PROPOSTA DISPOSITIVO DI SOCCORSO TECNICO URGENTE NELLA ZONA CENTRALE DELLA PROVINCIA DI PISA

Pisa -

 

Alla Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali

Ing. Silvano BARBERI

 

Alla Direzione Regionale Toscana

Ing. Giuseppe ROMANO

 

Al Prefetto di Pisa

Dott. Giuseppe CASTALDO

 

Al Comando Provinciale VVF Pisa

Ing. Nicola CIANNELLI

 

 Al Sindaco di Casciana T. Lari

Mirko TERRENI

 

Egregi,

questa organizzazione sindacale si batte in difesa e a tutela dei lavoratori Vigili del Fuoco e dei cittadini al quale il servizio di soccorso che portiamo noi stessi, viene reso. Spesso pochi e semplici gesti dei cittadini ci ripagano dell’enorme impegno che mettiamo nel nostro lavoro per cercare di arrivare sempre e comunque portando la professionalità delle squadre VF in tutte le tipologie di intervento.

Oltre alle rivendicazioni, che rientrano nel nostro ruolo sindacale, noi ci battiamo anche per cercare di migliorare le condizioni esistenti e lo facciamo mettendoci la faccia e proponendo proposte credibili e attuabili. Per questo però serve il dialogo e la vostra collaborazione, in modo tale da riunire sinergie positive che possano ricadere sulla “safety” della collettività intera, in questo caso ci interessiamo del dispositivo di soccorso in ambito della provincia di Pisa e dalla copertura territoriale delle sedi VVF del Comando di Pisa.

La struttura della dislocazione delle sedi VF è giustamente improntata, nella storia, alla valle dell’Arno e agli insediamenti urbani e industriali importanti che nel tempo si sono sviluppati.

La sede centrale con 2 squadre riesce, pur con le carenze di organico, a coprire la zona ovest della provincia, con tutto il litorale ed i comuni della zona nord ai confini con la provincia di Lucca.

A est, ai confini con la provincia di Firenze, la sede di Castelfranco di Sotto copre tutti i comuni del “comprensorio del cuoio” estremamente antropizzati e con un sistema industriale complesso e avanzato, spingendosi fino a coprire una parte del comune di Palaia, con tempi di percorrenza alti dovuti alla conformazione del territorio e della viabilità.

A sud della provincia la sede di Saline di Volterra ha un territorio molto vasto anche se non densamente popolato, copre Volterra, tutti i comuni a sud della provincia con tempi di percorrenza per l’arrivo sull’evento talvolta molto alti e notevoli fattori di rischio caratterizzati dalla antropizzazione del terreno e della viabilità.

La popolazione della provincia di Pisa è di circa 421.000 abitanti, i Vigili del Fuoco presenti ogni giorno sul territorio a garantire il soccorso sono solo 30, 15 nella sede Centrale di Pisa, 5 per ciascun distaccamento di Cascina, Castelfranco e Volterra.

Il dato è inequivocabile, a Pisa e provincia c’è 1 Vigile del Fuoco ogni 14.000 abitanti.

Un dato simile ad altre provincie in Italia ma sicuramente impressionante e su cui occorre riflettere e tentare tutti insieme di porre un argine.

Se analizziamo poi i vari territori che ogni sede deve coprire il dato peggiora. Se prendiamo in esame gli attuali comuni che oggi sono di competenza del distaccamento di Cascina, ovvero Cascina, Vicopisano, Buti, Bientina, Calcinaia, Pontedera, Ponsacco, Capannoli, Palaia, Casciana T. Lari, Crespina Lorenzana, Chianni, Peccioli e Terricciola, la somma degli abitanti è di 149.272. Se consideriamo che ha servizio presso la sede di Cascina c’è solo 1 squadra composta da 5 Vigili del Fuoco, il rapporto sale drammaticamente a 1/29854. Stiamo parlando di 1 Vigile del Fuoco ogni 29.000 abitanti! La media Europea è di 1 Vigile del Fuoco ogni 1000 abitanti! Nel 2018 l’Onorevole Laura Ferrara pose un interrogazione al Parlamento Europeo proprio sul numero esiguo del sistema dei Vigili del Fuoco in Italia e dei contratti di precarietà che si susseguono ai “discontinui” che vengono richiamati proprio in occasione di croniche carenze del dispositivo di soccorso.

