TUTTI GLI UOMINI DEL ...!
Avete presente il film tutti gli uomini del presidente? Bene, non c'entra una mazza!
Avete presente il film tutti gli uomini del deficiente? Bene, siamo di fronte alla copertina...
Irriverente e tenero, capace di coniugare sberleffo e riflessione, abile nel mescolare il gusto del paradosso alla satira sulla realtà, pronto ad arringare il dipartimento e il capo del corpo e a sorridere di debolezze e incongruenze della normativa, mettendocela sempre tutta per dimostrare che anche un dirigente locale può divertire usando i doppi sensi con l'aiuto di Cgil e Conapo ecco che dalla sua penna nasce l'OdG n°106 del 28 febbraio 2020. E pazienza se poi sono i lavoratori a doverci rimettere.
"Fate quello che dico io" [firmato il Comandante] è la sintesi di questa sua disposizione che vuole obbligare tutti a fare i corsi che servono a Lui per dimostrare che la macchina del soccorso funziona. Premi produttività docet!
Ed è così che dalla scrivania di "il tempo che fa, lo decido io", il dirigente goriziano, ha abituato i lavoratori alle invettive senza censure - parolaccia compresa - contro il comune senso della norma. Puntando il suo sguardo a tratti feroce sulla contemporaneità, tra una notizia "balenga", un appello al soccorso o un monito a chi vuole difendere i lavoratori. Lo spunto sono i fatti di cronaca, anche spicciola, per fustigare costumi e malcostumi, senza disdegnare la passione civile con cui ha portato temi "forti", come l'inefficienza della macchina operativa. Un'avventura che dura dal 2004 quando hanno traghettato i Vigli del Fuoco dentro il regime pubblico.
Come se la colpa fosse proprio dei lavoratori ed oggi fosse giusto bastonarli!
Spesso ci chiediamo perché se la fuga di cervelli non si può fermare, che almeno non ci scappino i talenti. Invece ci accorgiamo che le castronerie continuano e i sindacati accondiscendenti sono sempre pronti a genuflettersi; a Loro dell'essere come la polizia piace sopratutto subire!
Ed è così che a colpi di ironia, con i suoi super poteri, il dirigente trasforma l'incazzatura generale per un sistema che non funziona in una grande, liberatoria, risata.
Si perché bisogna ridere di chi crede di poter imporre un corso non obbligatorio. Quindi, cari lavoratori, se non volete fare il corso di sala operativa scrivete semplicemente: "IO NON VOGLIO FARLO" e inviatelo tranquillamente al dirigente.
Se poi volete motivare il vostro "no", potete usare frasi tipo: "preferisco fare altro" - "mi dispiace non sono reperibile" - "non è un corso obbligatorio e avete citato il DPR64 dimenticandovi del contratto di lavoro e dell'art. 242 comma 7 del DLG 127" - "sono troppo stanco per leggere assurdità" - ecc... ecc...
Insomma... il corso non è obbligatorio, quindi: ditelo a Cgil e Conapo!?!
per il Coordinamento provinciale USB VVF Gorizia
Costantino Saporito