ALLUVIONE TARANTO-GENOVA: UNA CATASTROFE CHE TUTTI SAPEVANO

Genova -

Lavoratori,

le responsabilità di un sistema  basato sul risparmio sono infinite ed accrescono ad ogni emergenza. Il riordino del corpo nazionale ha prodotto vittime che adesso ricadono sulla spalle di chi ha deciso questa politica di privazione. Siamo al paradosso,  se domani qualcuno, svegliandosi, si trovasse di fronte ad una alluvione  la  sua condizione di apparente sicurezza in pochi attimi lo porterebbe ad un destino condizionato da troppe incognite.

Per andare tutto bene, paradossalmente, l'alluvionato dovrebbe trovarsi in una zona dove il dispositivo di soccorso non sia stato eliminato o fortemente tagliato, in una zona dove almeno i mezzi di soccorso non abbiamo più di  30 anni, in  qualche zona dove per fortuna l'età media  degli  operatori si possa aggirare verso i 37 anni di età.  

LA REALTA’: 1 SOCCORRITORE 15000 CITTADINI. SEDI CHIUSE, NUCLEI SOMMOZZATORI CHIUSI, RISORSE ECONOMICHE RIDICOLE, ETA' VIGILE DEL FUOCO CHE SI AGGIRA SUI 47 ANNI DI MEDIA, ETA' MEZZI SU BASE  EUROPEA FUORI TUTTI I LIMITI MASSIMI (ABBIAMO ATTUALMENTE IN SERVIZIO MEZZI DI SOCCORSO IMMATRICOLATI NEGLI ANNI SESSANTA), HANNO LICENZIATO 40000 PRECARI CHE INSIEME ALL'ATTUALE ORGANICO OPERATIVO POTEVANO DARE UNA VERA RISPOSTA AL PAESE.

Adesso ci spostiamo da Genova a Taranto, da Catania a Roma come “nomadi del soccorso” cercando di dare una risposta a chi ha il diritto di riceverla... IL CITTADINO. Ma così il sistema non può funzionare.

A Genova la politica sembra svegliarsi di fronte all'evidente fallimento della macchina del soccorso.
Sembrerebbe che la giunta regionale ha, di fatto, preso coscienza di ciò che sta succedendo nel territorio. Le difficoltà sono tante e principalmente legate ad una mentalità assurda che vede i “complici”, sindacati firmatari e amministrazione, negare l'inverosimile e mostrare una faccia del corpo nazionale efficiente e funzionale.

Ma la realtà tra Genova e  Taranto è che  le mani sporche di gasolio e fango, gli stivali rotti, il mezzo in panne, le ore di lavoro  che si accumulano continuamente.  Sono la realtà di come si fa soccorso in questo Paese. I lavoratori sono gli unici che mantengono in piedi una “baracca” che è già crollata da tempo.

Il Coordinamento provinciale USB VVF Genova e Taranto