Sono solo circa 30.000 i pompieri in organico in tutta Italia per una popolazione di 60 milioni di abitanti, a New York ci sono 15.000 pompieri per 8,4 milioni di abitanti, a Parigi 8500 pompieri per 2,2 milioni di abitanti, Berlino 5300 pompieri per 5,5 mln di abitanti. Sono numeri impietosi con cui questa organizzazione sindacale da anni denuncia la scarsità di Vigili del Fuoco nel paese e le poche risorse destinate al sistema Protezione Civile. Paese che poi si ritrova ogni volta a piangere vittime di tragedie dovute alla fragilità di un territorio come quello italiano con rischio sismico, idrogeologico e legato alle infrastrutture e alla scarsità di investimenti.

 

Negli anni trascorsi si sono formati poi una serie di Distaccamenti volontari del CNVVF disciplinati dal DPR 76/2004, una recente modifica della disciplina degli elenchi  ne ha ridotto i numeri separando i precari dai volontari e andando a ricreare 2 distinte tabelle. Ne consegue che per operare come volontario occorra essere nella tabella che non prevede nessuna futura possibile assunzione nel CNVVF.

I Distaccamenti volontari in provincia hanno subito fasi alterne dovute sia dal numero di volontari disponibili, sia dalla capacità del Comando di fornire automezzi e strumentazione idonea, oltre che ad una preparazione e formazione che dovrebbe non fermarsi alla estemporaneità, come spesso accade, ma con aggiornamenti formativi costanti e continuativi.

 

Nel corso degli ultimi 2 anni (2019/20) i distaccamenti volontari sono stati operativi per pochi giorni a settimana e solo in alcune fasce orarie. In particolare la sede di Lari ha subito una notevole riduzione di volontari e spesso l’assenza di automezzi e attrezzature necessarie a svolgere il soccorso. La sedi di Pontedera e Ponsacco, che dovrebbero per norma coprire il soccorso solo in ambito del confine comunale, sono state a volte impiegate anche nella zona centrale della provincia a causa della indisponibilità di Cascina perché impegnata in altri interventi.

Cascina infatti è un distaccamento che, sia per territorio, sia per la densità abitativa e la forte industrializzazione del presidio, compie oltre 1100 interventi/anno e che spesso si protraggono per molti minuti, determinando una indisponibilità per la zona centrale della provincia di Pisa.

Se a questi elementi sommiamo alcuni fattori, come l’indisponibilità dei distaccamenti volontari nei giorni settimanali, elementi di calamità naturale e di meteo avversi, la forte espansione abitativa e artigianale che hanno avuto molti comuni come Pontedera, Ponsacco, Casciana T. Lari, Terricciola, Peccioli, oltre al fatto che Orciano Pisano e Fauglia sarebbero, pur con difficoltà nei tempi di percorrenza, di competenza della sede centrale.

Pertanto è evidente il gap nella copertura del soccorso tecnico urgente in particolare in alcuni comuni della zona centrale della provincia.

Ci riferiamo ai Comuni di Casciana t. Lari, Castellina Marittima, Fauglia, Capannoli, Chianni, Crespina Lorenzana, Orciano P., Palaia, Peccioli, Santa Luce e Terricciola che insieme contano 46.927 abitanti, più del secondo comune della provincia che è Cascina.

Tabella 1

 

Su questo territorio e questa popolazione possiamo affermare che il soccorso tecnico urgente del CNVVF ha dei deficit nella tempistica e di conseguenza nella qualità della risposta. Se prendiamo per esempio un soccorso a Santa Luce, partendo dalla sede di Cascina occorrono 35 minuti per coprire i 29 km alla velocità di un auto. Per la località Fabbrica di Peccioli occorrono 37 minuti per 30 km; per Pastina di Santa Luce occorrono 37 minuti per i 31 km; 25 minuti per il centro di Casciana Terme; per il centro di Castellina Marittima Cascina impiega 48 minuti per i 45 km mentre la centrale di Pisa ben 51 minuti per i 49 km.

