Vigili del Fuoco. Quando l'emergenza diventa quotidianità
Una serie infinita di emergenze gestita sempre con lo stesso scarso personale.
Questa organizzazione sindacale (R.d.B. Rappresentante di Base coordinamento Vigili del Fuoco) vuole denunciare la situazione nella quale si trovano a lavorare i Vigili del Fuoco della provincia di Imperia. Siamo di fronte ad un vero e proprio stato di emergenza continuo. La mancanza di assunzioni, gli scarni bilanci insieme alle mutate condizioni climatiche e l'aumento di fenomeni estremi fanno si che il personale operante in questa provincia (non dissimile da quello che succede in altri Comandi VVF di altre parti d'Italia) si ormai in continuo stato di "allerta". Un numero troppo esiguo numero di operatori deve assicurare il soccorso nella provincia di Imperia. Le competenze dei Vigili del Fuoco sono di grande importanza e differenziate tra loro (allarmi per possibili minacce terroristiche, approvvigionamenti idrici alla rete cittadina, incendi, problematiche legate ai distacchi dell'energia elettrica, soccorsi a persone in difficoltà e molto altro…) e necessitano di una quantità di personale operativo che oggi il Ministero degli Interni non vuole colmare. I numeri parlano da soli: se dall'organico si tolgono coloro che sono in ferie, in riposo (per recuperare il lavoro straordinario) le cifre sono sconfortanti non più di 25 operatori per turno che devono rispondere alle chiamate da Andora a Ventimiglia compreso l'entroterra. Ecco spiegata la ragione per la quale ogni volta che "gli eventi" sono simultanei o di entità leggermente superiore (per durata e vastità), bisogna ricorrere al richiamo di personale libero dal servizio e/o alla chiamata di uomini e mezzi delle province limitrofi. Quest'anno addirittura sono venute a mancare le risorse del Dipartimento per poter pagare delle squadre aggiuntive per la lotta attiva agli incendi di bosco. Negli anni passati, il contributo di 2 squadre operative composte da 12 persone aumentava di giorno il personale predisposto per le emergenze del nostro territorio, quest'anno vista la situazione climatica "favorevole" si è pensato di risparmiare anche su questo.
Anche nei recenti incendi in Costa Azzurra, i Vigili del Fuoco della provincia di Imperia hanno dato il loro contributo ed il loro slancio. Purtroppo come sempre accade quando "i numeri non te lo permettono" notevoli sono stati gli sforzi per mantenere una risposta operativa standard (di livello minimo), nelle sedi di servizio Imperiesi.
Per l'anno 2003 sono previste pochissime assunzioni (forse 600 per tutta Italia) a dispetto in un sottorganico nazionale di almeno 20.000 unità.
Alle nostre rimostranze il governo ha sempre risposto consigliando di adottare il "fai da te". Ma noi dobbiamo rispondere al cittadino, dobbiamo garantire sicurezza a tutti coloro che chiamano il nostro numero di emergenza. Nel corso di questi anni si è preferita la strada politica del "rattoppo" a discapito delle prevenzione. Oggi siamo solo capaci di calcolare i danni e di piangere le vittime.
Come provincia di Imperia per combattere i tagli indiscriminati di bilancio, abbiamo dovuto ricorrere alle convenzioni con la regione Liguria per avere a disposizione qualche soldo per l'acquisto di automezzi e attrezzature adatte agli incendi sul nostro territorio.
Ma questo sistema quanto potrà andare avanti? Ai cittadini come possiamo offrire sicurezza e tempestività? A quale numero di emergenza devono rivolgersi i Vigili del Fuoco della provincia di Imperia?