SOCCORSO IN TILT TRA L'INDIFFERENZA DELLA POLITICA E L'IMMOBILISMO DELLA DIRIGENZA
È bastato un concorso interno per mandare in tilt il DISPOSITIVO DI SOCCORSO in tutta Italia: non un terremoto o un’alluvione, ma un semplice corso che peraltro avviene tutti gli anni; quindi facilmente programmabile.
Sembra assurdo ma è esattamente così, ci riferiamo al corso a Capo Squadra che coinvolge circa 1200 Vigili che, dopo lunghi anni di servizio, hanno la possibilità di fare quello che per molti sarà L’UNICO VERO AVANZAMENTO DI CARRIERA.
Fin qui nulla da dire, se non che queste unità saranno impegnate in un corso di TRE MESI dove non potranno essere inseriti nel dispositivo di soccorso e nelle vigilanze antincendio. Un dispositivo già RIDOTTO ALL’OSSO dalla cronica carenza di organico. Mentre la politica gioca alla grande guerra, buttando miliardi dalla finestra, le assunzioni nel Corpo sono al palo da anni. A questa indifferenza si aggiunge l'ignavia e il pressapochismo della dirigenza, muta con il governo, non rappresentando i veri bisogni della categoria e inventando soluzioni grottesche per cercare di tamponare la situazione. Vedasi le riduzioni all’organico negli aeroporti, delle squadre ridotte, dei distaccamenti chiusi e tante altre trovate bizzarre.
Riduzione delle garanzie e la SICUREZZA DEI CITTADINI ma un aumento del carico di lavoro per i Vigili del Fuoco. Pompieri che si stanno trasformando in lavoratori a cottimo dove lo straordinario è diventato ormai l’ordinario.
Si è invece puntato sulla creazione di nuovi posti per i RUOLI DIRIGENZIALI.
I numeri del turnover erano noti da tempo ma sono state programmate le assunzioni sugli organici reali, con una carenza già mostruosa, che ora è diventata insostenibile.
Tutti gli anni vengono programmate a malapena un migliaio di assunzioni e altrettanti passaggi di qualifica. Contemporaneamente si svolgono i corsi di formazione togliendo in un colpo dai Comando Provinciali personale di lunga esperienza e soprattutto un numero enorme di AUTISTI!
Sono decenni che esiste il problema degli autisti in tutta Italia e non si è provveduto con un serio ragionamento sulle patenti. La terza categoria è un optional per chi entra facendo valere il titolo… e se ne ricorda solo quando gli fa davvero comodo.
Si tende ormai ad effettuare UNA SOLA MOBILITÀ all’anno, ma neanche qui si riesce a calendarizzarla nello stesso periodo in maniera ordinata. In modo da garantire coloro che maturano i requisiti, andando a scardinare quel VERGOGNOSO BLOCCO DEI DUE ANNI. Nessuno dei nostri politici è stato in grado di ottenere anche solo un minimo riconoscimento al disastro: assunzioni straordinarie oltre turnover, economie contrattuali per recuperare almeno la metà dell’inflazione, mezzi e sedi di servizio adeguate e che possano accogliere senza problemi le LAVORATRICI DONNE.
Si lasciano i Cittadini in balia del rischio, demandando al volontariato e ad enti parastatali compiti costituzionalmente assegnati al Corpo Nazionale.
Si è accettato un nuovo ordinamento scritto appositamente per fare quadrare i conti di una equiparazione, senza minimamente tener conto della responsabilità legata all’organizzazione del soccorso che quotidianamente dobbiamo affrontare.
Si demanda ai formatori la scrittura di CIRCOLARI DI SETTORE che rendono la formazione un labirinto scoordinato e senza alcuna progettualità, cosa che mette in ginocchio il soccorso nei Comandi sia per l’effettuazione dei corsi, sia per i relativi mantenimenti.
Situazioni paradossali e incomprensibili quando vengono redatte le CIRCOLARI DI COLONNA MOBILE che sono letteralmente INAPPLICABILI, se non divorando il diritto al riposo dei lavoratori del Corpo. BOTTONE ROSSO…una Caporetto!
Cerchiamo di apparire come eccellenze mentre facciamo sparire le specializzazioni: chiudiamo i nuclei NAUTICI che non hanno più le imbarcazioni, i SOMMOZZATORI ridotti al lumicino, svuotiamo gli AEROPORTI, lasciamo in mano ai privati le eccellenze come l’ELISOCCORSO in Liguria.
Tutto questo accade mentre i Comandi chiudono i distaccamenti facendo coprire il soccorso alle sedi volontarie o addirittura chiudendo le sedi, mentre tutti aspettano un nuovo ordinamento che riporti gli Ispettori al loro ruolo nei turni, i Capi Squadra ad una formazione continuativa nella carriera con passaggio orizzontale, i Vigili a poter aspirare alla loro sede di residenza senza blocchi ingiustificati.
Mentre il personale aspetta tutto questo non è garantita ai Lavoratori del Corpo Nazionale la possibilità di USUFRUIRE DELLE LORO FERIE.
Parteciperemo ad ogni iniziativa contro l’immobilismo di questo Governo che ha promesso investimenti a tutto spiano e adesso si arrampica sugli specchi perché si stanno rivelando PROMESSE DA MARINAIO.
Siamo imbarazzati dall'assenza di progettualità, dalla insussistenza politica e dall'indifferenza verso il soccorso che riscontriamo quotidianamente.
Si trovano però il tempo e le risorse per le PARATE E I GIURAMENTI: per far apparire sfolgorante quello che ormai è opaco e scolorito come le livree dei nostri mezzi.
Auspichiamo in un cambio di passo e in uno scatto d’orgoglio della nostra dirigenza e un vero interesse della politica che sia serio e responsabile verso il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
il Consiglio Nazionale di USB Vigili del Fuoco