. L’impennata del debito che ha mascherato la crisi del capitale degli ultimi 30 anni ha raggiunto livelli insostenibili.

Il carattere domestico dell’utilizzo della crisi. Il secondo elemento che appare in evidenza è il carattere domestico dell’utilizzo della crisi, con il necessario bilancio dell'oramai ventennale esperienza della concertazione sociale e sindacale imposta al mondo del lavoro da cgil, cisl e uil.

Partita con i primi attacchi alla scala mobile nei primi anni ’80 e l’esautoramento dei consigli di fabbrica, strutturatasi con l’accordo del luglio 1993, proseguita per 15 anni con una costante perdita di diritti, di reddito, di potere per i lavoratori, la concertazione viene ora ridisegnata sulle esigenze attuali del sistema. Con una limitazione ulteriore del diritto di sciopero, a partire proprio dal Corpo Nazionale dei VV.F. per finire ai trasporti, e alla limitazione del diritto di manifestazione.

La concertazione degli ultimi 15 anni è stata la camicia di forza per ingabbiare resistenza e conflitto e consentire un attacco mirato al diritto di sciopero, la formazione di un vasto esercito di precari (alcuni milioni ormai) ed il trasferimento di una importante quota del reddito (8%) dai salari ai profitti.

Il crollo della conflittualità è stato verticale: se nel decennio 1969-1978 le ore perse per sciopero erano state in media 143 milioni l’anno, con una punta di 302 milioni nell’autunno caldo, nel decennio 1998-2008 si è scioperato in media 5,8 milioni di ore all’anno.

Il calo dei salari ci ha portato ad occupare il 23° posto nella classifica 2008 dei paesi Ocse.

I sindacati concertativi. cisl e uil inseguono sempre di più il Governo sulla strada del controllo dei lavoratori, abbandonando ogni ruolo di difesa delle loro condizioni, per avere in cambio riconoscimento di ruolo e benefici.

Sulle pensioni hanno abbozzato sull’aumento dell’età pensionabile delle donne e hanno debolmente protestato per l’aumento automatico dal 2015 dell’età pensionabile per tutti.

Questo nonostante il sempre più basso livello dei trattamenti pensionistici e la sistematica riduzione del loro potere di acquisto.

Mentre, “falliscono” i fondi pensione gestititi da cgil-cisl-uil e padronato, il bilancio dell’Inps è largamente in attivo (11 miliardi di euro nel 2008).

Cisl e uil, e padronato con l’accordo sulla contrattazione e quello in discussione sulla rappresentatività, puntano a ostacolare l’affermarsi del sindacato di base, per mantenere il monopolio della rappresentanza.

Nel contempo tentano di mettere fuori gioco anche la cgil con gli accordi separati e l’introduzione del requisito del 50% più 1, degli iscritti e dei voti nelle elezioni delle Rsu, per stipulare contratti validi erga omnes.

La cgil si trova nella scomoda posizione di condividere sostanzialmente, l’impostazione politica degli altri sindacati concertativi, ma è costretta a reagire per tentare di riconquistare il ruolo che storicamente ha giocato di interlocutore principale dei padroni e del governo.

Negli ultimi tempi si hanno segnali da parte della confederazione dell’attenuazione della contraddizione, ne sono prova alcune dichiarazioni di Epifani.

NOI sindacato di Base

Dobbiamo avere la capacità di prevenire quello che sta accadendo ed indirizzare i lavoratori – purtroppo registriamo quasi un superamento da parte dei lavoratori alle attività delle OO.SS. mettendole in qualche modo in crisi - le contraddizioni sociali che sono emerse in questi giorni (vedi sopra) non solo mettono in solitudine le singole vertenze – nessun altro lavoratore si è arrampicato sulle gru o sui tetti in solidarietà con gli altri, pur coscienti che il problema domani investirà altri...

E' anche in queste contraddizioni che il sindacalismo di base deve inserirsi: sia per difendere le condizioni dei lavoratori ed il diritto di scegliersi liberamente da chi ed in quali forme essere rappresentato, sia per rilanciare una fase di conflitto che ponga come centrali i temi che riteniamo prioritari e che siano alla base di una Piattaforma rivendicativa condivisa.

