TAS O CED: CHIEDIAMO CHIAREZZA

Bologna -

Al Direttore Regionale dell’Emilia Romagna

Ing. Michele De Vincentis

 

epc a tutti i Comandanti della regione

 

Servizio regionale e provinciale mappatura dati contagio CODIV19, richiesta incontro.

La presente per richiedere un incontro per esporre problematiche inerenti i servizi di mappatura dati contagio CODIV19 sia a livello regionale che provinciale. Si riscontrano problemi di natura organizzativa, formativa, di metodo e di funzione.

Una parte della componente TAS in regione ha manifestato malcontento, ci sono giunte richieste di intervento sindacale in quanto si vede in questa funzione un aggravio di compiti da svolgere durante il turno, oltretutto il servizio che ci è stato richiesto è gravato da una pregiudiziale di tipo informatico.

Nessuno ha protestato nella prima fase emergenziale, comprendendo le problematiche che si possono riscontrare nella ricerca e messa a punto di un sistema adeguato per dare una risposta efficace di supporto al soccorso, risposta che fin dal primo momento ci è sembrata comunque poco utile, infatti i dati che inseriamo nel geoportale sono privi di nominativi, una carenza che limita l’informazione utile al soccorso, soprattutto quando ad un civico corrispondono decine di appartamenti, inoltre risultano di difficile consultazione per le sale operative;  premesso che avere una visione su mappa potrà essere bella dal punto di vista grafico, risulta abbastanza inutile dal punto di vista operativo, basterebbe infatti interrogare una base di dati per verificare richiedente o indirizzo, inoltre non si è tenuto conto che il personale delle sale operative non ha ricevuto specifica formazione, né per la consultazione del geoportale, né per la consultazione di una base di dati.

Ci chiediamo come mai, avendo l’amministrazione una collaborazione con ESRI per lo sviluppo del geoportale, non si sia messo a punto un protocollo in grado di recepire direttamente i nostri dati senza dover ricorrere a macchinosi artifizi nonché all’utilizzo di software di terze parti per la geocodifica degli indirizzi; siamo convinti che nel 2020, perdersi in una serie di operazioni di taglia, copia, incolla, aggiusta colonne, cambia formato, trasferimento dati da un programma all’altro per ottenere il risultato, sia anacronistico oltre che fuorviante per l’operatore che deve svolgere il lavoro, con una metafora, si è voluto reinventare la ruota facendola quadrata.  Cosa dobbiamo pensare? Che da parte del servizio centrale TAS ci sia un gap informatico, o che da parte dell’amministrazione si è voluto risparmiare sulla pelle dei lavoratori, sfruttando manodopera a basso costo (ovvero i TAS2). Si aumentano funzioni e responsabilità a stipendio invariato.

La procedura regionale è abbastanza semplice, seppure laboriosa, ma se prendiamo in esame le procedure dei comandi provinciali, ci si trova di fronte a problematiche di tipo tecnico assurde, solo grazie all’impegno dei singoli e al genio di alcuni si è riuscito a trovare un sistema che ci ha permesso di evitare di controllare migliaia di indirizzi a mano, nonostante questo, si devono comunque fare un sacco di passaggi tutt’altro che intuitivi e nessuno si è preoccupato di uniformare i sistemi tra i vari comandi, che nonostante producano tutti risultati accettabili, vanno spesso incontro a errori di vario tipo; nella migliore delle ipotesi tutto ciò porta l’operatore regionale a perdere del tempo, nella peggiore purtroppo il lavoro non viene completato con profonda frustrazione, a volte umiliazione del lavoratore incaricato, che si sente inadeguato, mentre è il sistema ad esserlo.

Un’altra difficoltà è rappresentata dal ricevere i dati dalle prefetture o dalle ASL in un formato diverso da quello che ci viene richiesto, anche questo un problema mai risolto perché, probabilmente, mai affrontato.

Vorremmo ricordare che né il corso, né la standardizzazione TAS2 ha mai trattato questi temi, nessuno si aspettava di dover fare il CED del comando, penso che molti di noi, se avessero immaginato questo, avrebbero preso strade diverse.

Non mettiamo in dubbio l’impegno dell’ufficio regionale TAS, ma ci sembra che allo stesso sfuggano i problemi dei comandi e dei singoli operatori TAS, anche quando si è tentato come singoli TAS di sollecitare un confronto, si è avuto una risposta tiepida per non dire assente. Negare che quello che si chiede ai TAS sia ai limiti delle proprie funzioni è non riconoscere agli stessi il ruolo che svolgono. Purtroppo questa emergenza non è finita, dobbiamo trovare il modo di svolgere questo servizio in modo migliore, più coerente con la tecnologia attuale, più coerente con le esigenze di servizio dei comandi, più coerente con la formazione e le aspettative dei lavoratori. Rimaniamo in attesa di concordare un incontro per poter meglio esporre la problematica e magari trovare insieme soluzioni utili al soccorso e ai lavoratori coinvolti.

Distinti Saluti

 

Coordinamento Regionale USB VVF