STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE

Nazionale -

 

Al Ministro dell'Interno
On. Angelino ALFANO


Al Sottosegretario di Stato all'Interno
dott. Giampiero BOCCI

 

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO


Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI

Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS

 

 

Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria-volontà di promuovere lo sciopero nazionale della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.


La scrivente Organizzazione Sindacale, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF, chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore. Precisando che continuiamo allo stato attuale a NON conoscere quale sia l’indirizzo politico di questo governo rivolto al dipartimento VVF, e su quanto ammonta il bilancio generale del dipartimento.

La scrivente ha da sempre ritenuto che la LEGGE 252 ed il DL 217 siano di fatto una “mannaia” che pende sulla testa dei lavoratori. Condizione che si è maggiormente aggravata sia sul piano dei propri diritti che sullo stato economico in questi ultimi tempi. Si è assistito ad un tracollo nel dispositivo di soccorso, con sperpero di denaro per progetti inutili, acquisto di mezzi ed attrezzature inidonei, abbinata ad una mancanza di una visione certa che ci collochi all’interno di un progetto più ampio di Protezione Civile, come quello che l’USB da anni propone ai vari Governi!

Il traghettamento al regime Pubblicistico di fatto risultata una riforma che ha scimmiottato un sistema adottato da altri corpi dello stato più vicini alle logiche della pubblica sicurezza che a quelle del soccorso e della salvaguardia:

  • assistiamo a scene di cattiva gestione sia del soccorso tecnico urgente (vedi emergenze continue e mancate convocazioni per la pianificazione) sia sull’applicazione dei tagli previsti al CNVVF;

  • il Riordino del CNVVF non tiene in considerazione aspetti importanti per la vita del Soccorso Tecnico Urgente, ma si limita a tagliare sedi sul territorio o peggio ancora sollecita la nascita dei presidi (aperti di giorno e chiusi di notte) oltre ad altri aspetti importantissimi che investono direttamente la vita del CNVVF. Come la riduzione dei centri spesa (da 118 a 18) con il conseguente “esodo” o “sovraccarico di lavoro” dei lavoratori SATI;

  • la continua mancanza delle piante/dotazioni organiche del CNVVF delle Aree Centrali, e la sparizione, dopo la firma del Riordino, dell'ufficio DL 81 dal quadro generale delle Aree Centrali;

  • il continuo “uso/abuso” di squadre sul territorio composte da numeri inferiori a 6 unità (sono presenti sul territorio OdG che riducono le squadre a 3 unità);

  • la vetustà del parco automezzi sia per il soccorso ordinario che di colonna mobile (officine piene di mezzi in attesa di riparazione per mancanza di fondi);

  • il pietoso stato in cui versano molte sedi di servizio, dove non vengono rispettate nemmeno le più elementari norme di salute e sicurezza;

  • la non considerazione dei relativi carichi di lavoro che tra emergenze continue ed ordinario amministrativo gravano pesantemente sulle spalle di tutti i lavoratori del CNVVF;

  • la situazione legata alla mancanza di una apertura della piattaforma contrattuale (bloccata inspiegabilmente anche dal punto di vista normativo), a tale proposito si ricorda che nell’ultimo triennio si è chiusa una fase contrattuale senza che le parti si siano minimamente incontrate presso il Ministero della Funzione Pubblica;

  • il continuo “demansionamento” dei lavoratori operativi VF che di fatto si trovano relegati al ruolo di “tappabuchi” e sempre in movimento per sostituzioni e altro (è in atto un processo di pendolarismo lavorativo);

  • il continuo mancato pagamento di tutte quelle entrate straordinarie (re-training, missioni, ore guida, ecc) che vanno ad incidere sul budget personale di ogni lavoratore a garanzia di un servizio che è “obbligo” dell'amministrazione (si ravvisa una “manipolazione” del sistema che invece di pagare ed in caso, previa richiesta del personale, mettere a recupero ore; di fatto è posto arbitrariamente a recupero;

  • alla mancata professionalizzazione dei lavoratori del Corpo, con specifico riferimento ai SATI i quali si ritrovano nel mezzo di una bufera di cambiamenti che li vedono in prima persona vittime di un Riordino dopo essere state il “simbolo delle nefandezze” della LEGGE 252 e del DL 217 (questi lavoratori vivono addirittura una carriera “al contrario”, effetto unico nella Pubblica Amministrazione);

  • la malsana gestione del personale in art. 134 realmente non in linea con quanto previsto dalla normativa;

  • il mancato riconoscimento professionale ed economico che attraversa tutte le categorie del CNVVF, siano esse specialità, specializzazioni, SATI, operativi in genere, ecc.

  • lo stato di abbandono in cui versa il Servizio Antincendio Portuale per mancanza di risorse economiche, dismissione di unità navali e riduzione di personale ivi addetto, uso improprio degli specialisti nautici nel dispositivo ordinario di soccorso, l’ inesistenza di una specifica programmazione di corsi di formazione per gli equipaggi di condotta delle uu.nn. (GMDSS, STCW, RADAR, PRRS, ecc.) ;

 

Con l’attuale organico (3.900 unità al giorno) dobbiamo fare fronte a tutti gli interventi sul territorio, oltre 750.000 divisi per 365 giorni, fanno 2060 interventi al giorno!

Solo questi dati ci pongono come Organizzazione Sindacale generale dei cittadini che può solo rifiutare il progetto in questione! A ciò aggiungiamo che degli otto mila comuni del paese molti non sono proprio “serviti”; mentre altri ancora non sono “serviti” in tempi utili. L’ultimo dato registrato ci fotografa questa situazione: su 301 Kmq solo 149 Kmq è servito dai servizi antincendio mentre il restante territorio (ovvero più della metà) non è coperto.

In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione Nazionale e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente. Il ricorso alla mobilitazione del personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco è determinato dall’effettivo stato di deterioramento della gestione soccorso sia sul territorio sia al Centro, che ha portato il dialogo sindacale sull'organizzazione del lavoro sia essa generale sia calata nelle varie realtà locali in una fase di stallo a solo danno della categoria.