ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE OPERATIVO FEMMINILE
Comando Provinciale VVF PADOVA
Ing. Cristiano CUSIN
OGGETTO: Assegnazione del personale operativo femminile
Da oltre 10 anni la Scrivente Organizzazione Sindacale segnala la mancanza di spazi, nelle sedi del Comando Provinciale, atti ad accogliere personale operativo femminile sempre più presente numericamente nel Corpo Nazionale.
In riscontro alle nostre note il silenzio più assoluto che dimostra la scarsa considerazione delle dirigenze susseguitesi e che la materia interessa ben poco sebbene normata anche nel T.U. 81/08.
Recentemente la provincia di Padova si è resa disponibile a finanziare le modifiche nelle sedi di loro proprietà, anche di fronte ad ostacoli posti dall’attuale dirigenza. Nel frattempo nella sede centrale sono stati installati dei pannelli provvisori impiegati in opere di cantiere e senza nessuna omologazione e/o certificazione di sicurezza e installati da personale interno.
Per le sedi distaccate, invece, i lavori sono in una incomprensibile fase di stallo.
Ne consegue che nelle procedure di mobilità interna il personale operativo femminile venga assegnato per anzianità nelle sedi distaccate le quali, al momento, non sono ancora state adeguate, facendo si che rimangano in sede centrale mantenendo vacante il posto nella sede distaccata.
Pertanto detto personale è da considerarsi in missione per tutto il tempo in cui non presta servizio nella sede di assegnazione, aumentando di fatto gli oneri per l’Amministrazione Centrale costretta a riconoscere due indennità di missione non dovute se il Comando di Padova non avesse fatto orecchie da mercante ma recependo leggi dello Stato.
Con la presente si chiede quindi di intervenire per velocizzare l’adeguamento delle sedi, sia per smorzare evidenti malumori del personale costretto a continue sostituzioni, sia per vedere riconosciuta al personale operativo femminile l’indennità di missione per tutti i turni prestati nelle diverse e non abituali sedi di servizio.
Per Il Coordinamento Provinciale USB VVF Padova
Enrico Marchetto