SI SCRIVE SEMPLIFICAZIONE, SI LEGGE COMPLICAZIONE
Slalom per una carriera lumaca e piena di inciampi
Lavoratori,
nella giornata del 10 aprile scorso, l’amministrazione convocava per la definizione dei titoli e dei limiti d’accesso ai vari ruoli: VV.F., Ispettori, Direttivi.
Mutuando lo stile Renziano delle slides, cercavano di dare soluzioni nuove a vecchi problemi nel solco della semplificazione. Mai obiettivo fu più marchianamente mancato. Dolo o colpa? Ai posteri l’ardua sentenza. Fatto sta che venendo meno ai principi dati, la semplificazione appunto, la nostra amministrazione si infilava in un ginepraio di titoli e limiti, con a traino il sindacato, che cadendo nel trabocchetto, sfidava l’amministrazione a colpi di diplomi, lauree, esami clinici e limiti d’età mirabolanti.
Cosa diranno domani ai colleghi che si vedranno si diplomati, ma senza quel particolare diploma necessario per intraprendere un dato percorso?
Cosa risponderanno a chi fuori dei limiti d’età, sempre più ribassisti, voglia fare un diverso percorso di carriera?
Non ci si meravigli se nascono poi comitati di ogni sorta. La disaffezione sindacale è figlia di queste scellerate scelte.
Per nostro conto ci siamo guardati bene nell’infilarci in tali diatribe, abbiamo voluto affermare il diritto alla carriera che non può che passare dalla aspecificità dei titoli, lasciando alla formazione il momento professionalizzante.
Sui limiti d’età va innanzitutto ricordato che nel pubblico impiego non esistono, e che esse dovrebbero essere calibrate in base all’età pensionabile, sempre crescente nel nostro paese; siamo convinti che non abbiano nessuna ragione d’esistere per i concorsi interni, per i concorsi con accesso dall’esterno se tale limite può avere un senso limitatamente alle fiamme rosse, siamo contrari a porre limiti all’età per il personale volontario (età media 38 anni), già vigile, cosa che molti dimenticano e che contrariamente al sentir comune non è certo colpevole dell’invecchiamento del corpo (50 anni e 8 mesi la media), ne di quella dei soli VVF, la cui media è 43 anni. Il Corpo sta certamente invecchiando ma le cause di questo vanno ricercate altrove, prima su tutte l’età pensionabile di 62 anni, unica vera assurdità di tutta questa storia, aggravata dal fatto che nei ruoli operativi si permane fino a fine carriera.
Giusto infine porre un limite d’età per l’accesso dall’esterno per il ruolo VV.F., di certo non a 26 come auspicano taluni sindacati o a 20 anni come dichiara il capo del corpo, anche e sopratutto in considerazione del fatto che i concorsi con intervalli decennali hanno provocato l’effetto di precludere a talune generazioni qualsiasi possibilità d’ingresso nei vigili del fuoco.