un collega Autista condannato ad un anno e quattro mesi per un incidente stradale
la riforma prosegue
I fatti: la squadra si reca con urgenza su di un incidente stradale molto grave con una persona coinvolta in fin di vita. Fato vuole che anche l' APS 100 su cui viaggiano abbia un incidente stradale: ad un incrocio viene in contatto con un' auto il cui conducente muore.
Vorremmo non accadesse mai, ma il nostro desiderio non costruisce la realtà. Passati col rosso, non passati col rosso, il conducente ha comunque usato tutte le cautele possibili, l' imponderabile è tale per definizione. Da li la solitudine: l' amministrazione si disinteressa, fortunatamente i colleghi sono solidali ma il problema è tutto dell' autista.
L' accusa è omicidio colposo, l' avvocato, per la fase penale, è a carico dell' accusato e tale rimarrà anche nel civile se l' assicurazione dovesse fare scherzi e ritenere le richieste di risarcimento troppo esose.
Cari Autisti, siete soli contro il mondo se aveste un incidente grave, come i medici, ma questi si fanno delle belle assicurazioni e guadagnano ben altre cifre. Penalmente siete molto esposti, civilmente anche, rischiate ma non avete contropartita.
L' amministrazione non ritiene utile, come invece dovrebbe, stipulare una polizza a copertura dei rischi, neppure vi retribuisce per questa tipologia di rischio anzi...... sono altri in predicato di passare specialisti. Pensate dove andremmo senza autisti di mezzi pesanti, non esisterebbero i pompieri, specialisti verranno fatti altri, due euro in più, per darvi modo di fare almeno l' assicurazione, neanche lontanamente si sognano di darveli.
Pensate bene prima di decidere di prendere la patente, magari se nessuno la prendesse incentiverebbero la professionalità in qualche modo, magari introducendo tutele diverse, sarebbe già qualcosa.
Pensate bene quando vi sedete dietro un volante, quanto vale rischiare più di tanto ??
Un anno e quattro mesi e non siamo che a metà, manca tutta la parte civile. Intanto gli anni se ne vanno segnati dal rimorso, dalla preoccupazione, dalla delusione per un sistema, per una amministrazione che ti tratta con impersonale disprezzo.