Strage migranti, USB Vigili del Fuoco chiede le dimissioni del ministro Piantedosi e il ritorno del Corpo alle dipendenze della Presidenza del Consiglio

Roma -

Il Consiglio nazionale dei Vigili del Fuoco aderenti all’Unione Sindacale di Base ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Capo Dipartimento Laura Lega e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, auspicando le dimissioni di quest’ultimo a seguito delle (quanto meno) sconcertanti dichiarazioni rilasciate dopo la strage di migranti di Cutro.

Un ministro che parla con tanto disprezzo sia di chi dovrebbe proteggere che del personale alle sue dipendenze, impossibilitato di fatto a svolgere il proprio lavoro di soccorso, non ha che una scelta: dimettersi.

Nella lettera che segue, i Vigili del Fuoco USB auspicano anche il ritorno del Dipartimento alle dipendenze della Presidenza del Consiglio, sottraendolo così a giochi e giochetti di questo o quel ministro in cerca di facile propaganda.

 

al Presidente del Consiglio dei Ministri

Giorgia Meloni

al Ministro dell’Interno

Matteo Piantedosi

al Sottosegretario agli Interni con delega ai Vigili del fuoco

Emanuele Prisco

Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile

Pref. Laura Lega

A tutti gli organi di stampa

 

Oggetto: dichiarazione di intenti politici di USB Vigili del Fuoco - lettera aperta.

Egregi, USB Vigili del Fuoco a fronte degli ultimi eventi non può che rappresentare presso i maggiori organi politici del paese lo sgomento che, siamo certi, ferisce in queste ore tutte le donne e gli uomini del Corpo Nazionale.

USB Vigili del Fuoco non può tacere il ribrezzo che certe affermazioni suscitano in chi per vocazione e mestiere dedica la propria vita a cercare di salvare quella degli altri.

In un governo che non ci rappresenta vediamo l'attacco continuo a lavoratori, poveri e deboli, senza nemmeno l'ombra della vergogna che millenni di storia della nostra Nazione consiglierebbero a chi, chiamato dal popolo, gli ideali di quella storia dovrebbe riconoscere.

Nella condivisione del dolore e della miseria il popolo italiano ed i Vigili del Fuoco in particolare, hanno trovato sempre la forza e lo stimolo per arricchire la Patria di sacrificio, coraggio e genio.

Oggi ripudiamo con la nostra Costituzione le armi come mezzo di risoluzione dei conflitti e tremiamo temendo di doverci presto trovare nelle condizioni dei colleghi ucraini (o siriani, afghani, somali, sudanesi, palestinesi...) a disseppellire parenti e amici dalle macerie di una guerra che non vogliamo.

Oggi rinneghiamo e auspichiamo le DIMISSIONI del Ministro che lo Stato indica come nostra guida e che, ignorante della disperazione, di disperazione parla con cadaveri di bambini sulla spiaggia.

Ci chiediamo perché lo Stato non renda ai Vigili del Fuoco il posto che compete loro, componente fondamentale della Protezione Civile alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, liberando il maggior Corpo tecnico del Paese da prefetti burocrati che usano i Vigili del Fuoco come spot elettorali anche su scenari internazionali.

E infine chiediamo a tutti i colleghi di riflettere: riflettere su chi in ogni momento pensa ad utilizzare dolore, tragedie, paura a soli fini elettorali, fomentando odio nel Paese.

Chiederemo a tutti i Vigili del fuoco di prestare attenzione a presenziare come carta da parati al banchetto della vergogna e di tornare con la mente agli interventi in cui la compassione era il battito del cuore.

Non ci presteremo più con leggerezza al disprezzo.

 

Il Consiglio Nazionale USB Vigili del Fuoco