TAGLI...TAGLI...TAGLI...
Nella pubblica amministrazione, il progressivo depauperamento in atto ormai da anni sta avendo i suoi effetti negativi. Nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, a seguito dei continui tagli, mancano mezzi e attrezzature; ciò che abbiamo non è all’ avanguardia ma vetusto e insufficiente. I dispositivi di protezione individuale non sono adeguati alle svariate necessità interventistiche, la carenza di personale abbassa ulteriormente gli standard Europei che prevedono un vigile del fuoco ogni 1.000 abitanti, in Italia è uno ogni 15.000.
Al comando Provinciale di Sondrio l’età media dei nostri mezzi è troppo alta, facciamo degli esempi: l’autogrù ha 26 anni, è del 1990; il furgone di supporto alla stessa è del 1988; l’ACT-TSK mezzo pesante attrezzato per incendi boschivi ha 31 anni; il bruco, che di recente - in occasione del suo invio in Abruzzo - è stato più volte decantato dalla stampa locale come mezzo all’avanguardia, è del 1988; il bus destinato al trasporto del personale è del 1988(in occasione del terremoto dell’Aquila c’aveva lasciato a piedi..), il BREMACH, furgone ad uso promiscuo utilizzato per trainare il gommone che impieghiamo nei salvataggi in fiume e nei vari bacini idrici della Valtellina, è del 1988, in salita viaggia a soli 30km/h; l’automezzo in dotazione al’nucleo specializzato nel soccorso speleo alpino fluviale è del 1991. Da questo quadro vien da pensare che quando passano i camion dei VVF bisogna mettersi in salvo, non si sa quanto frenano... Se una famiglia non ritiene accettabile avere un, autovettura con più di 20 anni, ancor meno lo è per un mezzo di soccorso.
Guardando altri aspetti ben sappiamo che dal 1 gennaio 2017, con l’abrogazione del Corpo Forestale dello stato, nuove competenze in merito agli incendi boschivi sono passate ai Vigili del Fuoco;ultimamente una serie d’incendi boschivi hanno devastato la Valtellina nelle zone di Chiavenna, Morbegno e Aprica. I VVF Valtellinesi, rimasti senza il supporto dei colleghi forestali, hanno dovuto far fronte a quest’emergenza da soli, mal equipaggiati e senza punti di riferimento non sapendo bene con chi avremmo dovuto interloquire.Non un uomo in più è stato assegnato, mezzi e attrezzature le stesse di oramai 40 anni fa, i dispositivi di Protezione Individuale - normalmente utilizzati in ambito urbano per incendio capannone, abitazione, fuga gas, etc. etc. - vengono impropriamente utilizzati anche per l’incendio boschivo; la vestizione completa (antifiamma, casco, autorespiratore, stivali, cinturone) ha un peso complessivo di circa 30 Kg, provate ad immaginare il peso, gli ingombrie la scarsa mobilità alla quale è sottoposto un operatore VVF impegnato a stendere manichette o soffocare le fiamme con un badile in ambienti dissestati e impervicome il bosco. Le attrezzature date in dotazione ad altri enti ed associazioni di volontariato sono migliori, adatte a quelle tipologie d’intervento, non si capisce perché non s’investa nei confronti dei professionisti che operano nel settore ai quali la legge attribuisce piena competenza in materia. Negli anni i VVF hanno dimostrato ineguagliabile professionalità, ma nonostante ciò le scarse risorse economiche disponibili sono state indirizzate altrove.
Non è accettabile che nel 2017si possano vedere i Vigili del Fuoco, impegnati nelle zone colpite dal sisma e dagli straordinari eventi atmosferici, indossareordinarie giacche anti-pioggia mentre operatori di altri corpi dello Stato - e non solo - indossare adeguato abbigliamento termico. Si scavava con le mani, perché la
finalità era quella di salvare persone. I Vigili del Fuoco hanno un ruolo meritevole per la tutela dei diritti costituzionali, quali la salute e l’incolumità pubblica.
Terremoti, alluvioni, incendi, turni notturni, dinnanzi a un pericolo gli altri scappano noi lo affrontiamo,ma nonostante tuttol’attività dei VVF non rientra nella categoria dei lavori particolarmente usuranti. La tabella INPS prevede che chi lavora di notte, in miniera, in galleria, esposto ad alte temperature, in contatto con l’amianto debba rientrare nella categoria dei lavoratori soggetti ad “usura”; noi tutti i giorni ci troviamo ad operare in quelle condizioni ma nonostante ciò non rientriamo in quella categoria e non siamo neppure iscritti all’ INAIL, quindi non abbiamo diritto ad una serie di benefici quando c’ammaliamo. Non tutti sanno che, in media, un Vigile del Fuoco vive soli 8 anni dopo la pensione, questo è un dato sconcertante.
Per non parlare poi delle condizioni igieniche all’interno delle caserme e, in particolare, nei locali cucina e sala mensa.
E’ notizia di qualche anno fa di 33 Vigili intossicati nella mensa del Comando di Milano. In provincia di Sondrio le condizioni igieniche all’interno dei locali cucina e sala mensa non sono certo tra le migliori; è da tempo che come organizzazione sindacale segnaliamo ciò al Comando il quale, a seguito di sanzioni irrogate
dalla locale A.T.S. e dall’Ispettorato del Lavoro nei confronti della ditta appaltatrice del servizio ristorazione, ha adottato qualche provvedimento tuttavia non sufficiente per migliorare la situazione. Ci risultano gravi inadempienze contrattuali - quali corsi HCCP destinati ai cuochi che no stanno effettuando tutte le ore
previste, carenze nell’adozione di misure a tutela della salubrità dei locali, ritardi nel pagamento delle retribuzioni del personale di cucina. Lo Stato paga ma il servizio offerto non è come quanto previsto dal contratto.
Come al solito è il personale a farne le spese, cuochi, Vigili del Fuoco, ex Forestali.... Anche quest’ultimi erano una risorsa, la legge che ne ha sancito la loro scomparsa è stata scritta in fretta e furia dal Governo Renzi senza valutare quale sarebbe stato l’impatto a livello organizzativo fra i vari Corpi dello Stato. Dove
sono finiti i vecchi automezzi destinati all’incendio boschivo? Gli elicotteri del Corpo forestale dello Stato sono stati in parte assegnati ai Vigili del Fuocoe in parte ai Carabinieri, ma in occasione dell’emergenza neve in Abruzzo, non sono potuti decollare perché fermati a terra da incomprensibili cavilli burocratici. Regna la più totale confusione; si sta azzerando ciò che funzionava ed era ormai collaudato da anni.
Ne è un chiaro esempio quanto accaduto quattro giorni prima del terremoto in Abruzzo, a seguito del decreto che ha disposto l’abolizione della componente militare presente nella Croce Rossa, per intenderci, quella componente che da sempre si occupa della gestione delle tendopoli e degli ospedali da campo nelle
emergenze. Ebbene, un Generale dell’Arma, “mettendo la testa sotto la ghigliottina”, ha dovuto disattendere al suddetto decreto, per evitare gravi ritardi e ha inviato uomini e mezzi. Qualora fosse successo qualcosa ne avrebbe risposto di persona.
Lo stato non sta tutelando chi tutela voi, qui c’è un mondo che deve riunirsi attorno a un tavolo e prendere gli opportuni provvedimenti.