SEDI DISAGIATE

Nazionale -

 

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento

  Prefetto Laura LEGA

 
Tramite:                                                                                               
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Alessandro TORTORELLA
 

 

Oggetto: SEDI DISAGIATE

 

La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all'oggetto,  ritiene che l’amministrazione dopo aver chiarito la sua posizione in merito all’intento di modifica dell’orario di lavoro, comprendente le attuali 45 sedi disagiate (rispettivamente 7 al nord, 4 al centro, 23 al sud e 6 nelle isole) revoca di fatto l’attuale orario differenziato con passaggio ad orario ordinario per tutte le sedi ad eccezione delle sedi insulari. Si ricorda che a sostegno di tale tesi l’amministrazione, per voce del Capo del Corpo, ha letto un documento tecnico che riguardava tutte le sedi in questione, riferendo alle OO.SS. presenti dati riguardanti il numero d’interventi, il numero in percentuale del personale fuori sede che presta servizio in questi distaccamenti e le varie distanze chilometriche dalle rispettive sedi centrali, ed infine ha espresso un giudizio in riferimento ad uno pseudo screening in atto ad evidenziare come questi lavoratori siano realmente disagiati nel proseguo di questo tipo d’orario, in riferimento al fatto che lavorare 24h crea pressioni tali che, a detta dell’amministrazione, molti lavoratori non sopporterebbero.

Di contro il Capo Dipartimento ha invece rappresentato a sostegno del principio di legalità (la predica viene, a nostro avviso, da un pulpito sbagliato) la reale condizione normativa che ha sostenuto per anni la costituzione di queste particolari sedi di servizio (alcune di esse sono decretate in via temporanea dal lontano ’61 e vivono nell'irregolarità normativa).

Alla luce di quanto esposto si ritiene illecito il solo pensare di mettere mano all'individuazione delle sedi che a vostro parere non sono disagiate a scapito di altre che per nepotismo dichiarerete legalmente atte, il tutto a discapito dei lavoratori tutti del cnvvf.

Il disagio non sono soltanto quantificabili con i chilometri di distanza ma con la difficoltà ambientale a raggiungerli. Perché al netto di un dato oggettivo ci potremmo trovare davanti ad una realtà dove il disagio esiste ma i chilometri sono insufficienti per garantire la dichiarazione di sede disagiata. Stesso vale per il numero di abitanti e/o numero di interventi della sede in oggetto; il nostro lavoro deve poter diventare capillare sul territorio e non il frutto di una valutazione sul dare/avere e/o conveniente o meno!

Qui parliamo di soccorso e di lavoratori che per compiere la loro prestazione usano di fatto il loro tempo libero per raggiungere una sede difficile. A tale proposito l'uso di vetture e il pagamento delle ore deve diventare consuetudine e non una concessione una tantum!

Si fa richiesta di apertura di un tavolo tecnico paritetico per il reale studio delle sedi in parola.

 

 

il Coordinamento Nazionale USB VVF