TAVOLO TECNICO FORMAZIONE: PATENTI NAUTICHE
In videoconferenza si è tenuta la riunione del tavolo tecnico sulla formazione, all’ordine del giorno la circolare sulle patenti nautiche. Come si legge in premessa della circolare c’è da parte dell’amministrazione l’esigenza di migliorare la capacità operativa in ambiente acquatico, in considerazione poi, questo lo aggiungiamo noi come USB, che il settore nautico, quello specializzato è sempre più ridotto e relegato ad un ruolo minore. Si veda la storia della nascita degli SA e alla progressiva soppressione dei nuclei dei sommozzatori, scusate: razionalizzazione, le parole sono importanti. USB ha da sempre denunciato alcune derive, non è certo da oggi che ci si sveglia e ci scopriamo più poveri in termini di risorse.
Entriamo nel merito della circolare, che alleghiamo ( bozza) così da lasciare la valutazione ai singoli lavoratori, questa chiaramente è la prima bozza alla quale verranno apposte le modifiche oggi recepite dall’amministrazione e ad un prossimo incontro si spera di chiudere i lavori. In particolare sono state accolte le modifiche al punto 3, nello specifico la parte che riguardava il limite dei 40 nodi, posto in modo che lasciava troppo spazio alla condotta del singolo lavoratore, a scapito della sicurezza. Accolta anche la proposta di cassare tutto il punto 4 ritenuto attinente alle procedure da inserire in manuali didattici ed operativi non in una circolare. Abbiamo come tavolo fatto alcune riflessioni sui requisiti minimi, soprattutto per quanto attiene la componente specializzata: nautica e sommozzatori, si è chiesto di togliere la dicitura sovracoperta in quanto troppo restrittiva per i nautici, per chi a invece frequesntato il corso SMZT può far valere i titoli anche se non si è superato il corso.. Come USB abbiamo chiesto di valorizzare nella didattica non solo la parte cartografica, ma anche quella strumentale, il rischio infatti è vedere un corsista finire il percorso formativo e non saper usare un GPS, o altre importanti strumentazioni nautiche, in considerazione poi che è a dir poco inusuale vedere nella realtà navigare con carta e bussola. Riteniamo la formazione TAS importante per comprendere meglio la cartografia e per conoscere meglio il GPS, quindi se non propedeutico il TAS1 dovrebbe almeno essere tra i titoli preferenziali, come anche titolo preferenziale dovrebbe essere la patente terrestre, valorizzando l’aspetto della movimentazione dei carrelli rimorchio.
Abbiamo inoltre evidenziato quanto sia importante il mantenimento, ben vengano i registri con le ore svolte in addestramento ed intervento, fondamentale però porre un monte ore minimo di addestramento, così da aumentare la sicurezza in un ambiente meno conosciuto dai più, ovvero quello acquatico.
Si è parlato anche di convertibilità delle patenti nautiche da VVF a civile e viceversa. Apertura del Direttore Vallefuoco, ma con tiepido ottimismo, non sarà così semplice, quello che andrebbe fatto è il confronto dei nostri pacchetti didattici con quelli civili, confronto con le capitanerie di porto e tra ministeri, ci vuole in definitiva un certo impegno tutt’altro che scontato, anzi, sarà più facile la strada da conversione civile in quella VVF. La USB ritiene che sia una cosa positiva poter convertire in civile la nostra patente ministeriale, come avviene nelle terrestri.
Per quanto riguarda gli anfibi invece l’amministrazione ci riferisce di una attuale carenza sia di mezzi che di formatori sui territori, ma ribadisce l’importanza di tale mezzo come strategico per alcuni tipi di scenario operativo. Al tavolo era presente anche un delegato dell’emergenza che ci ha confermato che sui piani di contrasto acquatico previsti dalla circolare 1 del 2020, ci sia compreso il modulo anfibio, proprio per questo si sta procedendo a definire l’acquisto di alcuni nuovi modelli più moderni e performanti. Su questo come USB abbiamo portato una proposta diversa e provocatoria, ma nemmeno troppo, abbandonare i mezzi anfibi, affidandosi maggiormente a moto d’acqua, barche, gommoni, hovercraft molto più gestibili, sicuri, agili, più economici e performanti. Oggi il parco mezzi degli anfibi è vecchio, poco affidabile e in alcuni casi pericoloso, ma come già avvenuto in passato, un sasso nello stagno, pare un totem, l’anfibio non si tocca, nemmeno fossimo dei marines.
Nelle varie ed eventuali abbiamo chiesto come mai per il “quad” ci voglia il 3 grado quando nel mondo civile basta la patente B, aggiungendo che potremmo inserirlo come formazione all’interno del corso di guida in terreno non preparato, viste le affinità, il Direttore si riserva di affrontare la questione quando tratteremo le patenti terrestri.
In ultimo abbiamo sollecitato per l’ennesima volta l’urgenza di promuovere un corso per formatori TAS, infatti l’impossibilità da parte di molti lavoratori di accedere ai corsi TAS1 limita l’accesso a vari corsi promossi dall’amministrazione, favorendo i neo assunti, a danno di chi da molti anni è all’interno dell’amministrazione ma non è riuscito a rientrare in un corso TAS1. Il Direttore ha risposto che provvederà personalmente a sollecitare l’area di competenza.
USBVVF