REGOLARIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO STIPENDIALE CON CONNESSA ESIGENZA DI PROCEDERE A RECUPERI
Al Direttore Centrale delle Risorse Finanziarie
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
dott. Fabio ITALIA
Al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Salvatore Mario MULAS
Tramite: Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI
e p. c.: Al Ministro dell'Interno
On. Matteo SALVINI
Al Sottosegretario di Stato all'Interno
On. Stefano CANDIANI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO
Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto: Regolarizzazione del trattamento stipendiale con connessa esigenza di procedere a recuperi.
Facendo seguito alla nota pari oggetto, la scrivente Organizzazione Sindacale rileva quanto segue:
Premesso che un lavoratore basa il proprio presente soprattutto su quanto percepisce mensilmente e regola su di esso le proprie prospettive di vita future; tanto da determinare che nel momento in cui vi possano essere degli eventuali errori lo stesso è impossibilitato a correggerli. Si vengono a creare due ordini di cose:
1.essendo il Vigile del Fuoco un dipendente pubblico e non avendo nessun potere sulla propria paga lo stesso non ha strumenti per eventuali correzioni, tanto da pagarne eventuali tassazioni sugli importi erogati più o meno correttamente;
2.i codici di attribuzione “ad personam” sono legati, di norma, a sperequazioni determinate dalla stessa amministrazione; quindi non un errore ma il rimediare ad una erronea paga.
Tutto questo è quindi inaccettabile per la scrivente Organizzazione Sindacale che denuncia con forza l'agire dei dirigenti, che spesso raggiungono le loro “perfomance” sulla pelle dei lavoratori, e che questi ultimi si vedono ledere diritti fondamentali e pagano di persona le inadempienze di questi meri burocrati.
Appare, quindi, illogico che dopo anni un'amministrazione rilevando un ipotetico danno a carico dei suoi dipendenti, quando è la stessa amministrazione che gestisce alcuni emolumenti accessori come quelli dell'attribuzione di assegni “ad personam” ( codice 520/003 ) a seguito di progressioni di carriera non ne chiarisca il come ed il perché!
Non contestiamo tanto la verifica straordinaria effettuata da codesto ufficio in indirizzo, quanto la modalità di recupero, tempi e retroattività (metodo e merito).
Si rileva che se il CCNL fosse stato correttamente rinnovano nei tempi opportuni, molto probabilmente vi sareste accorti come amministrazione di un vostro mero errore, nei tempi plausibili evitando oggi di trovarci in una situazione del genere e che avrebbero evitato oneri di recupero così consistenti.
Visto quanto accaduto, come mai solo con il rinnovo contrattuale per il triennio 2016-2018 avete riscontrato una corresponsione di somme non spettanti?
L'amministrazione è sicura che non spettavano tali somme?
L'attribuzione del codice 520/003 a cosa si riferisce?
Come mai se la retroattività dei reati amministrativi è di 10 anni, nel momento in cui un lavoratore vanta un credito da parte della stessa amministrazione, quest'ultima riconosce solo gli ultimi 5 anni, ed invece nel caso in specie ritenete di recuperarne 10 anni?
Qualora le vostre affermazioni risultassero veritiere è stato fatto il debito controllo economico del dare/avere in base al passaggio di qualifica a ruolo aperto tra Capo Squadra e Capo Squadra Esperto o eventualmente Capo Reparto, qualora qualcuno di questi lavoratori fosse riuscito a conseguire tale passaggio, visto che sia lo stipendio che la tassazione cambia notevolmente in tale circostanze ?
Le rate stabilite per il recupero come mai superano di gran lunga le rate di attribuzione al tempo erogate?
Chi ha deciso la natura della rata?
Non è che avete riscontrato un “problema”, a vostro dire, protratto per 10 anni e vi state premurando di recuperali in 5 anni?
I lavoratori sono stati informati dai propri comandi di appartenenza, via Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie, di tale procedura?
Abbiamo il sospetto che state applicando due pesi e due misure a danno, come al solito, dei lavoratori!
Vi poniamo tale quesiti, perché abbiamo perplessità che l'amministrazione sia in grado di chiarire quanto in parola e siamo sicuri che i lavoratori stanno subendo un torto.
In attesa di sollecito riscontro si attende lo scadere dei tempi previsti per la risposta al fine di attivare le procedure legali.