Sciopero generale contro la guerra

Il 13 maggio manifestazioni in tutte le regioni

 

Roma -

Dopo oltre un mese di bombardamenti, la guerra della Nato in Jugoslavia ha provocato migliaia di morti, criminali distruzioni civili, catastrofi ambientali e ha ingigantito l'esodo dei profughi e rafforzato le tendenze nazionalistiche e xenofobe aggravando le atrocità, i disastri e i lutti tra le popolazioni civili.

A fare la spesa della guerra è principalmente la popolazione civile come dimostrano le bombe e i missili che hanno preso come bersaglio inermi uomini, donne e bambini. L’utilizzo delle bombe a grappolo, proibite dalle convenzioni internazionali che colpiscono indiscriminatamente nel raggio di 200 metri, si spiega con il deliberato proposito di colpire la popolazione civile.

L'utilizzo criminale di proiettili all'uranio impoverito, che rende radioattivo il territorio dove dovranno tornare i profughi kosovari, provocheranno morti per leucemia o cancro.

La cosiddetta "ingerenza umanitaria" per salvaguardare i diritti umani attuata con i bombardieri ed i missili sta producendo risultati opposti a quelli dichiarati e nasconde le reali motivazioni della guerra che vanno ricercate nell'obiettivo di stabilire con la violenza ed i massacri il dominio militare, economico e politico da parte della Nato. Il controllo e la manipolazione dell'informazione attuata come sempre da chi scatena la guerra tende ad occultare i reali obiettivi della stessa. La guerra è sempre contro gli sfruttati e i proletari, mai dalla loro parte.

La guerra costerà parecchie migliaia di miliardi solo per l'Italia. Il clima di emergenza in cui le scelte del governo italiano hanno portato il nostro paese giustificherà l'accentuazione delle politiche contro i ceti popolari, dal taglio dei salari e pensioni, alla disoccupazione, al taglio degli investimenti sociali, alla limitazione del diritto di sciopero ed all'aumento delle spese militari.

Cgll-cisl-uil che hanno sostenuto la guerra Nato considerandola una "contingente necessità", sono impegnate a favore della sottoscrizione per la "Missione Arcobaleno", rendendosi complici della guerra e dell'ipocrita azione umanitaria nei confronti di una parte della popolazione civile ridotta in condizioni miserabili dalla guerra portata dagli aerei che partono dalle 28 basi Nato presenti in Italia.

Il sindacalismo di base si rivolge ai delegati delle RSU, alle lavoratrici ed ai lavoratori, alle organizzazioni dei precari e dei disoccupati, degli studenti, della lotta per la casa, dei giovani degli spazi sociali, della tutela ambientale, della solidarietà internazionalista, agli intellettuali e agli artisti impegnati contro la guerra affinché lo sciopero generale del 13 maggio e le manifestazioni che si terranno in tutte le regioni segni l'inizio di una nuova e più incisiva lotta contro la guerra.

Per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco lo sciopero si svolgerà in base al contenuto della lettera prot n° 619-s05 inviata al Ministro dell’Interno, al Sottosegretario di Stato, al Direttore Generale e all’Ispettore Generale Capo il 29 aprile 1999 e con le seguenti modalità:

per il personale turnista dalle ore 10 alle ore 14;

per il personale giornaliero l’intera giornata.