E’ del tutto evidente con questi semplici dati ricavati da Google Maps che non calcola certo condizioni meteo avverse, la velocità di un mezzo VVF come autogrù o autoscala e che la copertura di questo territorio e questa popolazione di cui stiamo portando qui in analisi necessita di un approfondimento comune e che per questo ci vogliamo e ci sentiamo in dovere di portare alla dovuta attenzione.

Attenzione necessaria anche perché i dati che abbiamo rilevato estrapolandoli dai gestionali del soccorso del CNVVF portano a rilevare e suffragare la necessità di analisi.

Tabella 2

Questa tabella formata dai dati citati sopra dimostra che nei Comuni della zona centrale della Provincia di Pisa presi in analisi l’incidenza del soccorso tecnico del CNVVF c’è e con numeri consistenti, numeri che sono già da soli sufficienti a tenere in piedi un Distaccamento VVF, vanno anche oltre ad altri esistenti e necessari in Toscana. Questo proprio perché le sedi VVF sono state dislocate in zone che richiedano il giusto compromesso tra la distanza e quindi i tempi di intervento e il numero di interventi/anno che la sede dovrebbe svolgere. Anche volendo entrare nel dettaglio, dato che abbiamo rilevato anche la tipologia, dai 150 ai 300 incendi ogni anno, dai 70 ai 120 “salvataggi” ovvero i soccorsi diretti alle persone e dai 30 ai 50 incidenti stradali dove il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco determina la gravità degli scontri che possono mettere a rischio la vita delle persone incastrate negli automezzi oppure la pericolosità di incendio o esplosione dei veicoli stessi.

Tabella 3

Da questa tabella 3, sempre con dati ufficiali e riferiti al periodo temporale della precedente, si evince quanto affermato, cioè gli incendi, i soccorsi a persona e gli incidenti stradali hanno causato numerosi infortuni e alcuni decessi.

Quindi appare ancora più importante quanto affermato in precedenza sulla tempistica di intervento, sulla qualità di uomini e mezzi e sulla necessaria preparazione e pianificazione del soccorso.

Tabella 4

Questa tabella 4 dimostra comunque l’impegno di uomini e mezzi e il relativo tempo di lavoro, sempre nell’ambito dei Comuni presi in esame e della relativa popolazione. Si evidenzia che il 2017 è stato l’anno con più interventi, 696, che hanno avuto un incidenza maggiore di infortuni di cittadini, 12, e un maggior impiego di uomini (3188) con un lavoro complessivo di 6958 ore.

Anche gli anni successivamente analizzati comunque determinano un costante impegno di uomini del CNVVF per garantire il soccorso tecnico urgente nei Comuni analizzati.

Tabella 5

Questa è forse la tabella più emblematica che porta all’attenzione tutto quanto detto fino ad adesso. Da notare che il totale della percentuale non è 100, considerato che l’intervento può essere formato dall’impiego di più squadre della stessa sede, cioè il primo mezzo che arriva sul posto e il successivo, come per esempio la squadra ordinaria con APS (autopompaserbatoio) che è il mezzo standard di intervento dei VVF con le attrezzature per la maggior parte dell’interventistica, e il secondo automezzo che potrebbe essere una ABP (autobottepompa), cioè un automezzo con grande capacità idrica atta ad estinzione incendi, oppure la squadra formata da personale professionista permanente in supporto della squadra volontaria, dato che le tipologie di intervento più impegnative e rischiose comportano l’invio di squadra volontaria e permanente contemporaneamente.

Ma le percentuali sono variabili anche perché, come accade spesso, su un evento incidentale in una località difficilmente raggiungibile la Sala Operativa 115 provinciale invia più squadre, proprio perché la zona di competenza diventa difficile da assegnare e perché troppi fattori possono incidere sulla buona riuscita e l’arrivo della squadra sull’evento.

