STATO AGITAZIONE PISA

Pisa -

Lavoratori,

lo scorso 28 Marzo tutte le oo.ss. del comando di Pisa hanno dichiarato lo stato diagitazione del personale.

Era stata programmata una assemblea dei lavoratori della sede di Cascina prima che accadessero gli eventi che hanno determinato la proclamazione dello stato diagitazione, proprio per affrontare le problematiche della sede. I fatti si sono sovrapposti ai tanti problemi già in atto più volte segnalati dai lavoratori e che avevamo sollecitato appena pochi giorni prima (prot.7 del 19 Marzo), mentre nella nota 27/17 del 30/10/17 avevamo ampiamente descritto, e poi fatto verificare di persona, le anomalie e non conformità della sede. Lo scorso 22 Marzo, la mattina presto, due forti sbalzi di tensione sull’impianto elettrico della sede hanno provocato dei principi di incendio su un pc del centralino, mentre giorni prima lostesso evento aveva causato un incendio alla sterilizzatrice della cucina che solo per la fortuna che ci fosse casualmente un collega di passaggio che riusciva a spengerlo, altrimenti con la squadra fuori per intervento si sarebbe potuto sviluppare un vero eproprio incendio, un incendio di una sede VF!

L’assemblea dei lavoratori, dopo ampia discussione, ha prodotto un documento che invita le oo.ss ad adottare azioni di lotta, cosa che poi è determinata nello stato di agitazione. Durante le firme dell’agitazione e subito dopo si sono creati fraintendimenti tra i delegati delle oo.ss., con ipotesi di intenzioni diverse dalla realtà. I lavoratori di Cascina, e solo loro, hanno deciso che l’uso della cucina, senza acqua calda, senza sterilizzatrice, con impianto elettrico non sicuro, non è fattibile ed hanno chiesto di poter fruire del pasto in sede centrale, fino a che non si ristabiliranno condizioni minime di sicurezza ed igiene necessarie. Abbiamo correttamente avvertito il dirigente il quale non ha opposto motivi ostativi. Questo fino ad oggi, dove poi sembra essere accaduto qualcosa che ha cambiato le idee, non può essere certo un presunto intervento, nemmeno poi effettivo dato che dopo 3 minuti risulta non più necessario, e che comunque è nella normalità che una squadra di un distaccamento possa operare su di un intevento in una zona che è all’opposto del territorio di competenza e sul quale puà accadere un altro evento,ma che la sala operativa gestisce con la sede più prossima al luogo. Questo accade quotidianamente, questo accade anche ai cambi turno quando quella sede, lo abbiamo descritto nel documento sulla dislocazione delle APS, ci sono gli uomini enon ci sono i mezzi. Vogliamo anche chiarire che il soccorso è si prioritario, ed ogni lavoratore sul campo lo sa benissimo, ma che la mensa è obbligatoria e necessaria e non è pertanto facoltativa, va intesa come un servizio primario ed indispensabile.

Questo per chiarire le idee. Abbiamo informato quindi il Direttore Regionale di quanto accaduto e di possibili atti pregiudizievoli che possano essere messi in atto dal dirigente di Pisa, che sarebbero contrari allo spirito di dialogo che le oo.ss. stanno mantenendo, contrari e pregiudizievoli allo stato di agitazione in atto. Siamo tutti consapevoli che la sede di Cascina è aperta da 30 anni, da 30 anni il Dipartimento paga un canone al Comune, il quale ci sembra non aver svolto le funzioni di manutenzione straordinaria che sarebbero stati necessari in 30 anni.

Auspichiamo quindi che lo spirito di lotta delle oo.ss. e del dirigente sia teso a ristabilire le minime e necessarie condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro per determinare un luogo sicuro di lavoro la sede VF, che allo stato attuale non è. Questo accade in un paese dove l'anno scorso le vittime ufficiali sono state 349, in calo rispetto all'anno precedente, mentre gli assassini sul lavoro sono stati 1300, in forte aumento, con i 2 operai morti proprio nei giorni scorsi a Livorno.

Usb si schiera con i lavoratori, saranno loro a determinare le condizioni di accettabilità di ripristino della gestione mensa e li invitiamo a prendere posizione. Usb farà l’azione sindacale che i lavoratori sceglieranno.

Se l’amministrazione pensa di fare forzature, scorciatoie, mettendo a rischio la salute dei lavoratori noi non ci staremo e lasceremo il basso profilo e denunceremo alla magistratura il rischio di esposizione dei lavoratori e renderemo pubblica ai media la vicenda. Di questa situazione abbiamo informato il Direttore Regionale Ing.Lupica, che si è reso disponibile ad aiutare il comando di Pisa.

La nota di risposta del dirigente, con allegata lettera al Sindaco, pone un impegno concreto del comando per risolvere, almeno nell’immediato e provvisoriamente, la funzionalità e sicurezza dell’impianto elettrico con intervento da martedì 3 di ditta specializzata. Con installazione temporanea di lavastoviglie e un acquisto di pochi strumenti si raggiungerebbero condizioni minime per la funzionalità della cucina.

Da sottolineare, e ne terremo conto nei rapporti sindacali, la forzatura nella quale si è voluto infilare il comando, evidentemente su pressioni di altri, con un documento in cui il personale dovrà esprimere la preferenza per la modalità della fruizione della mensa, sottoposto ai lavoratori del distaccamento di Cascina. Siamo tutti testimoni dell’assemblea e sono quindi tutti consapevoli i lavoratori di Cascina che nessuno ha mai posto in discussione il metodo della mensa in questi giorni che è e rimane in “gestione diretta”. Quello che hanno chiesto i lavoratori èche questa sia fatta in idoneo locale e con gli strumenti necessari, stanchi di doverda mesi sopperire alle carenze più volte denunciate e mai affrontate.

Come os invece, ribadiamo quello che abbiamo sostenuto a livello nazionale sulla piattaforma contrattuale e con le lotte e vertenze negli stati di agitazione nelle regioni, tra cui la Toscana, dove l’amministrazione ha inventato scorciatoie mirate al solo risparmio economico con appalti al massimo ribasso che sono infattimiseramente falliti, ritornando dopo mesi e sprechi di risorse in appalti, bandi e commissioni, a quote di spesa simili alla precedente gestione CAMST. La qualità della mensa non può essere ridotta con formule di veicolato o appalti al massimo ribasso. Secondo noi il servizio è importante e necessario e dovrebbe essere re-internalizzato con i lavoratori delle mense assunti nel CNVVF ed il servizio esteso a tutte le sedi VF.

La conciliazione sulla vertenza mensa in Toscana, (allegata) presieduta dall’Ing. Parisi della DCRLS, in cui la sola USB chiedeva ed otteneva il ripristino delle modalità di catering del precedente appalto e l’aumento dell’importo (3,80 a 5,00) della “gestione diretta”.

Ing. Parisi affermava la volontà della stessa amministrazione di trovare formule diverse tra cui il catering completo anche nei distaccamenti, con la preparazione sia del pranzo della ditta e “diretta” la sera a cena, e recependo la richiesta di aumentare a 5,00 € la “diretta”. Per dovere di chiarezza.

Adesso vediamo l’esecuzione della messa in sicurezza dell’impianto nei prossimi giorni, dopodiché riteniamo necessaria un assemblea del personale per determinare il prosieguo dello stato di agitazione.