217- UNA LUNGA, TORTUOSA, INCONCLUDENTE ED INFINITA STORIA DI RIFORMA DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO.
Abbiamo per l’ennesima volta partecipato al tavolo tecnico per la modifica della 217.
Ci eravamo lasciati perché alcune sigle (RdB esclusa) avevano prospettato la possibilità di presentarsi alle riunioni con una nuova proposta unitaria. Noi avevamo palesato le nostre perplessità soprattutto rispetto alla decisione di rivedere l’impianto da parte di chi l’aveva in passato benevolmente accolto e sostenuto.
La proposta di cambiamento non l’abbiamo sentita, quella che abbiamo sentito si concretizza in una modifica che potrebbe far pagare ai lavoratori le inadempienze dell’Amministrazione e le inadeguatezze degli organici.
Al tavolo c’è stato chi ha proposto e chiesto l’attribuzione delle mansioni superiori pensando di cavalcare proclami a solo scopo pubblicitario, che promettono aleatori aumenti retributivi.
Noi diciamo no, sarebbe pericoloso, potremo creare nuovi furbetti che ingraziandosi qualche benevolo Dirigente, potrebbe farsi dichiarare la necessità a svolgere mansioni superiori.Sarebbe pericoloso perché il continuo accesso a tale istituto autorizzerebbe l’Amministrazione a non bandire i concorsi. Perché bandire i concorsi quando con questo escamotage si risolvono le carenze di alcune qualifiche professionali?
Ma perché star qui a perder tempo a richiedere l’applicazione di istituti che non danno certezze, quando basterebbe imporre all’Amministrazione di bandire sistematicamente i concorsi?
Una contraddizione che sarebbe possibile dipanare rispondendo a un semplice quesito: se al Vigile posso dare una responsabilità rispondente ad una qualifica superiore, se questa è ripetitiva e continuativa nel tempo, perché poi allo stesso lavoratore per un passaggio definitivo di qualifica viene chiesto il superamento di prove concorsuali?
Se è in grado di svolgere quel determinato lavoro, perché poi sottoporlo a prove concorsuali per essere retribuito o inquadrato come capo squadra?
Ma quel che è peggio è che oggi abbiamo dovuto conoscere all’Amministrazione che al tavolo si è mostrata contraria a qualsiasi artificio ed ha chiesto il rispetto delle regole e delle norme che oggi regolano il rapporto di lavoro.
Non vorremo però che qualcuno gioisse, che si pensasse che ora che su un punto siamo in solitario accordo con l’Amministrazione, il nostro lavoro procederà come ci siamo prefissi.
Tanti sono i nodi da sciogliere e le incertezze che anche oggi abbiamo registrato: all’inizio della riunione è intervenuto il Capo Dipartimento che ha comunicato la sua esigenza a far si che il lavoro sia concluso entro un mese e mezzo da oggi e questo al fine di poter quantificare le risorse necessarie. Affermazione che ci ha riempito di speranza fino al momento in cui poco dopo un altro Dirigente del Corpo ci ha posto la difficoltà ad accettare modifiche sulla permanenza nei vari livelli dovute al costo che queste comporterebbero.
Cosa dire? In una giornata in cui eccezionalmente i vertici approvavano le nostre posizioni, poteva mancare un aspetto che ci facesse pensare che comunque la nostra vigilanza non possa mai scemare?
Ci siamo lasciati con l’impegno a rivederci mercoledì 28 aprile per il proseguimento della riunione, a margine della quale come sempre comunicheremo ai lavoratori le nostre impressioni e le nostre richieste.