RE TRAINING: IL GRANDE BLUFF
La famigerata circolare di Occhiuzzi riguardante i re training delle varie specialità del Corpo Nazionale è arrivata ai banchi di prova, in più regioni i vari direttori stanno tentando di trovare soluzioni per rendere possibile l’impossibile, cioè dare attuazione a questa circolare.
Facciamo un breve salto indietro nel tempo, agosto 2015, Roma, Viminale, riunione con il direttore alla formazione, tutte le O.SS. firmatarie del CNL intorno al tavolo, tutte le O.SS., esclusa l’USB, si sperticavano in complimenti all’amministrazione per quella che ai loro occhi era una bella proposta, noi della USB non capivamo questo ottimismo, questa felicità, la bozza presentata era infatti inapplicabile nei numeri, introduceva obblighi che contrastavano palesemente con i principi di diritto contenuti nel CNL. Purtroppo nonostante la nostra opposizione l’amministrazione varava questo progetto mal concepito e di difficile applicazione, con la complicità dei soliti sindacati collaborazionisti. Alle nostre obiezioni, Occhiuzzi (direttore alla formazione) ha sorriso, come se stessimo vaneggiando, compiaciuti e compiacenti sorridevano anche altri a quel tavolo.
Ora vorremo ridere noi, ma non ci troviamo nulla di comico nel vedere il disperato tentativo di un dirigente locale che vuole trovare un senso alla circolare di Occhiuzzi. Non troviamo nulla di comico nel sentire un dirigente che chiede di cambiare l’orario di lavoro, stabilito per contratto, perché ritiene che il nostro necessario addestramento vada fatto anche senza risorse, il lavoratore in fondo si deve adattare alla situazione, altrimenti non si lamenti se non riceverà l'addestramento adeguato (ricatto morale).
Ci sono dirigenti che calcano ancora più la mano, imponendo i cambi di orario senza nemmeno discuterne con le OO.S. . Si inventano obblighi che non esistono, ma l’ignoranza dei lavoratori e la complicità di qualche sindacalista fa il resto. I mantenimenti a costo zero, anzi a rimessa, questo propongono.
Inaccettabile, noi non siamo volontari, l’addestramento è parte integrante del nostro lavoro e deve essere retribuito come l’attività di soccorso.
Molti i dirigenti che propongono orari differiti, portando una contrattazione di livello nazionale, a livello regionale, quindi in un tavolo inappropriato. Come avevamo già detto in passato, la formazione è la testa di ariete per abbattere i nostri diritti, per ridefinire il contratto, si vuole obbligare i lavoratori alla formazione anche in ambiti nei quali magari il singolo lavoratore non è portato (vedi patenti), si obbligano gli istruttori all’istruzione, ma non si mettono in campo risorse economiche compensative.
Se si emanano circolari sul mantenimento di determinate specialità, numeri alla mano, si devono stanziare parallelamente anche le risorse necessarie, se per il TPSS è previsto un re training di due giornate consecutive ogni 12/18 mesi, è ovvio che si dovranno reperire le risorse per pagare i lavoratori che periodicamente dovranno fare questo tipo di addestramento, necessariamente compiendo dello straordinario. Invece ancora oggi si ricorre al recupero ore, abusando di un istituto che in definitiva riduce il nostro reddito, perdendo di fatto le competenze accessorie al momento che si procede al recupero delle ore accantonate.
Grazie alla formazione dataci in questi anni, dagli SA all’NBCR, dai TAS ai SAF 2B, dai GOS agli USAR e così via con altri acronimi: , con sempre più competenze e responsabilità, ma con meno soldi in tasca, si, proprio una bella carriera.
Il sindacato non può scendere a patti con un’amministrazione che mira a ridurre il nostro reddito e i nostri diriti.
La si è sempre battuta per una buona formazione al fine di garantire una maggiore sicurezza personale, ma anche per rivendicare una maggiore professionalità, che comunque per quanto negli anni raggiunta, rimane una merce di scambio inutile, il nostro stipendio è sempre quello di un operaio non specializzato e il nostro contratto risale al 2010, non ci viene garantita una crescita professionale dignitosa, si rimane bloccati nel ruolo di vigile anche venticinque anni!
La a livello centrale e nelle varie realtà locali, sta arginando le velleità dei vari dirigenti che vorrebbero andare in deroga al contratto, in nome di una maggiore professionalità, ma fino a quando questo avverrà a spese nostre, la continuerà a dire NO!