RIUNIONE CON IL COMANDANTE
Protocollo sorveglianza sanitaria rischio contaminazione amianto e rimodulazione dispositivo di soccorso a seguito di carenza di personale.
In data 23 c.m. si è tenuta una riunione con il Comandante, all’ordine del giorno della riunione: protocollo sorveglianza sanitaria rischio contaminazione amianto e rimodulazione dispositivo di soccorso a seguito di carenza di personale.
- Protocollo sorveglianza sanitaria rischio contaminazione amianto: a seguito dell’intervento alla centrale di Bargi si è richiesta all’amministrazione la necessità di controlli sanitari per il personale intervenuto nella prima fase dell’intervento in quanto non si può escludere la possibilità di contaminazione con fibre di amianto. Lo stato di agitazione promosso da varie sigle sindacali, compresa USB, è stato sospeso a seguito di un accordo con l’amministrazione che ha accettato di allargare la platea del personale che potrà accedere allo screening di controllo sanitario. Presente anche il medico competente che ci ha illustrato il protocollo di intesa con RFI per quanto riguarda la modalità di screening del personale e i successivi eventuali controlli di approfondimento diagnostico. Ora al di fuori dell’intervento di Bargi, riteniamo che la convenzione stipulata con RFI per lo screening sull’amianto sia un passo importante in generale, in quanto potrà essere attivato dal medico competete ogni qual volta ci sarà il fondato sospetto che in un intervento ci sia stata una contaminazione da fibre di amianto e possibile inalazione delle stesse. Ovvio che la prevenzione rimane la migliore garanzia della nostra salute, quindi il rispetto dei protocolli di difesa delle vie aeree e delle procedure di decontaminazione primaria e secondaria rimangono fondamentali, su questo ultimo aspetto ancora c’è molto lavoro da fare, la formazione CFBT sarà sicuramente un ulteriore occasione per diffondere buone pratiche preventive.
- Rimodulazione dispositivo di soccorso a seguito di carenza di personale: la grave carenza di personale sia operativo che amministrativo e oramai ad un punto che richiede interventi che vanno ad impattare sul dispositivo di soccorso in modo importante. La prossima mobilità prevista entro il mese di giugno del personale operativo, potrebbe migliorare, ma anche aggravare la situazione attuale, anche se in teoria, solo in teoria, il movimento dovrebbe essere a saldo positivo per il nostro comando. Arriviamo alla proposta dell’amministrazione: oggi le uniche risorse per affrontare le carenze sono i richiami in straordinario, distribuiti dalla direzione regionale in numero limitato, non comunque sufficienti alle esigenze oggettive del comando. Da tenere poi presente che i rientri in straordinario sono una concessione del lavoratore che si rende disponibile, non è scontato trovare chi lo vuole fare. Cosa propone l’amministrazione nei casi in cui non ci siano i numeri minimi del dispositivo di soccorso? In estrema sintesi la proposta sottoposta alla nostra attenzione da parte dell’amministrazione è quella di intervenire su una riduzione del personale del distaccamento di Budrio, portandolo a quattro unità (partenza ridotta) o alla sua chiusura in caso di maggiori carenze, inoltre rimane la possibilità di calare a dieci l’aeroporto ma solo per malattia improvvisa nella sede o malattia di chi era comandato in sostituzione quel giorno in quella sede.
La nostra proposta come USB è quella che in caso sia necessario stare al di sotto del minimo del dispositivo di soccorso, si intervenga in prima istanza sulla sede aeroportuale portandola a 10 unità, fatto questo che non impedisce la funzionalità del servizio di soccorso, mantenendo intatta la capacità di risposta come da normativa ICAO, poi nel caso non basti, si può portare il personale di Budrio in centrale, all’interno dell’orario di servizio. La questione se sia meglio tenere una partenza ridotta a quattro persone a Budrio, piuttosto che chiudere il distaccamento, è questione non di facile analisi, da una parte togliere il presidio dei vvf in quel comune significa allungare i tempi di intervento tecnico urgente di non poco ed esporre quella parte di cittadini ad un soccorso differito, dall’altra diminuire il personale della squadra espone i lavoratori a maggiore rischio in caso di interventi più complessi, anche se nel caso, il piano proposto dall’amministrazione prevede, per alcune tipologie di intervento, l’invio contemporaneo di una squadra in appoggio.
Come USB riteniamo che politicamente sia più efficace chiudere un distaccamento perché pone il problema all’amministrazione e alla politica che deve prendere atto delle difficoltà del Comando, continuare sempre e comunque a dare risposta al cittadino anche con partenze ridotte, non pone alcun problema ai nostri governanti, che indisturbati continuano a tagliare risorse al servizio pubblico. Detto questo, la decisione finale verrà presa dal comandante, che è l’unico responsabile del servizio tecnico urgente del Comando di Bologna, trattandosi comunque di organizzazione del soccorso le OO.SS. devono essere coinvolte e non sfuggiamo dalle nostre responsabilità, abbiamo dato il nostro parere, continueremo a fare le azioni necessarie al fine di denunciare la cronica carenza di personale con i mezzi a nostra disposizione.
Coniugare il diritto della popolazione al soccorso, con il diritto dei lavoratori alla sicurezza e alla fruizione di permessi e licenze, non è compito facile, lo stesso comandante ha ribadito l’importanza di garantire la fruizione delle ferie, onde evitare accumuli di difficile smaltimento. Il comandante ci invierà a breve una bozza che terrà conto delle nostre osservazioni e poi procederà con successivo ODG, speriamo che si trovi la giusta sintesi, consapevoli che si tratta di un intervento che tenta di arginare un problema , non lo risolve.
Per USBVVF Bologna
Ciro Bartolomei