Lavoratori,

oggi a causa di un’apparente e più generalizzata comprensione della gravità del riordino del corpo nazionale, USB si è trovata ad un certo punto, da sola al tavolo con l’amministrazione.

Questo fatto insolito potrebbe far pensare che si sia finalmente capito che cosa significa NON AVER FIRMATO IL VERBALE DI FINE CONCERTAZIONE AI SENSI DELL’ART. 35 DEL DPR DEL 7 MAGGIO 2008; ma la verità è un poco più triste di quello che sembra.

L’amministrazione adesso obbliga, in funzione di quella firma, a continuare la fase di smantellamento di tutto il soccorso tecnico urgente. Quindi la chiusura dei distaccamenti, la riduzione dei centri di spesa, la riduzione delle dotazioni organiche, la chiusura dei nuclei … e, “dulcis in fundo”, l’accorpamento di molti comandi provinciali.

In allegato troverete sia una serie di documenti che parlano dell’effetto del riordino, sia le denunce fatte da USB. Leggerete che non riguardano o fanno riferimento alla sola firma dell’aprile del 2014, data in cui è stato siglato il riordino, ma risalgono al 2012.

SI’, CARI LAVORATORI IL RIORDINO È STATO FIRMATO NELL’APRILE DEL 2014 MA GLI ATTORI DELLA CONCERTAZIONE CI LAVORANO DAL 2012. USB È L’UNICO SINDACATO CHE DA SUBITO, LO VEDRETE NEL RISCONTRO LEGGENDO GLI ALLEGATI, HA CAPITO CHE IL RIORDINO AVREBBE SIGNIFICATO LA MORTE DEL CORPO NAZIONALE.

QUINDI STIAMO ATTENTI ALLE LACRIME DI COCCODRILLO… L’UNICA PAURA E’ SOLO DI PERDERE DELLE DELEGHE, VISTO CHE È ORMAI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI CHE IL SOCCORSO SIA IN GINOCCHIO! ORA COERENZA VORREBBE LOTTA FORTE O SCIOPERI CONTRO LA FIRMA RAGGIRATA! UN PASSO CONFLITTUALE CHE MAGARI MOLTI LAVORATORI SI ASPETTANO, TEMIAMO ILLUSORIAMENTE.

Naturalmente quelli che firmano con la penna cancellabile, adesso sono nascosti chissà in quale angolo remoto a scrivere comunicati stampa nel tentativo di “rifarsi la verginità” dopo aver ucciso il soccorso… cose da conato di vomito!

USB È L’UNICO SINDACATO CHE NON HA FIRMATO IL RIODINO

IL RESTO È TUTTO FALSO!

LAVORATORI È TEMPO DI LOTTA

BASTA RIORDINO

VOGLIAMO IL CONTRATTO