STATO AGITAZIONE GROSSETO
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Ing. Gioacchino GIOMI
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Dott. Darko PELLOS
Al Direttore Regionale Toscana
Ing. Gregorio AGRESTA
Al Comandante VV.F. Grosseto
Ing. Massimo Nazzareno BONFATTI
e.p.c. Al Sottosegretario di Stato all'Interno
Dott. Giampiero BOCCI
Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco
Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO
Tramite: Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI
Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria - volontà di promuovere lo sciopero provinciale della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.
Gentili in indirizzo,
La scrivente Organizzazione Sindacale, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del Comando Provinciale di Grosseto, chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore. Il ricorso alla mobilitazione del personale Vigili del Fuoco, che si riserva di promuovere lo sciopero provinciale della categoria, è determinato a seguito della non corretta gestione del Comando riguardo l’organizzazione del lavoro e la gestione delle relazioni sindacali.
In particolare si evidenziano decisioni autoritarie e del tutto antisindacali come l’emanazione dell’ODG 563 del 31/05/2016 (ALL.1) con il quale si ignorano completamente le indicazioni fornite pochi giorni prima in specifica riunione con le OO.SS. sul tema AIB (ALL.2). In sede di conciliazione argomenteremo più dettagliatamente.
A ciò si aggiungono le numerose richieste inevase (ALL.3-4-5) che riguardano la sicurezza degli operatori ed il DL 81 ed alle quali il Comandante di Grosseto ha preferito non rispondere mettendo a rischio, di fatto, l’efficienza del soccorso e l’incolumità degli stessi operatori.
Per i motivi sopra descritti si dichiara lo stato di agitazione della categoria e conseguentemente si chiede alle Autorità in indirizzo l’attivazione della procedura della prima fase di conciliazione preventiva.