SETTORE SAF EMILIA ROMAGNA

Bologna -

Al Direttore Regionale CNVVF Emilia Romagna

Ing. Francesco Notaro

 

 

Oggetto: settore SAF Emilia Romagna

 

Con la presente USB vuole portare alla Sua attenzione le problematiche presenti in un settore fondamentale per il soccorso, fondamentale per la sicurezza degli operatori.

Questa nota non è la prima, già altre sono state inviate ai suoi predecessori, evidenziando diverse problematiche che il progetto SAF Basico porta con sé, più il tempo passa e più vanno concretizzandosi i dubbi che fin dalla nascita di questo ambizioso progetto avevamo palesato anche a livello nazionale. Abbiamo scritto alla Direzione Centrale per la Formazione e all’Emergenza, ma ci è stato risposto che era troppo presto per dare valutazioni oggettive sul progetto, sottovalutando le argomentazioni da noi esposte. Torneremo comunque a scrivere considerando il cambio ai vertici della DCF.

Senza dilungarci oltre, Le alleghiamo quanto fino ad oggi è stato portato all’attenzione di questa Amministrazione e di questa Direzione Regionale.

L’ ultima risposta che abbiamo ricevuto, dal precedente direttore sebbene articolata ed in parte rispondente ai nostri quesiti, non ha trovato alcun seguito, a parte l’aggiornamento della long zyper alla nuova longe regolabile di cui attendiamo riscontro dai Comandi.

Siamo consapevoli del carico di lavoro che la Direzione Regionale debba gestire e delle calamità che hanno colpito i nostri territori nell’anno in corso, a questo si aggiunga che un Direttore era in procinto di pensionamento e l’altro è rimasto poco, in quanto diventato Capo del Corpo.

Dunque, ora a Lei la responsabilità di affrontare la questione che non può più attendere, deve essere posta tra le priorità della sua direzione. Come lavoratori, non solo come rappresentanti, chiediamo risposte concrete, o ancora di più, la messa in pratica di quanto fino ad oggi promesso. Di seguito schematicamente:

 

•     acquisto di materiale per integrare le nuove attrezzature per il personale neoassunto, formato alle sole attrezzature del SAF Basico.

È stato richiesto un accredito extra per questi acquisti?

Da quanto risulta a USB i fondi stanziati sono gli stessi degli altri anni per la gestione corrente.

 

•     aggiornamento personale 1B e 2A al SAF Basico.

Ci era stato detto che la Direzione riteneva fondamentale che tutto il personale fosse allineato alle nuove tecniche e manovre, ma da allora risulta sia stato effettuato un solo up-grade a Parma per cinque unità. I Comandi sono a conoscenza, in particolare il Comando di Bologna che conta il maggior numero di unità non allineate, che devono provvedere ad effettuare l’upgrade al personale 1B e 2A?

 

•     assegnazione “Kit di sicurezza in altezza ignifughi”.

Risulta siano stati consegnati a ogni Comando due Kit di assicurazione ed evacuazione individuale, conformi al capitolato SAF Basico, in sostituzione del sistema anticaduta adottato negli anni passati e avvallato da questa Direzione. Risulta oltretutto che il precedente sistema non sia più a norma, né per quanto riguarda le norme tecniche, né per le nuove disposizioni previste dalla riforma del SAF Basico.

Ciò nonostante, continua ad essere utilizzato, essendo insufficienti i due kit per Comando precedentemente assegnati, ne servirebbero almeno due per ogni APS.

Saranno assegnati fondi extra ai Comandi per procedere all’acquisto del nuovo sistema anticaduta?

La formazione sarà rivolta a tutto il personale o sarà prerogativa del solo personale SAF Basico?

 

A questo aggiungiamo quanto ci viene riferito dai territori in merito agli addestramenti obbligatori per il mantenimento dell’abilitazione: l’aumento del personale SAF Basico, essendo il corso somministrato dal 91° corso in avanti e non certo per le poche unità di personale dei Comandi che si sono formate in regione nel corrente anno, impone di rivedere i programmi di addestramento giornaliero e l’organizzazione delle giornate addestrative in ambiente, non più realizzabili come in passato dato l’incremento di unità da mantenere.

Per quest’ anno, Il personale SAF Avanzato (ex-2A) non ha ancora effettuato addestramenti regionali.

Molti Comandi rischiano di non riuscire ad eseguire il mantenimento annuo previsto al personale SAF Basico, col rischio di dover sospendere il suddetto personale, il cui reintegro è sicuramente più oneroso e di difficile organizzazione stando a quanto indicato nella circolare SAF della DCF del 01-2020.

 

In ultimo ci preme portare alla Sua attenzione un problema a cui sino ad oggi tutti si sono dimenticati di rispondere, un problema sentito e riportato da tutto il personale, anche dal personale volontario essendone interessato in prima persona: la formazione per i lavori in quota.

Ad oggi il personale volontario non ha codificato un limite entro cui poter operare ritenendosi in sicurezza quando opera in scenari dove è prevalente il rischio di caduta dall’alto. Evidenziamo che negli ultimi anni i distaccamenti volontari sono sempre più coinvolti nelle emergenze che colpiscono i nostri territori a causa del peggiorare e dell’intensificarsi di eventi meteo estremi e dove sono chiamati ad operare in scenari con o senza l’ausilio di autoscale e tridimensionali. 

Ad oggi tale formazione è lasciata all’iniziativa locale (quando viene fatta), e con essa anche la scelta dell’attrezzatura (DPI di terza categoria).

In passato alcuni Comandi erano riusciti a somministrare il pacchetto 1A ad una parte del personale volontario. Oggi, immaginiamo, che questa formula non sia più replicabile visto l’avvento del SAF Basico?

Da quanto esposto sopra, si deduce che: oggi la maggior parte del personale permanente non opera al massimo delle condizioni di sicurezza negli scenari in quota, sia per mancanza di determinate attrezzature che per mancanza di formazione e mantenimento. Non parliamo poi di quello volontario che risente di un gap formativo importante, nonostante operi negli stessi scenari dei permanenti e con le stesse responsabilità.

Questi aspetti pongono una forte responsabilità in capo ai comandanti, che sono i responsabili primi del soccorso, crediamo che anche questo determini l’urgenza di intervento, proprio nell’ottica di tutela di quest’ultimi, che in caso di grave infortunio in determinati scenari, si potrebbero trovare a rispondere di eventuali mancanze. Non può l’amministrazione ignorare questo.

Consapevoli che alcuni nodi essenziali vadano risolti a livello nazionale e su questo USB fa e continuerà a fare la propria parte, confidiamo intanto in un suo intervento nei limiti delle sue possibilità.

In attesa di cortese riscontro, le porgiamo distinti saluti.

                                                                                  

Per il Coordinamento Regionale USB VVF

Ciro Bartolomei