QUANTO VALE LA VITA DI UN LAVORATORE?

Gli interessi delle società aeroportuali non possono e non devono prevaricare sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e passeggeri dello scalo di Fiumicino!

 

Roma -

La notte del 7 maggio 2015 un incendio ha quasi distrutto totalmente il Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, causando danni ingenti, cancellazioni e ritardi nei voli. La cosa ha avuto un’ eco internazionale anche se i media italiani, dopo il primo clamore, hanno già spento quasi del tutto i riflettori sulla vicenda. Evidentemente gli interessi in ballo sono enormi e il danno di immagine risulterebbe smisurato se si continuasse a parlare troppo della vicenda, soprattutto dopo che centinaia di lavoratori che operano in quella parte di terminal (quella parzialmente riaperta) hanno accusato seri malori derivanti dalle sostanze che si sono sprigionate durante l’incendio, e ancora presenti nell’aria.

Infatti solo grazie alle proteste di USB trasporti e della CUB trasporti, che hanno dichiarato lo sciopero di tutti i lavoratori che operano in quell’area per tutelare la loro salute, il tutto non è caduto nell’oblio più completo. Grazie a queste proteste sabato 30 maggio u.s. ADR è stata costretta ad imporre l’uso di mascherine e turni di massimo 4 ore nelle zone verdi e gialle; mentre l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato, ad integrazione delle attività già in essere da parte di ASL Roma D e ARPA Lazio, una propria attività di monitoraggio. Inoltre, con lettera protocollo del 28 maggio 2015 indirizzata al direttore della ASL RM D (pubblicata sul sito del comune di Fiumicino), si elencavano tutte le sostanze tossiche e/o inquinanti rilevate, tanto che lo stesso ISS è arrivato alle seguenti conclusioni:

Nell’attesa di acquisire ulteriori risultanze analitiche, si suggerisce nel frattempo di adottare, in via precauzionale, tutte le misure di protezione per la salute pubblica, secondo quanto stabilito dalla legislazione vigente, con particolare riferimento ai lavoratori esposti secondo la Legge 81/2008.

L’ARPA Lazio ha rilevato alte concentrazioni di Diossina, Pcb e altre sostanze tossiche e/o inquinanti. Inoltre si sospetta, visto l’anzianità operativa del Terminal 3, anche la presenza di amianto. Persino Alitalia è stata costretta ad incaricare il CNR ad effettuare ulteriori analisi.

Tutti questi dati non ci rassicurano affatto. Per tali motivi, come coordinamento USB VV.F. di Roma, abbiamo chiesto alla dirigenza del comando le seguenti informazioni :

  • I dati rilevati quella notte dal nucleo NBCR del comando Roma intervenuto sul posto;

  • Se è stato avviato uno screening sanitario su tutto il personale vv.f. intervenuto nelle operazioni di spegnimento;

  • Se sono state adottati tutti i protocolli inerenti alle procedure di decontaminazione dei DPI e delle attrezzature usati in incendi in cui si sospetta la presenza di amianto e/o altre sostanze pericolose per la salute dei lavoratori.

I vigili del fuoco di Roma hanno lavorato per diversi giorni sul luogo dell’incendio, e anche usando i DPI sono venuti sicuramente a contatto con fumi, ceneri e vapori potenzialmente pericolosi. Inoltre non va dimenticato che in quella notte il dispositivo di soccorso della capitale è stato messo a dura prova, e non osiamo immaginare, in una metropoli come Roma, come si potrebbero fronteggiare due grandi emergenze in contemporanea. In una città sempre più affollata da milioni di turisti ed in previsione del prossimo giubileo, il dipartimento dovrebbe provvedere per tempo ad assegnare uomini e mezzi in numero adeguato; oppure correrà ai ripari con una “transumanza” straordinaria come è avvenuto per l’Expo di Milano?

Gli interessi delle società aeroportuali e delle compagnie aeree non possono prevaricare il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori! Per questo motivo continueremo a tenere accesi i riflettori sulla vicenda che mostra molti lati oscuri, in quanto una struttura su cui negli anni si sono spesi milioni di euro per ristrutturazioni ed ampliamenti non può e non deve bruciare come paglia: ne vale l’incolumità dei lavoratori e dei passeggeri dello scalo!