RICHIESTA BUONI PASTO PER I LAVORATORI IN SMART WORKING

Nazionale -

 

Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile

Pref. Laura Lega

 

Oggetto: Richiesta buoni pasto per i lavoratori in smart working.

 

I lavoratori del settore SATI ora personale dei “ Ruoli Tecnico-Professionali” durante la pandemia, non hanno sospeso la loro attività lavorativa ed hanno garantito le loro prestazioni lavorative e gli essenziali servizi svolti a favore della PA e dei cittadini; il DPCM 26 aprile 2020 fissa tale circostanza “attività svolta dalla amministrazione pubblica continua ad essere inserita nell’allegato 3 ossia tra le attività non sospese”; peraltro il  DL 17 marzo 2020, n. 18, definisce il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.

Anche nella circolare n. 2/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione si precisa che “fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, ovvero fino ad una data antecedente stabilita con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione, il lavoro agile costituisce la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.”

Anche qualora si è reso necessario esonerare i lavoratori dalla prestazione lavorativa a causa di contagio, a norma dell’art 87 comma 3) del citato DL 17 marzo 2020, n. 18, “il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge…”

Per venire incontro alle esigenze emergenti, i lavoratori hanno garantito di svolgere l’attività lavorativa utilizzando beni propri peraltro “obbligati”, come si legge all’art 87 comma 2 del DL 17 marzo 2020, n. 18 “La prestazione lavorativa in lavoro agile può essere svolta anche attraverso strumenti informatici nella disponibilità del dipendente qualora non siano forniti dall’amministrazione.”

Non va trascurato che il lavoro agile ha permesso e permette alla pubblica amministrazione notevoli risparmi in termini economici e diminuisce l’impatto ambientale; né va trascurato il fatto che, il lavoro agile è stato attuato per tutelare i lavoratori e i cittadini e tutto ciò ha generato -seppur in condizioni generali di pandemia , incertezza, restrizioni, paure- una maggior autonomia  ed un  certo benessere tra i lavoratori e, questo maggior benessere non può che tradursi in aumentata produttività.

Per i motivi sopra esposti tutti i lavoratori pubblici dovrebbero avere il plauso dalle amministrazioni di appartenenza e dai cittadini, eppure questi lavoratori oltre ad aver garantito tutto ciò hanno pure rimesso di tasca.

Con la presente si chiede che venga riconosciuto a tutti i lavoratori, per ogni turno di lavoro effettuato in smart working, il buono pasto.

Se è vero che “che il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli effetti di legge e che l’amministrazione non corrisponde solo l’indennità sostitutiva di mensa, ove prevista.” (circolare n. 2/2020 del Ministro per la Pubblica Amministrazione) di contro, riteniamo che, automaticamente, è da intendersi che nella soluzione LAVORATIVA in Smart working ovvero lavoro agile, ovvero lavoro dalla propria residenza o domicilio, utilizzando anche i propri strumenti informatici,  il lavoratore abbia diritto ad usufruire del buono pasto!

A conforto di questa nostra richiesta sovviene il parere della Funzione Pubblica ” DFP-0047621-P-10/06/2022” la quale ribadisce che ciascuna amministrazione, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e gestionale, può assumere le decisioni ritenute più opportune per l’erogazione di buono pasto in favore dei dipendenti ammessi al lavoro agile.

Tale richiesta è da intendere per tutto il periodo della pandemia sin dall’inizio del ricorso al lavoro agile o in smart working.

Inoltre la presente vale quale interruzione di decorrenza dei termini di prescrizione.

 

 

Allegato parere della Funzione Pubblica

 

 

il Coordinamento Nazionale USB VVF