SMART WORKING E STRUMENTI. …SPENDIAMOLI DUE SPICCIOLI!!!
Lavoratori,
“Siamo parte di una medesima comunità, rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e correre più veloci domani”.
Le parole del Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, sono diventate così l’impulso per l’attivazione dello smart work nella pubblica amministrazione in questo periodo di pandemia della quale siamo “vittime” ma alle volte anche inconsapevoli protagonisti.
Diligentemente, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha subito diramato una prima circolare per comunicare la fattibilità del lavoro a distanza e poi una seconda con la quale dava le linee guida della sua applicazione.
Come organizzazione sindacale non possiamo che ritenerci adeguatamente soddisfatti della tempestività con la quale questa amministrazione si è attivata nella specifica fattispecie, facendo si che il telelavoro sia diventata una realtà.
Con quali strumenti il lavoratore potrà effettuare lo smart working?
Nell’ordine del giorno n. 65 in data 09/3/2020 della direzione Abruzzo, fermo restando una prima suddivisione di casistiche che contemplano dipendenti con stati di salute sensibili o che usano esclusivamente mezzi pubblici suddividendoli dagli altri, recita che il lavoro agile può essere concesso a chi in prima battuta mette a disposizione i propri strumenti informatici, e si sotto intende anche coloro già affidatari di strumenti dell’amministrazione.
Un computer è oggi giorno uno strumento diffuso nelle case dei dipendenti e quindi il problema, in un ottica di venirsi incontro, si pone poco, ma vogliamo portarvi ad una riflessione e per ciò proviamo a fare un esempio.
Quanti di noi, specialmente maschietti, da adolescenti abbiamo guardato una Ferrari e alla fine abbiamo anche fantasticato sulla possibilità di comprarne una. Magari pensavamo che era acquistabile con i soldi della vendita della casa dei nonni già ereditata, forse non proprio l’ultima lanciata sul mercato ma andava bene anche una “nuova vecchio modello”. Infatti, messa così, l’acquisto è fattibile, ma poi? Come fare a gestirla? Assicurazione, tassa di possesso, gasolio per fare il pieno (dato che costa meno della benzina e quindi si risparmia) o meglio se gpl, almeno ne potrebbero bastare anche solo 7 euro, come per la Porsche di Checco Zalone.
Ecco, l’amministrazione ha fatto qualcosa di simile col personale aeronavigante. Recentemente, ed in tempi non emergenziali, li ha dotati di tablet notevolmente performanti e in alcuni casi si è spinta sul top di gamma ma… si è fermata qui; ha dotato gli aeronaviganti di una “Ferrari” senza fornirgli gli strumenti per farla funzionare che poi rappresenta la spesa più economica: una SIM dati.
Sul mercato ve ne sono di vari tagli di traffico già a partire da due – tre euro al mese.
Cosa sono 36 euro annui in confronto di un tablet top di gamma? Più di 20 anni di navigazione internet.
Il computer o un tablet sono una strumento ma una connessione dati è un servizio a cui non tutti possono accedere.
Come ci si comporterà in questo caso, specialmente verso quei dipendenti che sono portatori di patologie che li rendono sensibili o esposti al contagio?
Come ci si comporterà verso coloro che utilizzano i mezzi pubblici per raggiungere la sede lavorativa anche da fuori regione e magari attraversando due o tre regioni?
Come ci si comporterà verso coloro che, pur non rientrando tra il personale amministrativo e che quindi sono annoverabili tra gli operativi, hanno una idoneità parziale perché hanno condizioni di salute meritevoli di attenzione?
Nel frattempo che qualcuno riesca a dare risposta alle nostre domande, leggiamo la nota dell’Ufficio Coordinamento Soccorso Aereo n. 8130 in data 20/3/2020 a firma del dirigente Franco Feliziani con la quale predispone la disponibilità di formazione on line su tematiche importanti afferenti la componente aerea a partire dal 23 marzo 2020.
Franco Feliziani?
Si, proprio lui. Colui che al tempo della dirigenza Romano si siglava come FF e che individuammo come vera mente pensante (eminenza grigia) dell’UCSA ma che oggi, per forza di cose, non può più firmarsi con delle semplici iniziali.
Si, colui che s’inventò la questione dello split duty e delle 15-16 ore di lavoro continuativo per gli aeronaviganti, dimenticando che noi non facciamo voli transoceanici da Pescara a La Guardia o Sidney e che al personale devono essere garantite almeno 11 ore giornaliere di riposo continuative a cui si somma quell’oretta di mobilità cittadina per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa.
Si, quello stesso dirigente che si chiede come mai ci sono sempre serie difficoltà ad aprire le basi temporanee AIB in giro per l’Italia… ma di questo tratteremo in altre occasioni.
Che sia giunto il momento di spendere due spiccioli e dotare il dipendente almeno di una SIM dati?
Cari dirigenti, una trentina di euro annui non valgono la salute di un dipendente? O si vuol costringere il dipendente a non poter fruire del lavoro agile per il beneficio economico di fine anno del 30% spettante al dirigente sui risparmi di spesa, così come disposto dal decreto Brunetta?
Per il Consiglio Nazionale USB VVF
Carmelo GUARNIERI LABARILE