Regolamento per il concorso pubblico di accesso al ruolo dei vigili del fuoco
Lavoratori, pensavamo di essere arrivati all’epilogo finale del regolamento, per l’accesso, attraverso concorso pubblico, nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Invece nella riunione odierna, modifiche chieste nel tavolo di confronto a parte (delle quali alcune sono state recepite nel testo pseudo definitivo oggi in discussione), ci siamo arenati nella discussione dei titoli necessari per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo dei vigili del fuoco. Quest’oggi ci aspettavamo una nuova stesura che recepisse alcune modifiche e/o miglioramenti. Tra le cose richieste dal tavolo precedente, alcune sono state recepite nel nuovo testo, mentre rileviamo non accolta la nostra richiesta di ridurre il peso del colloquio verbale a favore dei titoli, quelli che attestano capacità individuali di tipo professionale lavorativo perché lascia spazio ad una pericolosa discrezionalità. Emerge dalla riunione che non c’è l’intenzione di disperdere completamente il mestiere a scapito del mero titolo culturale. Senza nulla togliere al titolo culturale che comunque troviamo necessario. L’amministrazione pone il veto osservando che la legge 217/05, non prevede l’assunzione attraverso i mestieri in cui l’unico requisito è il titolo della terza media. L’RdB/CUB, chiede più peso al mestiere per ovvie ragioni, e cioè perché fare soccorso non è come stare seduto ad una scrivania. Chi comanda una squadra ha moltissime responsabilità, e deve essere messo in grado di espletare il suo lavoro in totale sicurezza, sia verso coloro i quali viene indirizzato il soccorso, sia per chi lo espleta. Non sappiamo se e fino a che punto la gente comune e/o i nostri amministratori, riflettano sul nostro lavoro e le problematiche e difficoltà che comporta (e senza aggiungere quelle che oggi mutuiamo con la 217/05), però noi sappiamo che ci porta a lavorare su dei livelli di rischio non a portata di tutti. Se andiamo avanti su questa strada nel giro di pochi anni il corpo sarà distrutto, in quanto non saremo più in grado di decantare la nostra professionalità, certe sensibilità lavorative non si acquisiscono cercando di arginare il problema attivando un corso di 12 mesi. È quindi sarà necessario contemperare i due requisiti, titolo culturale e quello professionale, dargli il giusto equilibrio per non disperdere quelle capacità necessarie alla nostra professione e che permettono di svolgere un soccorso efficace ed efficiente. Fermo restando che, relativamente agli aspetti generali, il futuro concorso si articolerà con una prima prova selettiva a risposta multipla vertente su materie di cultura generale. Alle valutazioni delle prove d’esame e titoli, nella bozza, viene fissato un punteggio massimo complessivo di punti 100 che corrisponde alla somma delle prove seguenti: motoria, (50%); colloquio orale (30%)a, i titoli (20%). Come RdB/CUB, riteniamo che i titoli debbano avere più peso rispetto al colloquio, in quanto come espresso precedentemente, lascia nelle mani dell’’amministrazione troppa discrezionalità. Ora aspettiamo un’altra, e speriamo ultima, convocazione per dare avvio alle tanto attese procedure di assunzione. In conclusione per noi è pregiudiziale la rivalutazione dei titoli, anche professionali, a prescindere dai tanto manifestati vincoli di legge, in quanto la stessa non dice che si può fare, ma neppure il contrario.