Riflessioni di un precario!

riceviamo e pubblichiamo

Firenze -

Ci sono delle cose che accadono e ti fanno riflettere, soprattutto quando entri in “un mondo” e hai occasione di osservarle “da dentro”.

Sono un discontinuo di Firenze, come tutti i discontinui mi trovo a vivere “a metà” e non solo per la condizione precaria (purtroppo non ho un altro lavoro, faccio altri lavoretti e basta) ma a metà tra la linea di pensiero dei vigili permanenti e quella condivisa da molti vigili discontinui.

Pochi giorni fa è successo un fatto forse apparentemente insignificante, ma che mi ha fatto molto, molto riflettere. Sono vd da un pò di tempo ormai, ma non ho mai frequentato un Distaccamento Volontario, perché la cosa semplicemente non mi interessava, come non mi sono mai interessate le polemiche intorno a questo tipo di “anomale succursali”, etc, etc.

Un paio di giorni fa, però, ho capito che è necessario prendere una posizione in merito a tutto ciò.

A Firenze ci sono due distaccamenti volontari, uno “neonato”, uno che c’è già da due, tre anni.

Mi trovavo a fare il turno in richiamo, presso un distaccamento permanente della provincia. I colleghi permanenti sono preparati, disponibili, mi hanno (come sempre almeno a me accade), fatto fare addestramento, chiesto se avevo dubbi o se volevo rivedere qualcosa in particolare. E tutto il giorno abbiamo fatto addestramento…sì, perché, questa squadra in cui ero inserito, composta da persone preparate, con voglia di fare e che di professione fanno quello e da me, discontinuo, pagato comunque dal nostro Ministero, non è mai stata chiamata per alcun tipo di servizio, dico MAI, mentre per radio sentivo continuamente assegnare i servizi ai volontari, compresi quelli del neonato distaccamento.

Ora, aldilà della zonizzazione che prevede che a X tocchi quello ed a Y tocchi l’altra zona, possibile che non ci sia un modo di far avere la precedenza su un servizio a dei vigili permanenti che invece stanno “confinati” in caserma per 12 ore? Guardando il tutto da un punto di vista di “economia delle risorse”, brutto o bello che sia, possibile che 5 persone (me compreso) “stipendiate” per fare quello, vengano scavalcate da 10 volontari su ogni genere di soccorso?  Meglio tenere fermi i permanenti, così si risparmia qualche litro di gasolio? Non mi è mai piaciuto il termine “vigile volontario”, benché sia quello che ora si deve usare, perché davvero non mi ci riconosco, non perché vi siano persone sbagliate di principio o chissà cosa, ma perché  il sistema creato intorno a loro non va bene.

Come discontinuo, lavoro con i permanenti per essere di appoggio e aiuto, non per prendere il loro posto. Se passerò le prove del concorso, sarò poi uno di loro. Mi sembra invece che, i vigili “volontari” presso i distaccamenti volontari siano ormai diventati dei sostituti dei permanenti e che stiano passando davanti a loro. Dico questo senza fare alcuna accusa personale ai volontari che, di certo, vanno sui servizi perché chiamati da chi sta “più in alto” e non per loro iniziativa.

Questa lettera a RDB, è indirizzata in particolare ai miei colleghi discontinui, a cui chiedo una riflessione su questo: ragazzi, cerchiamo di non contribuire ad alimentare un sistema che si ritorce proprio contro di noi…se non servono i permanenti, sarà sempre più difficile diventarlo.

Mario