Dobbiamo stare dentro a queste questioni e cercare di generalizzare il conflitto, essere “bravi” nel far comprendere che queste battaglie solitarie servono solo a rimandare il problema della chiusura delle fabbriche – rimettere in campo delle iniziative per contrastarle - NON essere troppo interni alla discussione nei posti di lavoro – partire dalla politica nazionale generale e farla vivere nei posti di lavoro, necessità quindi andare sul territorio, incuriosire i Vigili del Fuoco su quello che accade al di fuori dei comandi essere un punto di riferimento.

Bisogna far comprendere che oggi dopo l’annichilimento delle masse … nessuno ha più diritti… questo il risultato delle politiche concertative.

Settore Vigili del Fuoco – bozza di piattaforma

  • CCNL 2008/09 - il contratto di lavoro è bloccato da due anni e ancora oggi non si vede luce – l’unica “offerta” del governo risale alla finanziaria 2007/08 con aumenti che vanno dagli 8€ di vacanza contrattuale per tutto il 2008 – ai 45€ per tutto il 2009. con un aumento procapite di circa 35€ a regime.

  • Pubblico impiego – si faranno 4 grossi comparti - si rimandano le elezioni RSU

  • Età pensionabile – dopo l’aumento pensionabile per le donne senza che nessuno, tranne la RdB, abbia messo in moto iniziative volte a bloccare le spinte del governo – ora si passa all’aumento dell’età pensionabile per tutti entro il 2015 – fermo restando che i coefficienti di uscita sono stati già modificati e qualcuno dall’inizio del prossimo anno ne vedrà gli effetti.

  • Terremoto – finanziamenti - a parte le iniziative messe in campo dalla RdB sulle fasi del terremoto – nelle zone operative, straordinari, rimarcare il ruolo del C.N.VV.F. nel paese, uscita la sera… ed altre cavolate – il governo dopo l’iniziativa del 1 luglio, tramite la segreteria del sottosegretario ci ha fatto sapere che il governo si è impegnato a stanziare soldi al corpo nazionale ed al personale, le cifre? sono le seguenti:

a)1 MLN di euro per il ripristino dell’indennità di missione - b) 8 MLN per straordinari mezzi e formazione – c) 15 MLN per gli organici – d) 12 MLN per il patto del soccorso 2009 – e) 18 MLN per i servizi esterni - f) patto 2008 già terminati g) 45 MLN per le modifiche della 217/05 ordinamento professionale.------ commentando le cifre possiamo dire che, prima di tutto sono completamente insufficienti.

  1. 45 MLN di € - ordinamento; diviso per tutto il personale sono poco meno di 140 € lordi all’anno per VF, fermo restando che in queste modifiche ci sono i direttivi – i funzionari – gli operativi ed il personale SATI!!!

  2. 8 MLN di € - per pagare gli straordinari, fare formazione e comprare i mezzi di soccorso NON meritano commenti

  3. 18 MLN di € - per l’indennità, per i servizi esterni e un altro strumento per farci lavorare fuori dall’orario ordinario straordinario e di turnazione – il concetto è sempre quello che se vuoi qualche euro in più devi sacrificare il tuo tempo libero e la famiglia – alla fine in termini economici dovendoli dividere per il solo personale operativo ci troviamo in presenza di un’indennità media di 4 € - (tutto da definire quando avremo realmente i soldi)

  4. 15 MLN di € - Fondo/fua e per gli organici corrispondono all’incirca a 500 assunzioni che aggiunte a quelle che avevamo già come impegno dalle precedenti finanziarie, dovremo avere un contingente di circa 950 unità per la fine dell’anno – fermo restando che sono sempre pochi a fronte del lavoro da svolgere ed ancora nessuna autorizzazione ad assumere è arrivata.

  5. 15 MLN di € - mentre per l’anno 2008 non siamo riusciti nemmeno a sapere quanto è stato speso, oppure quanti soldi NON sono bastati al FUA e prelevati dal Patto o viceversa, fatto sta che l’amministrazione gestisce i nostri soldi per colmare i propri buchi di bilancio - Patto per il soccorso 2009 si continua ancora sulla stessa impostazione pur avendo aumento la cifra continuiamo a pagare istituti che per norma sono di competenza dell’amministrazione (reperibilità, missione..)

  6. modifiche del 217/05 - a parte quanto detto sopra sulle cifre stanziate, rimane il problema delle modifiche da noi apportate che bisogna discutere e renderle patrimonio di tutti.

  7. indennità di specializzazione - vedi allegato (piattaforma di rilancio)

  8. patto per il soccorso e fua – vedi punto 5

  9. indennità per attività esterne - vedi punto 3

  10. orario di lavoro – rimane fondamentale per la RdB il rispetto dell’orario di lavoro, è inaccettabile ed immorale che un singolo lavoratore VF sia sottoposto a richiami ed inserito nei servizio fuori dall’orario di lavoro. Il ricatto salariale non può passare attraverso più orario di lavoro per tutti o nel concetto di altre organizzazioni sindacali “facciamo più servizi perché poi ci daranno riconoscimenti” non è la nostra filosofia – la battaglia rimane quella dell’aumento salariale a parità di orario di lavoro.

  11. organici – vedi punto 4

  12. concorsi – rimane aperta tutta la partita dei concorsi interni di riqualificazione del personale che con l’avvento del pubblicistico – al contrario di quanto hanno sempre sostenuto i fautori della riforma - si sono rallentati del tutto ed in alcuni casi possiamo affermare hanno eliminato alcune qualifiche a favore di attribuzioni di mansioni superiori NON pagate!

  13. democrazia sindacale – vedi allegato (piattaforma di rilancio)

  14. sciopero 23 ottobre - CUB, Cobas e SdL hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore per tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, all’ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani. I Vigili del Fuoco parteciperanno come al solito.

  15. protezione civile - rimane in piedi il nostro progetto (scopiazzato un po’ da tutti)

  16. amianto – oggi c’è una iniziativa al ministero del lavoro – dobbiamo sentire cosa ha detto il governo ed inserirci come Corpo Nazionale.

  17. sicurezza nei luoghi di lavoro – riproporre l’argomento come problema centrale per la nostra incolumità nei siti dove prestiamo la nostra attività e l’attività che dovremmo svolgere a favore di terzi.

  18. prevenzione – sono tornati alla carica con studi che dovrebbero “snellire“ l’attività di prevenzione incendi affidandola anche a privati, il problema vero è che vorrebbero accaparrarsi questa fetta di torta appetibile a confindustria – ciò si capisce anche dall’eliminazione del dirigente generale dal suo incarico….

  19. rappresentatività – al 31.12.2009 l’amministrazione conta le deleghe per determinare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali che hanno titolo a discutere il prossimo contratto. Ora sta a noi decidere se stare all’interno della discussione e cercare di modificare quello che è possibile (decreto Brunetta; il 50% del personale, riceve gli aumenti; il 25% ne prende meno; l’altro 25% non prende nulla – triennalità dei contratti – esautorazione del CCNL nazionale a favore del 2° livello – calcolo dell’inflazione secondo l’accordo di gennaio…) pertanto oltre ad essere sempre disponibili, saper fare una buona analisi della situazione politica, fare le battaglie sindacali - ABBIAMO necessità di maggiore rappresentatività. Quindi è compito di tutti portare a case qualche iscritto al fine di mantenere l’attuale rappresentatività.

    Iniziative di lotta VV.F - sono state decise le seguenti iniziative:

  • a) Roma ( omissis)

  • b) prefetture territoriali ( omissis )

  • c) comandi provinciali ( omissis)

  • d) luoghi significativi ……. e ……. ( omissis )

Dobbiamo, infatti, discutere in maniera aperta ed approfondita delle esperienze che abbiamo fatto in questi anni, valutare assieme su quanto di positivo abbiamo costruito e su ciò che va modificato, migliorato, organizzato diversamente.

Dobbiamo conoscere meglio la situazione delle diverse organizzazioni di categoria e dei diversi territori, scambiarci valutazioni e conoscenze, definire un comune linguaggio, pianificare le attività generali che devono unificare il nostro intervento.

Il CONSIGLIO Nazionale, è la sede nella quale si decide la linea generale dell'organizzazione e nella quale le diverse ipotesi che abbiamo sviluppato nel tempo vengono vagliate, approvate, integrate.

Su questi temi dovremo essere capaci di dialogare con i lavoratori – incuriosirli e prospettare le ricadute future - arrivare in tutti i posti di lavoro, verificare se l’attuale sistema messo in campo, e-mail e contatti funziona … - costruire vere e proprie campagne d’informazione – verificare lo stato dell’arte delle strutture regionali – rapporti tra Coordinamento e Consiglio Nazionale senza aggravare di lavoro il coordinamento…