Quindi accade spesso che vengono inviate 2 squadre, se disponibili, oppure distolta Cascina che magari si trovava a operare in altra zona. Noi infatti abbiamo calcolato che la sede VF preposta, Cascina in questo caso, abbia una percorrenza di x minuti per x km, ma spesso accade che, come detto in precedenza a causa dei numerosi interventi/anno che svolge, si trovi ad operare in luogo ancora più distante, per esempio il Comune di Bientina o Calcinaia, quello di Vicopisano o Buti.

Quindi su un evento in uno dei Comuni presi in analisi, ammesso che ci siano presenti e operativi almeno 1 dei distaccamenti volontari, vengono inviate le 2 squadre dato che la squadra volontaria non può per Legge adempiere a tutti gli atti amministrativi e non può essere impiegata in interventi dove il rischio per se stessi e per gli altri sia alto. Nella ipotesi peggiore invece, se non è presente il distaccamento di Lari e/o Ponsacco, con Cascina impegnato in altro intervento in altro luogo, le ipotesi restano l’invio della squadra dalla centrale di Pisa, con notevole ulteriore aumento dei tempi di intervento, oppure lo “sgancio” di Cascina dall’intervento in corso, ammesso sia possibile.

Appare rilevante l’alta percentuale di incidenza di arrivo sul posto delle squadre VF in tempistiche oltre i 20 minuti che riteniamo siano inadeguate a garantire un livello accettabile di copertura di soccorso tecnico urgente, specie se mirato alla salvaguardia della vita umana o allo spegnimento di incendi prima che entrambe queste situazioni comportino aggravanti per persone e cose.

 

Proprio per questo sarebbe opportuno valutare e riteniamo indispensabile proporre l’analisi e l’avanzamento di un progetto che porti, con l’unione di tutte le forze sociali, politiche e istituzionali, alla creazione di una nuova sede VVF al centro di questa zona che abbiamo indicato.

Tabella 6

Anche l’analisi di questa tabella ci porta a determinare l’impatto che gli interventi in questa area della provincia hanno sulla durata di impiego del tempo/uomini sugli interventi.

Tabella 7

 

Il riepilogo delle tabelle precedenti ci fornisce un analisi numerica matematica semplice che fornisce dati inequivocabili.

L’arrivo medio sul posto è al di sopra dei 20 minuti, tempo stimato massimo come impatto sulla gestione degli interventi da parte del CNVVF.

Da anni al Dipartimento si è sempre affermato, e ne è prova numerose tabelle fornite dalla stessa amministrazione dove una di queste, la più conosciuta, chiamata “Italia in 20 minuti”; che i venti minuti sono il tempo massimo in cui tutti i cittadini e tutti i territori dovrebbero aver garantito il soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco. Avere una media di 23 o 25 minuti significa che su alcuni interventi abbiamo interventi in 10’ mentre in altri ne occorrono 30’.

 

In questi territori si sono insediati nuovi nuclei familiari costituiti da popolazione giovane, sono state create infrastrutture scolastiche e abitative, create nuove zone artigianali e di sviluppo sostenibile, viene promossa l’agricoltura anche in forme importanti e in ambito agrituristico con un flusso importante di turismo dedicato nel periodo estivo.

 

Per tutte queste ragioni riteniamo che oggi 2021 sia necessario uno sforzo comune per mettere in atto tutte le misure per avere una nuova sede VVF nella zona centrale presa in esame. Obbiettivamente i Comuni più indicati ci sembrano, sia per dimensione che per la centralità, Casciana Terme Lari e Peccioli.

Negli ultimi anni e mesi sono nati anche intorno a noi, nuove sedi VF, pensiamo a Pietrasanta (LU), Barberino Mugello e San Casciano val di Pesa (FI); ma anche Augusta (SR), Cuglieri (OR), Agropoli (SA) e altri.

 

Chiediamo quindi un forte impegno di tutti per mettere in moto un percorso che porti alla apertura di un nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco in provincia di Pisa con la costruzione di una sede adeguata e il dovuto rinforzo di uomini e mezzi del Comando di Pisa.

 

per il Coordinamento USB VVF Pisa

Claudio Mariotti

Simone Cheli