Sciopero nazionale della protezione civile
Forte partecipazione tra i lavoratori del corpo nazionale vigili del fuoco
Migliaia di lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco hanno aderito allo sciopero, tuttora in corso, contro lo schema di decreto legislativo che prevede l’istituzione di un’Agenzia di protezione civile, sotto la direzione del Ministro dell’Interno, che assorbe i compiti e le funzioni del Dipartimento della protezione civile e della Direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendio.
Da questa Agenzia dipenderebbe funzionalmente per l?attività di protezione civile il Corpo nazionale dei vigili del fuoco che a sua volta è impiegato dal Ministero dell’Interno per l’espletamento del soccorso tecnico urgente, l’attività di prevenzione e vigilanza e l’attività di protezione civile; inoltre è utilizzato dal Ministero dell’Ambiente, dalle regioni e gli enti locali per la lotta agli incendi boschivi.
Con questa riforma, in pratica, si vogliono scaricare sui lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco una lunga serie di competenze decise da altri organismi istituzionali con la conseguenza di ridurre le funzioni del Corpo ad una mera attività di manovalanza gestita dai prefetti.
Molto alta è stata la partecipazione allo sciopero, rispetto ai precedenti, tra i lavoratori amministrativi, contabili, tecnici e dirigenti del Corpo. Evidentemente si sono accorti che da questa riforma hanno tutto da perdere, soprattutto se il Corpo nazionale rimane sotto il controllo del Ministero dell’Interno dove decine di impiegati della carriera prefettizia occupano i posti delle qualifiche più alte al posto del personale amministrativo del Corpo. Inoltre con l’istituzione degli uffici territoriali del governo che a livello provinciale potrebbero utilizzare i lavoratori del Corpo nazionale in maniera flessibile anche per altri compiti.
La partecipazione allo sciopero è perciò da considerarsi soddisfacente. Pertanto si sta decidendo di proclamare una nuova giornata di sciopero per il prossimo 14 luglio, prima che la Commissione "bicameralina" esprima il parere di competenza.