USB AL TERREMOTO

3:36 LA TERRA TREMA … 9:42 DEL 27 AGOSTO 2016 – REPORT DI UNA GIORNATA

Nazionale -

Lavoratori,


una delegazione nazionale di USB, a riflettori spenti, è andata ad Amatrice per toccare con mano quanto sta accadendo nelle zone colpite dal terremoto e osservare direttamente come sono le condizione dei vigili del fuoco presenti sul posto.

Come USB riteniamo importante la presenza del sindacato dove i lavoratori operano ma per rispetto del dramma che è ancora in atto non posteremo foto che testimoniano la nostra presenza, i lavoratori sanno che eravamo lì. Ci limiteremo a raccontarvi di cosa siamo testimoni. Non è intenzione di USB fare sciacallaggio mediatico o strumentalizzazioni di sorta, noi lì abbiamo svolto e svolgiamo il nostro ruolo di sindacato.

Siamo testimoni di una grande capacità organizzativa, non avevamo dubbi in merito, da parte dei lavoratori. Grande plauso va alla colonna mobile lombarda, che autogestita e autodidatta, ha allestito un campo perfetto dove incessantemente i vigili confezionano pasti e danno la disponibilità NON STOP a tutti, sottolineiamo a tutti, i vigili presenti nel terremoto. Questo evidenzia che di fatto NULLA è stato fatto dall’amministrazione in termini di ristoro. Nessuna ditta è stata messa a disposizione dei soccorritori. Pulizia, confezionamento pasti, servizi igienici e docce, aree climatizzate giorno/notte, centri di raccolta, ecc sono stati allestiti e vengono a tutt’ora mantenuti dai vigili stessi. Quindi tra gestione della logistica e dell’emergenza è facilmente comprensibile come il carico di lavoro che un vigile deve sopportare in queste prime giornate presenta un peso inimmaginabile. L’amministrazione non si è neppure premurata di fornire integratori e bevande idrosaline necessarie in queste giornate di frenetica attività lavorativa.

Quindi dove i vigili si sono riusciti ad organizzare con le loro stesse forze tutto va per il meglio dove invece per motivi organizzativi della dirigenza e scarsità di informazione dei nostri vertici si è finiti in luoghi e con attrezzature scarse ecco che i vigili veramente se la passano male. Alcuni campi non hanno i moduli ma montano le tende, stiamo parlando delle semplici tende da campo, in siti dove non è stata fatta la dovuta preparazione. Quindi senza nessuna gettata di ghiaia i vigili si ritrovano ora ad affrontare uno scenario molto polveroso che domani, in caso di pioggia, potrebbe diventare fangoso.

Abbiamo raccolto testimonianze di colleghi che hanno dormito sui mezzi o addirittura per strada. Vittime delle colpe di una disorganizzazione generale della dirigenza. Altri ci hanno raccontato di non aver mangiato per oltre 16 ore. Questi fatti e testimonianze verranno da noi segnalate al superiore dipartimento nei prossimi giorni.

Geograficamente la collocazione dei vari campi è terribile. Le distanze sono notevoli dal luogo di intervento primario ciò comporta un incessante spostamento di mezzi che affollano le vie montane di Amatrice. Da alcuni “campi” occorrono oltre 40 minuti prima di raggiungere la fascia rossa. La viabilità è “free” non ci sono posti di controllo quindi tutti possono tranquillamente entrare ed uscire dalla zona dell’epicentro del terremoto che ricordiamo è ancora soggetta a innumerevoli scosse di magnitudo che vanno da un minimo di 4.5 ad un massimo registrato di 5.7. Questo dovrebbe farci riflettere su come il servizio d’ordine non sia stato completamente preso in considerazione. Infatti associazioni e gruppi, come sciami, hanno di fatto invaso la zona rossa. Forse, sarebbe stato più opportuno utilizzare queste forze per meglio controllare le vie di accesso ed assistere la logistica sia degli operatori del soccorso sia degli abitanti lasciando cosi la via libera ai lavori dei vigili del fuoco i quali, ricoperti sempre di calcinacci sono veramente difficili da individuare tra le vie di Amatrice. Diciamo che le giacchette colorate di queste varie associazioni hanno sicuramente la meglio sui piccoli gruppetti di VF presenti i loco.

Adesso è giunto il tempo delle ruspe e delle braccia per smassare tutte quelle rovine e recuperare gli entuali corpi che ancora sono sotto i cumuli di macerie. Bisogna compiere queste operazioni prima che inizino le piogge.

Ma la cosa non sarà così semplice visto che gli edifici al centro che ancora, retti da un soffio, non sono venuti giù non sono stati ancora rivolti di attenzioni. Sarà forse che c’è ancora qualche politico che deve fare la passerella da quelle parti??? A titolo di cronaca il presidente della repubblica era presente nelle mattinate li ad Amatrice e naturalmente funzionari e dirigenti del corpo nazionale si sono messi subito all’opera inscenando un teatrino di gente finta che scavava dove oggettivamente non si scava più!!! Cari lavoratori questa è stata una scena veramente patetica a cui avremmo voluto non assistere.

Quindi noi soccorritori siamo sempre più vittime dei pesanti tagli delle risorse, tagli operati senza distinzione da tutti i governi  dal 2000 ad oggi, cui va aggiunta la vera e propria privatizzazione del soccorso con la riforma della protezione civile che il Governo Monti decise nel 2011 ed a seguire continuata dai successivi Governi Letta e Renzi fino al 9 aprile del 2014 quando il riordino è definitivamente firmato da tutti eccetto che da USB.  Questa riforma generale del mondo del soccorso rappresenta un processo di privatizzazione della protezione civile in Italia che di fatto riduce i livelli di efficienza e sicurezza. Lo stesso Governo Renzi con la Legge di Stabilità approvata nel dicembre 2015 ha deciso ulteriori tagli e il blocco delle assunzioni. Questo dovrebbe farci riflettere come la politica non ha interesse a salvaguardare un paese a forte rischio sismico come l'Italia. Ridurre o compromettere la tempestività dell'intervento, l'efficienza dei mezzi e l'ampiezza degli organici dei vigili del fuoco in situazioni come queste è assolutamente inaccettabile eppure questo accade.
Su questo e su tutto il tema della salvaguardia del territorio USB, ed in prima fila e la nostra forte rappresentanza nei vigili del fuoco, si batte da sempre e continuerà a farlo: contro la privatizzazione della protezione civile, contro i tagli degli organici e dei finanziamenti, contro la precarietà e per la garanzia di un soccorso efficiente e di qualità per tutta la popolazione.

Ma al di là della rabbia per l’incuria ed il disinteresse della autorità per la salvaguardia del territorio, oggi ci sentiamo vicini alle tante vittime e alle loro famiglie anche ed ancor più perché con tanti e tante di loro abbiamo condiviso importanti battaglie sociali. Per questo oggi chiamiamo tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a collaborare e solidarizzare inviando un contributo al conto corrente intestato a


 USB CONFEDERAZIONE RIETI  IBAN  IT42B0312714600000000001316

SPECIFICANDO LA CAUSALE DEL VERSAMENTO: SOLIDARIETÀ CON LE POPOLAZIONI TERREMOTATE



USB UNICO SINDACATO CHE NON HA FIRMATO IL RIORDINO