Si è rotto il giocattolo...
e i tre porcellini sono agitati
Il comunicato del 16 luglio 2002 parlava chiaro!
Non si dovevano stabilire (sindacati e amministrazione) i criteri per la mobilità tra le aree e per l’assegnazione degli incarichi?
Questo era il punto cardine della discussione tenutasi all’ISA quando ci incontrammo con l’Ing Inzaghi e con la dirigenza della formazione.
Non è stato così. Infatti come da sempre accade i criteri non sono stati stabiliti con il risultato che la mobilità e le assegnazioni d’incarico del personale sono “regolarmente” in corso, causando il solito malcontento tra i lavoratori.
C’è da rilevare però una differenza importante, riscontrata tra la mobilità e l’assegnazione di incarico fatta all’epoca dell’Ing. Colcerasa, dalla RdB definita selvaggia, e quella attualmente in corso!
Il dato è che il giocattolo non è più nelle mani dei tre porcellini (la triplice, i confederali, i concertativi o come volete voi).
Sarà questo il motivo reale che vede oggi in prima linea (negli ultimi anni non si sono visti) i sindacati CGIL UIL e CISL della S.F.B con uno stato di agitazione fittizio capace di riunire così tanti lavoratori?
Quali criteri sono stati adottati per stabilire a quali istruttori sarebbe stato assegnato il compito di formare gli AVVA per il saggio che si terrà a dicembre o quello di formare i nuovi VV.PP.
Se non sono mai stati discussi perché non ne è stato rivendicato il diritto anche mediante l’utilizzo di azioni di lotta?
Ai tempi della “mobilità Colcerasa”come mai nessuno si “agitava”?
Era forse una mobilità stabilita a tavolino? Era ancora nelle mani dei sindacati?
Questo meccanismo, voluto dai sindacati Nazionali confederali, non ha che indebolito sempre più il compito del sindacato quello cioè basato semplicemente sul controllo dell’applicazione dei criteri invece di sistemare arbitrariamente gli iscritti raccomandati.
La RdB ha più volte ribadito che la mobilità di ogni genere non può e non deve essere un problema del sindacato in quanto i criteri scritti ne stabiliscono la trasparenza.
Noi siamo del parere che i diritti dei lavoratori sono unici in tutta Italia e non locali o personali.
La scellerata mobilità dei capi squadra ( vedi Sarno,Sardegna, Sicilia, Capannelle) gestita in tutti questi anni da CGIL,UIL e CISL ha prodotto dei disagi nella gestione del soccorso e in particolare nelle ex scuole centrali antincendio. Il problema quindi, è nazionale e non locale. E’ sul tavolo nazionale che certi abusi vanno bloccati e a livello nazionale solo la RdB denuncia queste porcellerie.
Probabilmente a breve, i tre porcellini troveranno un modo per sistemare il problema legato agli istruttori delle S.F.B ma di criteri scritti non se ne vedrà l’ombra.Unica cosa certa è che uscirà un ordine del giorno a firma del dirigente che a modifica di quello precedentemente emanato ne accontenterà qualcuno e ne scontenterà qualcun altro riuscendo però a tranquillizzare gli agitati.
I lavoratori devono combattere questo tipo di conduzione familiare e rivendicare il diritto dell’uguaglianza in tutto il territorio nazionale. Non vogliamo raccomandazioni o pianificazioni a tavolino vogliamo trasparenza su quelli che sono i criteri di mobilità e di assegnazione incarico.