SIAMO AL "VERDE"
A rischio il soccorso e la tutela dei cittadini
Non riusciamo più a pagare gas, corrente elettrica e perfino il gasolio per i mezzi di soccorso. I pompieri aretini lanciano un grido di allarme!!!, il gasolio per i mezzi di soccorso e' razionato, le cisterne sono vuote, non ci sono fondi per la manutenzione degli automezzi e delle sedi di servizio.
Il dispositivo di soccorso è a rischio e con esso la tutela dei cittadini, queste sono le preoccupazioni e il grido di allarme che i pompieri aretini dell'USB hanno manifestato per iscritto e in modo unitario attraverso le proprie rappresentanze sindacali, al proprio Comandante, alla Direzione Regionale Vigili del Fuoco della Toscana, alla Conferenza dei sindaci ed al Prefetto di Arezzo affinché si facciano carico e portavoce, ognuno per le proprie competenze nei confronti del superiore governo della oramai non più trascurabile problematica.
Un emergenza nell’emergenza che limita le operazioni di soccorso e che se non risolta in tempi brevi porterà ad una e vera paralisi con evidenti rischi per la pubblica incolumità.
“Alcuni mezzi sono già fermi” - dichiarano i rappresentanti sindacali USB dei Vigili del Fuoco – “quello che e' successo nei giorni scorsi con la chiusura temporanea del distaccamento di Bibbiena , e' stato scongiurato in extremis per quello di Cortona, ma è solo un tampone provvisorio”.
“Saranno proprio le realtà piu' periferiche a pagare per prime il conto, ma nessuno può dirsi tranquillo, infatti si vive in una surreale situazione di precarietà :
“Un imprevisto potrebbe mettere il nostro sistema in grado di non poter rispondere alle esigenze del soccorso che richiedono una continua efficienza nei mezzi, nelle attrezzature e negli standard degli operatori.”
Va anche considerato che a fronte di minori risorse, abbiamo un continuo aumento di spese per il carburante e anche per la manutenzione di un parco automezzi che sta' invecchiando senza una lungimirante politica di investimenti .
L’appello che rivolgono i rappresentanti di USB assieme ad altre ooss non è per reclamare stipendi più alti che comunque sono di molto inferiori alla media nazionale ed europea, ma per rendere consapevole la cittadinanza , le autorita' e la classe politica che se non saremmo in grado di svolgere operazioni di soccorso la colpa non sarà la nostra, ma sarà da attribuire ai continui tagli dei fondi e alla costante disattenzione di chi ha il dovere giuridico e morale di perseguire obiettivi nel solo interesse della popolazione.
Ancora una volta questa politica dei tagli, nulla cambia nei "palazzi" ma a pagare il conto saranno i lavoratori e i cittadini.