RIFORMA DPR 76/2004
SI VOTI IL PROVVEDIMENTO IN OGNI LUOGO DI LAVORO
Lavoratori,
la montagna sembra destinata a partorire il topolino, dopo anni di proclami su un nuovo meccanismo di reclutamento sul modello della ferma breve, niente di tutto questo è presente nella bozza che il Dipartimento ha presentato.
Il testo che l'amministrazione ufficialmente non ci ha mai presentato, è stato redatto e discusso in gran segreto non con i lavoratori e le loro rappresentanze ma bensì con le organizzazioni più affini e vicine da sempre alle posizioni dell'amministrazione.
Queste organizzazioni complici e collaborative da sempre si sono scagliate contro i lavoratori, taluna definendo i discontinui come volontari, talaltra dissociandosi e boicottando sistematicamente tutte le iniziative di piazza e gli scioperi che abbiamo indetto in favore dei lavoratori e della loro giusta causa contro una precarietà camuffata maldestramente in volontariato.
Associazioni che in più occasioni e senza imbarazzi hanno dichiarato: “Non siamo un sindacato a tutela dei lavoratori – ci poniamo, piuttosto, a tutela dei Vigili del Fuoco in quanto istituzione”.
Insomma è l'amministrazione che crea e si sceglie i suoi interlocutori, quando destinandogli lauti capitolati di spesa a bilancio per svolgere la propria attività, quando destinandogli canali privilegiati ed esclusivi di interlocuzione. Sono infatti sempre presenti nelle stanze del potere intenti a fotografarsi e pavoneggiarsi a fianco a prefetti e dirigenti di ogni ordine e grado.
Questi cani da guardia del padrone, oltre a prendere soldi dall'amministrazione, lì chiedono ai lavoratori precari, pretendendo quote associative che attribuiscono una partecipazione commisurata all'importo della quota versata.
Ora queste organizzazioni lobbistiche e corporative, in gran segreto hanno contribuito a scrivere il testo di riforma del DPR 76/2004 esaltandone i contenuti e rivendicandone i risultati.
Ma vediamo quali sarebbero queste grandi innovazioni e quali sarebbero le conseguenze per i lavoratori dei provvedimenti che questi che questi fenomeni hanno concertato a sei mani con l'amministrazione.
Rapporto d'impiego:
In tre distinti elenchi si separano i Discontinui dai volontari e poi ancora i musicisti della banda e gli atleti che fanno categoria a sé e non sono soggetti al corso di formazione iniziale. Si spiana la strada al piano triennale dei 25.308 nuovi reclutamenti, richiamando espressamente l'art. 4 comma 13 della Legge 183/2011. Si estendono i doveri i compiti e le responsabilità al quale sono assoggettati i lavoratori e spariscono i diritti.
Reclutamento:
Il limite d'età è ancora rimasto disallineato rispetto a quello d'ingresso nel Corpo sia per i civili che per la stabilizzazione, con il limite assurdo di 45 anni per i nuovi reclutamenti.
Si sancisce la territorialità come criterio di preferenza per il reclutamento dei distaccamenti volontari, inutile presupposto che serve solo ad alimentare le clientele e a favorire l'illecito voto di scambio.
La visita medica per l'idoneità iniziale resta ancora a carico dell'aspirante così come già sancito dalla L.183/11.
Al personale permanente in congedo è consentita l'iscrizione sia nell'elenco dei discontinui sia in quello dei volontari, in quest'ultimo transita col ruolo diretto di capo squadra.
Incompatibilità:
L'appartenenza ai gruppi di protezione civile non è incompatibile con l'iscrizione alle liste dei discontinui e dei volontari, così come non si ravvisa conflitto d'interesse con coloro che lavorano per le ditte di antincendio private.
Assicurazione ed infortuni:
Ancora escluso l'INAIL come ente assicuratore. Non sono risolti i problemi derivanti dagli infortuni intercorsi in servizio che comportano inabilità temporanea, non c'è un percorso di assunzione certa per gli infortuni definitivamente invalidanti nei ruoli amministrativi o tecnici, né è prevista nessuna tutela per le malattie professionali. Non c'è una equiparazione di fatto per le invalidità contratte dal personale volontario e discontinuo. Nessuna menzione per gli incidenti in itinere. Più volte è presente nel testo, un proclama di auto-assoluzione : “l'amministrazione si esonera sempre da ogni responsabilità”.
Corso di formazione ed addestramento:
Il corso di formazione iniziale (che rimane a sole 120 ore), non rilascia attestazione per incendio rischio elevato come da DM 10 marzo 1998. Non è previsto un percorso di formazione continua, vi è addirittura un tetto massimo annuo di 30 gg. per la formazione. La formazione non è retribuita, l'addestramento a differenza di quanto disposto dal DPR 76/2004 è obbligatorio (15 ore trimestrali) ma non più retribuito.
Richiami in servizio personale Discontinuo:
Non ci sono due graduatorie distinte tra i disoccupati e gli occupati, non c'è nessun riferimento al contratto nazionale di categoria per le retribuzioni. I richiami restano su tagli di 20 gg. (unici nella P.A. e permane il tetto massimo dei 160 gg. annui.
Il personale volontario può svolgere i richiami come discontinuo fino ad un massimo di 60 gg., stabilendo di fatto che una vera e propria separazione non c'è.
Cancellazione elenchi:
Aumentano a dismisura le cause che portano alla cancellazione degli elenchi, senza nessuna possibilità di appello o difesa.
Tesserino di riconoscimento:
I Discontinui a differenza di quanto disposto dal precedente DPR 76/2004, dovranno riconsegnare il tesserino alla fine dei 20 gg. di richiamo.
Vestiario e DPI:
Non è sancita l'esclusività dell'equipaggiamento e di fatto non è risolto il problema della promiscuità nell'utilizzo dei DPI.
Collega, se anche tu come noi non sei d'accordo con questo vergognoso imbarbarimento delle condizioni di lavoro, strappa la tessera delle associazioni complici e diffida da chi millanta conquiste che non ci sono e poi ti chiede i soldi, ti stanno pugnalando alle spalle e non meritano la tua fiducia!
Lotta per i tuoi diritti scrivici su: