TERREMOTATI TRA I TERREMOTATI

Nazionale -

 

 

 

 

Ieri a Bologna un nutrito presidio composto da delegazioni  provenienti da alcune regioni del nord,  ha per alcune ore protestato sotto la sede della regione Emilia Romagna, ad un anno dal terremoto che ha sconvolto l’Emilia, il Veneto e la Lombardia. La USB ha voluto far sentire la propria voce al grido di: “terremotati tra i terremotati”. La frase porta con se un messaggio di solidarietà con i terremotati, ma soprattutto denuncia la grave situazione del soccorso in questo Paese,  sia sotto l’aspetto di quello tecnico urgente, sia per quanto riguarda le macro calamità, quindi ci riferiamo agli interventi di Protezione Civile in senso più ampio. Abbiamo scelto la sede della Regione Emiliana romagnola perché lì risiede il Commissario straordinario per la ricostruzione e perché chiaramente è la regione più colpita dal sisma, inoltre a differenza di altre manifestazioni o presidi questa volta l’obbiettivo primario non era cercare la solidarietà della popolazione scegliendo le piazze cittadine, ma la volontà dell’iniziativa è mirata a sensibilizzare la politica locale, regionale e quindi nazionale, sulle tematiche del soccorso in senso lato. Per questo abbiamo chiesto un incontro al Presidente Errani, che impegnato fuori Bologna ha delegato l’assessore della giunta regionale responsabile della Protezione Civile, Paola Gazzolo affiancata dal direttore dell’Agenzia di Protezione Civile regionale dott. Maurizio Mainetti ad accogliere una nostra delegazione composta da rappresentanti di più regioni e da un rappresentante del mondo del precariato (un discontinuo). Abbiamo parlato della problematiche dei soldi dell’emergenza che non arrivano e della situazione degli organici e dei mezzi vetusti con particolare attenzione a quelli di colonna mobile. Inutile in questo documento ripetere le ragioni della protesta, note oramai a tutti, ma ci preme riferirvi quanto accaduto all’incontro e quale progetto si sta avviando su tutto il territorio partendo proprio dall’Emilia Romagna.

Innanzitutto la Gazzolo ci ha voluto esprimere la propria solidarietà e quella del Presidente, magra consolazione, interessanti invece i dati riferiti: la cifra che riguarda tutta la prima fase dell’emergenza e che fa riferimento ai fondi europei di solidarietà, 670 MLN di euro sono nella disponibilità dello Stato italiano già dal dicembre 2012, la Giunta Regionale già a febbraio sollecitava il Governo a provvedere a pagare i Vigili del Fuoco attraverso questo fondo, Lo stesso Tajani Vicepresidente della Commissione Europea aveva dato parere positivo a pagare i Vigili del Fuoco attraverso detto fondo. Inoltre la Gazzolo ci riferisce che la Regione ha già stanziato il 50% delle spettanze per i Vigili del Fuoco corrispondenti a 5.3 MLN di euro e la stessa Regione provvederà a breve (15 gg.) a versare il restante 50% più il 50% della cifra calcolata sull’autorizzato di spesa che coprirà una parte del periodo ancora da svolgere legato alla proroga dell’emergenza, cioè Agosto 2013, a settembre ci sarà il saldo del restante 50%. In definitiva la Regione dai dati che ci sono stati riferiti e dai documenti che abbiamo potuto vedere sta facendo la sua parte, il Ministero meno. Il Dipartimento? Sarà nostro compito sollecitare ora gli uffici preposti. Comunque secondo l’opinione dell’assessore appena arriveranno i primi pagamenti, si instaurerà un percorso virtuoso che garantirà una continuità nei pagamenti successivi. Ce lo auguriamo tutti, per ora siamo solo rassicurati che i soldi sono stati stanziati ora si deve avere la garanzia che ognuno faccia la sua parte per averli nel più breve tempo possibile.

Anche l’assessore ha condiviso la nostra opinione che se si potesse provvedere ad un pagamento diretto ai Comandi o alle Direzioni invece che passare dai ministeri si avrebbero pagamenti rapidi e aggiungiamo noi con minor costi per l’Amministrazione. Questo è un obbiettivo da raggiungere, snellire la burocrazia, “filiera corta” dei pagamenti! Stessa cosa vale per le convenzioni regionali, se si attuasse un metodo di pagamento “corto” si eviterebbe di aspettare a volte anni per vedersi retribuire gli straordinari. Seconda parte del colloquio ci siamo concentrati sul tema fondamentale del soccorso in situazioni di calamità, abbiamo parlato dei gravi limiti della legge 100/12, abbiamo denunciato le gravi carenze delle nostre colonne mobili, cogliendo anche l’occasione di presentare il nostro progetto per una nuova Protezione Civile, una riforma che cambierà in modo epocale sia il soccorso tecnico urgente che gli interventi di protezione civile. Quindi un  nuovo modo di intendere il soccorso, riducendo gli sprechi e ottimizzando l’efficacia e l’efficienza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, un vero passo avanti  in termini di diritti, di salario e di professionalità, insomma migliorativo per tutta la categoria. Il Direttore dell’Agenzia di Protezione Civile ci ha confermato che anche le colonne mobili regionali dell’Emilia Romagna tra le meglio fornite in Italia, stanno invecchiando senza possibilità di essere rinnovate in quanto non c’è più, dal 2008, possibilità di attingere al fondo governativo per i mezzi, quindi tra pochi anni anche le colonne mobili “civili” saranno a pezzi. Questo il futuro, le nostre lo sono già, le loro tra qualche tempo. Cosa dobbiamo dunque attendere per intervenire con una vera riforma del sistema. L’assessore Gazzolo ci ha dato piena disponibilità ad aprire un percorso mirato a trovare soluzioni anche politiche, oltre che tecniche, per migliorare il sistema. La stessa crede in un futuro di sussidiarietà ed integrazione nelle colonne mobili tra noi e la Regione. Noi abbiamo un idea un po’ diversa, c’è integrazione ma all’interno di un solo Corpo. Vedremo nel dibattito che seguirà, speriamo che gli impegni presi dall’assessore non siano solo stati dettati dalla nostra presenza in presidio, ma da una vera volontà di far partire dall’Emilia un progetto futuro che doterà finalmente questo Paese di un sistema efficiente ed efficace di Protezione Civile.

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