REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELL'INTERNO

Roma -

 

Lavoratori,

 

di seguito potete leggere la nota inviata al Ministro dell’ Interno On. Angelino ALFANO in merito alla chiusura di 23 comandi provinciali.

 

 

 

Al Ministro dell’ Interno

On. Angelino ALFANO

 

          Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

                                                                Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO

 

Tramite: Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

                                         Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

 

 

Oggetto: REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELL' INTERNO.

 

 

Spett.li in indirizzo,

in relazione alla bozza di schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Regolamento di organizzazione del Ministero dell'Interno” ci teniamo a segnalarVi il nostro più profondo dissenso.

Come è noto questa organizzazione sindacale combatte da anni, con coerenza, contro i tagli indiscriminati al dispositivo di soccorso e, dal 2012, contro il progetto di “Riordino del Corpo Naz.le VV.F.”; ma con quest'ultima bozza si arriva addirittura ad applicare la chiusura di 23 COMANDI PROVINCIALI in tutta Italia!

Non è dato sapere come ciò verrà messo in pratica, probabilmente sarà un altro pasticcio all'italiana come per la recente riduzione dei centri di spesa, grazie alla quale abbiamo avuto abnormi rallentamenti negli ordini e nelle forniture, sovraccarico di lavoro per le direzioni regionali e lavoratori sparati come flipper da una sede all'altra per sopperire alle carenze organiche.

Ci sembra assurdo, ancora una volta, che si cerchi il risparmio laddove non si può risparmiare, ovvero su una prestazione d'opera “essenziale” come quella del soccorso ormai ridotta all'osso!

Chiediamo pertanto una revisione completa della bozza di decreto in oggetto oltre che per noi lavoratori anche per il rispetto verso i cittadini i quali ad oggi, tra mille peripezie, godono di un servizio di soccorso minimo indispensabile, ma che con le nuove disposizioni potrebbero trovarsi ancor più abbandonati a loro stessi, soprattutto in casi di calamità e maxiemergenze.

Ci auspichiamo quindi che siano promossi incontri specifici volti al confronto anche con le altre categorie di lavoratori investite da questo schema. Ci riferiamo in primis alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ma anche a quelle realtà

esterne al Ministero da Voi rappresentato visto che inevitabilmente questo schema sortirà degli effetti sui rapporti con gli enti locali da non sottovalutare.

Per quanto sopra esposto si attende urgente riscontro e si porgono i saluti di rito.